Dal veglione a teatro al concerto sotto la Madonnina, dalle feste più esotiche ed “eccessive” nei locali al cabaret di Zelig e degli inossidabili Legnanesi. E per i più piccoli Tante proposte, dal musical al “Slava’s Snowshow”
la comunità di Milano
Dal veglione a teatro al concerto sotto la Madonnina, dalle feste più esotiche ed “eccessive” nei locali al cabaret di Zelig e degli inossidabili Legnanesi. E per i più piccoli Tante proposte, dal musical al “Slava’s Snowshow”
Milano, 22 dicembre 2018 – Il Milan perde contro la Fiorentina in casa nell’ultima partita prima di Natale e viene salutato da una bordata di fischi a San Siro. I 52mila tifosi presenti prendono di mira la squadra di Gattuso, che non vince da tre partite in campionato e viene così superata dalla Lazio al quarto posto, a pochi giorni dalla deludente eliminazione dall’Europa League. Ancora a secco Gonzalo Higuain, che manca il gol per l’ottava partita consecutiva. L’argentino è apparso molto nervoso dopo il triplice fischio finale, tanto da polemizzare a lungo con l’arbitro Mariani in mezzo al campo.
Un Milan decimato da infortuni e squalificati prosegue il suo periodo nero, perdendo a San Siro contro la Fiorentina di Pioli. Di Chiesa, inesistente fino a quel momento, la rete della vittoria dei Viola, che grazie a questa vittoria rilanciano le proprie ambizioni in prospettiva europea. Sono i rossoneri a partire piu’ forte proprio con Calhanoglu che si fa notare con due buone conclusioni da fuori area e una percussione centrale poco precisa. La Fiorentina pressa altissimo il Milan, aggredendo tutti i suoi portatori di palla, ma i padroni di casa quando riescono a liberarsi in avanti diventano pericolosi, come alla mezz’ora, quando un gran tiro dalla distanza di Rodriguez sugli sviluppi di un calcio d’angolo, impegna Lafont in tuffo.
Il match non si accende, anche a causa dei numerosi errori dei giocatori piu’ attesi, Higuain e Chiesa in primis. Al 44′ ci vuole un miracolo di Milenkovic per salvare i Viola: Calhanoglu riceve palla in area da Calabria ed è tutto solo, ha il tempo di controllare il pallone e piazzarlo dove Lafont non può arrivare, ma il difensore centrale della Fiorentina piazzato sulla linea di porta gli dice di no. La ripresa si apre con la prima occasione della gara per la squadra di Pioli, con Benassi che imbecca molto bene in area Mirallas, ma la sua conclusione è fuori misura.
Risponde il Milan con Suso che si inventa una giocata pazzesca in area e dopo due sterzate tira sul primo palo ma Lafont risponde bene. Ancora Suso al 10′ della ripresa mette in area un cross invitante su cui ci arriva Higuain che colpisce di testa e impegna
Lafont in corner. Gli ospiti si fanno pericolosi sui calci piazzati, come al 15′ quando per un soffio Vitor Hugo non arriva all’impatto decisivo. Gattuso si gioca la carta Cutrone, ma i ritmi non si alzano. Ne approfitta la Fiorentina con Chiesa, fino a quel momento un fantasma, che con un tiro dei suoi da fuori area batte Donnarumma. Il Milan subisce il colpo e il tecnico rossonero mette in campo Conti, assente per infortunio da piu’ di un anno e subito i rossoneri si fanno piu’ pericolosi con Rodriguez di testa, su cui si oppone molto bene Lafont. Ma e’ un fuoco di paglia perche’ poi la Fiorentina controlla senza problemi il risultato.
MILAN-FIORENTINA 0-1
Milan (4-3-3): G. Donnarumma; Abate (83′ Conti), Zapata, Romagnoli, Rodriguez; Calabria, Mauri (67′ Cutrone), Calhanoglu; Suso, Higuain, Castillejo (67′ Laxalt). A disp.: Reina, A. Donnarumma, Montolivo, Musacchio, Halilovic, Brescianini, Tsadjout. All. Gattuso.
Fiorentina (4-3-3): Lafont; Milenkovic, Pezzella, Vitor Hugo, Biraghi; Benassi (86′ Laurini), Veretout, Edmilson; Mirallas (62′ Gerson), Simeone (88′ Pjaca), Chiesa. A disp.: Dragowski, Ceccherini, Norgaard, Eysseric, Dabo, Olivera, Hancko, Vlahovic, Thereau. All. Pioli.
Arbitro: Mariani.
