Moda e tendenze: Tra colori e stili benvenuta primavera

moda primavera

Western, anni ’90, stampe, logolettering, ecosostenibile, abiti in maglia, pantaloni a vita alta. Queste sono le parole chiave per la primavera-estate 2019. E non basta soffermarsi su uno solo di questi trend per riuscire ad identificare la più cool delle tendenze. Ebbene sì, dopo aver guardato le passerelle e le nuove collezioni delle più grandi aziende di moda, l’idea che prende forma è quella che non esiste più la moda di un tempo, quella che dettava regole precise di stile che portava tutti a stereotiparsi. Sembra quasi che non esista più quella massa indistinta di persone disposte a tutto pur di essere cloni.

La moda del 2019 dice ‘tutto vale’, ma allora è lecito chiedersi come individuare ciò che è trendy. Esiste in realtà un solo requisito fondamentale per essere cool ed è quello di curare meticolosamente i dettagli. Il vero trend è non lasciare nulla al caso, soprattutto nel settore dell’abbigliamento. Ognuno è libero di scegliere se indossare un piumino leggero o un cappotto lungo piuttosto che uno stile rigoroso o sprizzante si colori, ma mai lasciare al caso i dettagli. Le passerelle di tutto il mondo lo confermano e promuovono una autonomia nella diversità che è ricchezza.

La globalizzazione del mondo fashion intende interpretare tutti gli stili e le peculiarità presenti nelle miriadi di sfaccettature che il mondo contiene. È un’accezione del tutto nuova della moda che non vuole più essere tutta uguale per persone tutte uguali, ma che punta alla ricchezza delle differenze. Sembra quasi controcorrente in un mondo che insegue l’apparire a discapito dell’essere eppure è proprio dal mondo della moda e dalle passerelle di New York, Londra, Milano e Parigi che sembra arrivare uno dei messaggi più nuovi di questi anni. Che ognuno scelga liberamente il proprio stile che sia Western o Anni ’90, che ami i pantaloni a vita alta o le longuette sotto al ginocchio, gli abiti morbidi in maglia o i tulle dell’aute couture. L’importante è essere coerenti e curati scegliendo outfit in totale accordo nei vari elementi che li compongono. I dettagli sono importantissimi. È da questo concetto che parte tutta un’idea di lusso completamente diversa e che vede il raso loggato inserito nelle felpe piuttosto che le elevate prestazioni di un tessuto tecnico di derivazione sportiva inserite in un capospalla elegante.

Sicuramente un elemento fondamentale per la realizzazione del proprio look è la scelta dei colori da indossare e anche qui, quest’anno, ci si può divertire e scegliere quello che rispecchi di più il proprio stile e allora, se secondo Pantone il colore dell’anno è il corallo, nelle passerelle non c’è limite all’uso dei colori. Dai mille volti del beige al total red passando per le fantasie maculate ai pois.

Insomma, che ognuno si senta libero di esprimere se stesso come meglio crede, ma nessuno dimentichi che nella cura dei particolare è racchiusa l’essenza del cool come dimostrato dalle più grandi Influencer capaci di sfoggiare ogni giorno decine di stili senza mai risultare poco credibili. E nell’era dei Millennials la credibilità è tutto.

Il 3 maggio a Milano arriva MOARD

Il 3 maggio a Milano arriva MOARD: il primo salone mondiale di moto design

Al Palazzo del Ghiaccio di Milano, da venerdì 3 a domenica 5 maggio: produttori mondiali, designer e innovatori, in un racconto sensoriale di esperienze in sella alla motocicletta

Milano, 20 Marzo 2019 – A maggio nel capoluogo meneghino arriva MOARD: il primo salone al mondo, tracciato sul design della motocicletta.
Dal 3 al 5 maggio, nello storico Palazzo del Ghiaccio di Milano, l’attrazione e la passione che permeano le due ruote, si toccano con mano: designsviluppotecnologia e tante innovazioni che, già oggi, prevedono la mobilità di domani.  MOARD (www.moard.it) è l’acronimo di “Motorcycle Arts & Designers”ed è la prima esposizione,interattiva ed emozionale, che dettaglia il processo, creativo e tecnologico, necessario a forgiare i più romantici tra i mezzi di trasporto.

