MILAN, solido e determinato

Milano, 28 febbraio 2019 – Il Milan che soffre sembra sbandare ma alla fine regge l’urto. E non prende gol. Anche la sfida di Coppa Italia contro la Lazio ha sancito quello che ormai è divenuto un mantra: questo Milan poggia molto sulla fase difensiva, l’arma in più in questo momento storico. Perché dalla gara contro i biancocelesti di Inzaghi da salvare non c’era molto, ma sicuramente la prova della retroguardia è stata positiva: tiri pericolosi concessi alla Lazio pressoché nessuno, con Donnarumma spesso inoperoso. E il giovane classe 1999 ha concluso senza palloni raccolti alle proprie spalle per la quarta volta nelle ultime cinque gare.

Donnarumma

Un dato importante, soprattutto alla luce di quella che era stata la partenza del Diavolo in questa stagione, con 12 gare di seguito con gol subiti. Ora, invece, la netta inversione di rotta: da gennaio subiti appena tre gol, che diventano quattro se si calcolano le ultime dodici partite. Dietro questa solidità difensiva la crescita, tra gli altri, di Romagnoli e Donnarumma; e l’estremo difensore è tornato ai livelli di un paio di stagioni fa quando era quasi insuperabile: «Abbiamo lavorato tanto sulla fase difensiva – l’ammissione di Davide Calabria – siamo partiti male, subivamo tanti gol, ma abbiamo svoltato dal punto di vista mentale. Ora rimaniamo concentrati, ed è fondamentale se vogliamo arrivare in alto». Di certo è incredibile pensare che Donnarumma abbia solo 20 anni, perlomeno per la mole di fatti accaduti attorno alla sua figura. Un passato ricco di elogi, l’esordio in Serie A a soli 16 anni e 8 mesi in un Milan-Sassuolo sotto la guida di Mihajlovic. Poi una carriera brevissima e fulminea, con tanti alti e bassi, tra il peso di essere un predestinato e l’erede legittimo del mito vivente Buffon. Sul campo, di certo, la sua vera età non è mai stata palesata, visto che sopratutto nell’ultimo periodo è tornato ad essere un vero leader carismatico.

Lui che è stato il portiere più giovane a vestire la maglia della Nazionale, il più giovane titolare nella storia del derby di Milano, il più giovane esordiente nella storia dell’Under 21 e il più giovane giocatore di sempre a raggiungere 100 presenze in Serie A. Fuori dal campo, però, i dolori maggiori: il rinnovo di contratto nell’estate 2017 si trasforma in una telenovela dai risvolti grotteschi, con la guerra pubblica tra Raiola e la dirigenza con Donnarumma finito alla gogna mediatica e dei tifosi. E poi il discusso arrivo del fratello Antonio, uno stipendio da 6 milioni di euro a stagione e quell’errore nell’ultimo derby sul goal di Icardi che, paradossalmente, ha rappresentato la svolta. Da novembre, infatti, Gigione è divenuto il portiere con la percentuale di parate più alta nei cinque maggiori campionati europei (87.3%) e i tifosi sono tornati ad amarlo. Situazione Kessie Per il centrocampista, uscito martedì sera durante il primo tempo di Lazio-Milan, si tratterebbe di una botta al quadricipite della coscia destra. Ieri l’ivoriano, le cui condizioni non sembrano preoccupare molto lo staff medico milanista, ha svolto terapie e massaggi, ma già oggi dovrebbe lavorare in gruppo.

 

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