Note: ammoniti Pezzella (F), Hugo (F), Edmilson (F), Suso (M), Chiesa (F), Romagnoli (M), Laxalt (M). Spettatori 52.592 per un incasso di 1.461.774,32 euro.
© Riproduzione riservata
A Pavia, trenta chilometri a sud di Milano, c’è un team internazionale di scienziati e di ingegneri che studia i terremoti e sviluppa strumenti utili a ridurre il rischio sismico a livello globale. È Gem (Global Earthquake Model), una fondazione non profit sostenuta anche dalla Protezione Civile, che ha appena pubblicato tre mappe che descrivono la pericolosità e il rischio sismico di tutto il mondo.
“Sono strumenti che aiutano a fare confronti tra le aree con diversi valori di pericolosità sismica e consentono di conoscere i livelli di rischio – spiega il geologo Marco Pagani, coordinatore del gruppo di pericolosità sismica di Gem – le nostre mappe possono essere usate per ridurre gli effetti dei sismi attraverso la prevenzione e predisponendo adeguati interventi di mitigazione del rischio”. Cioè decidere dove e come costruire abitazioni e infrastrutture.
Per capire il lavoro di Gem occorre fare un passo indietro e spiegare che cosa sono pericolosità e rischio sismico. La prima esprime “l’intensità del fenomeno sul terreno, cioè la probabilità che un terremoto colpisca una determinata area in un certo periodo di tempo con determinati livelli di scuotimento”, illustra Pagani. Con rischio, invece, si intendono “gli effetti che un sisma produce su cose o persone”, cioè “il numero di vittime attese e le perdite economiche di uno Stato”.
Tra i due concetti c’è una correlazione rappresentata dall’intervento dell’uomo sull’ambiente: “A parità di pericolosità, per esempio, il rischio in due aree differenti è determinato dal tipo di costruzioni esistenti”, spiega Pagani. Gli effetti del terremoto, insomma, dipendono da caratteristiche come la qualità delle infrastrutture, il grado di progettazione anti-sismica, oltre che naturalmente dalla densità demografica dell’area interessata.
Come detto in precedenza, Gem ha reso note tre mappe: una sulla pericolosità (“Hazard Model”), una sull’esposizione(“Global Exposure”) che mostra la disposizione e il numero degli edifici nel mondo, e la terza sul rischio (“Risk Model”). “Ci abbiamo lavorato dal 2015 e i risultati sono open-source, cioè liberamente riutilizzabili”, prosegue Pagani. Le mappe di pericolosità e rischio sono state calcolate con Open Quake Engine, un software aperto sviluppato da Gem: “Per preparare la mappa di pericolosità abbiamo usato una trentina di modelli esistenti e li abbiamo omogenizzati, descritti cioè in uno stesso formato che li rendesse comparabili e riutilizzabili da altri scienziati.
Il nostro obiettivo ora è aggiornare le mappe di anno in anno, mentre il codice di calcolo è disponibile a tutti”. Anche le nuove mappe nazionali preparate dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), per esempio, sono calcolate proprio con quel codice, l’Open Quake Engine.
Oltre che in collaborazione con agenzie governative internazionali come lo United States Geological Survey e il giapponese National Research Institute for Earth Science and Disaster Resilience, la mappa di pericolosità è stata messa a punto anche sfruttando progetti già avviati come quello europeo Share. Laddove i modelli non erano disponibili, come nel caso di alcune aree dell’Africa o della Russia, Gem ne ha prodotti in proprio. Il lavoro si è poi concentrato sugli edifici: “Abbiamo preso in considerazione circa 500 tipologie costruttive studiandone la vulnerabilità ai terremoti. Abbiamo mappato tutto il mondo grazie alle informazioni dei catasti e sfruttando le immagini satellitari, analizzando anche la distribuzione delle luci notturne. In questo modo abbiamo definito la distribuzione geografica delle costruzioni”.
Incrociando tutte queste informazioni è nata la mappa di rischio, la prima “con questo livello di dettaglio a scala globale”, che combina dunque i dati geologici (la pericolosità) con la distribuzione degli edifici e la loro vulnerabilità.
Oggi le faglie conosciute – cioè le strutture geologiche che generano i terremoti – “sono circa 25 mila in tutto il mondo su un totale di 3 milioni e mezzo di sorgenti sismiche”, prosegue Pagani. Gli esiti del lavoro di Gem hanno svelato le aree più pericolose e quelle a maggior rischio: “Rispetto a studi precedenti abbiamo notato che i picchi di pericolosità sismica si concentrano lungo le aree di subduzione come le coste attorno all’Oceano Pacifico e nell’Himalaya”, spiega il geologo. Il rischio, di conseguenza, si riflette soprattutto in aree come India e Indonesia. E l’Italia? “Nel nostro Paese la pericolosità va da intermedia a elevata. Ci sono un centinaio di faglie e il rischio dipende soprattutto dalle caratteristiche delle città e dagli edifici che abbiamo, in particolare quelli storici”.
Maglione per Cani Pullover Cane Felpe con Cappuccio per Cani e molto altro, fai lo shopping per i tuoi animali
Opzioni di servizio: Acquisti in negozio · Ritiro in negozio · Consegna a domicilio
A Milano sono molti i negozi per animali con cibo e accessori per essi ma pochi i negozi di animali attrezzati per la vendita dei cuccioli. Ancor meno sono comuni i pet shop provvisti di cuccioli di cane e gatto di tutte le razze in grado di supportare il cliente nella scelta e nell’inserimento del cucciolo a casa. Questo è un ottimo motivo per scegliere Animal House Milano come referente nell’esperienza di acquisto e di adozione di un animale domestico.
Punti vendita a Milano che con oltre 20 anni di esperienza nel settore Pet si occupano della vendita di alimenti, prodotti e accessori per animali e servizi per la cura dei nostri amici a 2 o a 4 zampe.
L’obiettivo è quello di divulgare la cultura e la conoscenza del benessere nel mondo animale, migliorando il vostro rapporto.
Animal House Milano
4,1(327) · Negozio per animali
V. Adige, 3 · 02 5518 8280
Aperto ⋅ Chiude alle ore 19
Ritiro in negozio·Consegna a domicilio
Animal One Milano
4,1(230) · Negozio per animali
C.so di Porta Nuova, 52 · 02 9163 7552
Aperto ⋅ Chiude alle ore 19
Ritiro in negozio·Consegna a domicilio
Animaliamo
4,3(439) · Negozio per animali
Via Nicola Antonio Porpora, 114 · 02 2395 1368
Aperto ⋅ Chiude alle ore 19:30
Acquisti in negozio·Ritiro all’esterno·Consegna a domicilio
Milano, 12 dicembre 2018 – La città di Milano e tutta l’Italia ricordano oggi la strage di piazza Fontana, avvenuta il 12 dicembre 1969. Sono passati 49 anni da quando una bomba scoppiò all’interno della Banca nazionale dell’agricoltura cusando 17 morti e 88 feriti. Fu l’evento che segnò l’inizio della stagione del terrorismo in Italia, certamente una delle pagine più drammatiche del secondo dopo guerra.
Nel pomeriggio è prevista la manifestazione ufficiale di commemorazione organizzata dal Comitato permanente antifascista di Milano. Il programma prevede alle 15.45 in piazza della Scala il concentramento del corteo che avrà alla testa i gonfaloni della Regione Lombardia, dei Comuni e della Città Metropolitana, e che raggiungerà piazza Fontana. A seguire la posa delle corone e gli interventi delle autorità.
ntanto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è intervenuto ricordando i tragici fatti di piazza Fontana. “Il popolo italiano ha saputo sconfiggere gli eversorigrazie alla propria unita’ e ai valori radicati nella sua storia – dice il capo dello Stato – nella sua cultura, nella vita sociale, anche se il costo umano di questa battaglia di liberta’ e di civilta’ e’ stato assai elevato”. “L’aggressione alle istituzioni– continua Mattarella – pianificata spargendo sangue di cittadini inermi- aggiunge-, è stata respinta grazie al prevalere della solidarietà e della cultura democratica. È una lezione della storia, che vale per il futuro: gli ordinamenti liberi e democratici prevalgono quando le loro fondamenta sono basate su valori condivisi, capaci di unire al di là delle legittime differenze di idee e interessi, quando promuovono liberta’ e giustizia, contro chi usa violenza per scopi di sopraffazione”.
“Una verita’ piena e conclusiva _ conclude il presidente – non ha ancora coronato le lunghe e travagliate vicende giudiziarie. Questo nonostante il lavoro encomiabile e coraggioso di magistrati e servitori dello Stato, che hanno svelato responsabilita’ e trame di matrice neofascista, occultate da intollerabili deviazioni”.
Piazza Città di Lombardia a Milano ospiterà fino al 20 gennaio 2019, la pista di pattinaggio sul ghiaccio ’02ice’ inaugurata nel weekend. L’iniziativa è organizzata dalla Federazione Italiana Sport del Ghiaccio, in collaborazione con Regione Lombardia.
“La pista di pattinaggio in piazza Città di Lombardia – ha dichiarato l’assessore regionale allo Sport e Giovani Martina Cambiaghi nel suo intervento – è una delle attrazioni invernali più attese dai cittadini e mi auguro che partecipino numerosi, come gli altri anni.
Gli sport del ghiaccio sono infatti molto seguiti dai lombardi: chi ama pattinare avrà modo di farlo tutti i giorni, mentre chi non ha ancora provato questa emozione può iniziare ora, approfittando dell’aiuto dei maestri”.
“Mi auguro – ha proseguito l’assessore Cambiaghi – che la candidatura di Milano e Cortina per le Olimpiadi invernali del 2026 si concretizzi e diventi non solo un momento di rilancio di tutto il comparto turistico lombardo ma anche l’opportunità per valorizzare tutti gli sport su ghiaccio e, in generale, le discipline alpine e montane, che ci sono così care”.
La pista è aperta fino al 20 gennaio dalle 16 alle 21 nei giorni feriali e dalle 10 alle 21 il sabato e la domenica. Fanno eccezione il 24 e 31 dicembre (dalle 10 alle 18) e il giorno di Natale (dalle 16 alle 21).
I bambini dai tre ai cinque anni possono entrare solo se accompagnati da un adulto. Alla pista di piazza Città di Lombardia si può accedere al costo di 4 euro con i propri Pattini.
Nei giorni feriali chi ha i propri pattini accede gratuitamente dalle 18 alle 21. Chi non dispone di attrezzatura propria può
noleggiarla ai temporary shop che si trovano a bordo pista al costo di 8 euro all’ora.
Maestri e allenatori specializzati in questo periodo propongono lezioni mirate sia per chi non ha mai provato questo sport sia per chi lo pratica ma vorrebbe migliorare per sentirsi più sicuro.
Milano, 1 dicembre 2018 – L’Umbria è nuovamente presente a Milano. Nel chiostro di Palazzo Marino, è stato allestito un suggestivo presepio realizzato dagli aderenti all‘Associazione Amici del Presepio “Gualtiero Angelini” di Citta’ di Castello in collaborazione con l’Associazione Presepistica di Monte Porzio Catone. Un’iniziativa resa possibile grazie alla collaborazione tra il Comune di Milano e la Regione Umbria per l’incontro tra le culture dei due territori e per promuovere in particolare le localita’ umbre nel percorso di rinascita.
Quest’anno la scena proposta rappresenta fedelmente Assisi, una delle citta’ piu’ suggestive e visitate dai turisti di tutto il mondo, conosciuta anche per essere la citta’ di S. Francesco (patrono d’Italia) e di Santa Chiara. Non a caso per l’ambientazione e’ stata scelta questa citta’: fu proprio il poverello di Assisi a dare vita per la prima volta ad un presepio, a Greggio, in Umbria, il 25 dicembre 1223. Vari materiali sono stati impiegati per la realizzazione della scenografia di questo manufatto (largo 3,50 metri e lungo 4 metri): legno, polistirolo e sughero, accuratamente incisi e modellati, per ottenere l’effetto naturale delle pietre successivamente dipinte con varie mani di colore fino ad assumere un aspetto datato e consumato dal tempo
I personaggi sono stati modellati in terracotta e dipinti a mano. L’effetto della nevee’ ottenuto con l’utilizzo di bicarbonato mentre la lacca per capelli stabilizza il manto nevoso. Il quadro d’insieme e’ reso ancora piu’ suggestivo da una sapiente illuminazione che riproduce l’alternarsi del giorno e della notte. Il presepio realizzato con la tecnica del diorama, ovvero con un paesaggio prospettico delimitato dal boccascena, si compone di due parti: in quella di sinistra (rispetto a chi guarda) e’ ambientata la nativita’ e sullo sfondo e’ possibile ammirare la piazza con il porticato che conduce alla Basilica di San Francesco, mentre in quella di destra, che rappresenta un tipico scorcio assisano, si svolgono scene di vita quotidiana, come la donna che attinge l’acqua alla fontana, il pastore che porta le pecore al pascolo, la donna che vende i prodotti della sua terra.
Afferma Donatella Antinori, Presidente dell’Associazione Amici del Presepio di Citta’ di Castello curatrice dell’allestimento di questo presepio: “Dopo tanto lavoro e impegno e’ un onore essere presenti a Milano e speriamo che il presepio venga apprezzato come merita”. Insieme a lei hanno lavorato e partecipato concretamente al successo dell’iniziativa Fausto Celicchi, Sandro Epi e Assuntina Battistoni, valenti presepisti, e Sauro Falleri, esperto di illuminazione.