Da venerdì 3, a domenica 5 maggio, la superficie espositiva di 5330 mq dello storico Palazzo del Ghiaccio di Milano (via Piranesi 14, 20137 Milano), è pronta ad accogliere le proposte degli oltre 30 espositori che hanno scelto il nuovo formato con cui raccontare l’universo della moto. L’idea nasce da Emanuela Von Dutch Conti, motivata project manager delle due ruote, che ha concepito MOARD con il supporto produttivo del socio Giulio Costantini, fondatore dello spazio creativo Lanificio di Roma, e con la collaborazione di Ola Stenegard, chief designer di Indian Motorcycles.Insieme al marchio statunitense, tra i produttori mondiali presenti sul palco diMOARD, sono pronti a svelare il dietro le quinte dei propri modelli, anche: Ducati, Yamaha, Honda, Rizoma, SC-Project e Vemar. Un’altra anteprima arriva da Monster reparto corse, che espone a Milano la replica MEYM46 2019 di moto e casco del più amato tra i motociclisti: il neo quarantenne Valentino Rossi.

Ma chiamano a raccolta gli appassionati delle due ruote a MOARD, anche: i designer e i progettisti di esemplariunici, gli studenti italiani che competono con le eccellenze del mondo e gli innovatori che, fin da adesso,disegnano i veicoli elettrici che guideremo nel futuro e non solo… su strada.

Per allietare il primo fine settimana di maggio, MOARD ha in programma anche un ricercato “Percorso di Design del Gusto”, curato in prima persona dallo chef Gabriele Ciocca: al 1° piano e sulla terrazzasette chef e numerose realtà della cucina e della ristorazione, propongono ai visitatori una nuova concezione di esperienzasensoriale di qualità, ispirata all’universo della moto. I tre giorni della manifestazione prevedono altrettanteaperture serali, con orari fino alle 22musica e dj-set di artisti italiani ed europei, oltre che ospiti e nomi noti, accomunati dalla passione per la motocicletta.

IED Milano è il Partner Universitario Istituzionale della manifestazione, mentre la media partnership è affidata aMoto.it e le esperienze multimediali sono progettate insieme a Bepart, Partner Tecnologico dell’evento, già creatore museo di realtà urbana aumentata di Milano.

Fervono i preparativi in previsione di venerdì 3 maggio, quando MOARD espone al mondo l’intero flusso creativo che, partendo da un’intuizione e passando per il design, trasforma: un’idea, in un motociclo.

Illegalità, il boom del settore occulto del gioco: alcune stime

20 miliardi di euro è il valore attuale del gioco clandestino in Italia

Negli ultimi anni lo Stato ha sempre più cercato di contrastare il gioco illegale, provando in qualche modo, non sempre riuscendoci, a regolamentare un settore spesso vittima di divieti e limiti. Le misure dello Stato hanno portato ad un aumento del Preu sugli apparecchi ludici, finiti poi nel mirino del governo gialloverde, intenzionato fortemente a porre limiti e portare ordini al settore del gioco. Il Decreto Dignità, approvato la scorsa estate, non è che la punta dell’iceberg.

Il Decreto Dignità, nelle intenzioni, nasce come contrasto alla spropositata offerta di gioco e, in particolare, come mezzo di distruzione, potremmo dire, dell’offerta illegale. Nulla di più vero perché, stando agli ultimi resoconti della Guardia di Finanza, le misure statali degli ultimi anni, compresa l’ultima, avrebbero spostato il baricentro dell’attenzione, portando i consumatori sempre più nel giro dell’offerta illegale da gioco la cui differenza con quella legale, a causa delle nuove disposizioni, diventa praticamente impercettibile.

Quanto vale attualmente il gioco d’azzardo illegale

Secondo i dati pubblicati nei giorni scorsi su Gaming Report, il settore del gioco illegale vale circa venti miliardi di euro. una cifra che va al di là di ogni immaginazione o previsione, per quanto drastica possa essere. Ma lo Stato, incurante, per la realizzazione del cosiddetto “decretone” (reddito di cittadinanza e “Quota 100”, n.d.r), ha deciso di sferrare un ulteriore colpo al settore dell’intrattenimento, innalzando il Preu sulle slot machine dello 0,65%, per rintracciare i 400 milioni necessari alle manovre di cui sopra. E parlando di cifre, il Preu, nel 2016, era pari al 17,5, poi diventato 19,25 a settembre 2018. Oggi arriverebbe a 20%. Una misura forse troppo dura da un settore piegato da Governo centrale e Regioni. E l’attenzione dei giocatori, però, non cala, anzi, se vogliamo, raddoppia. Verso l’illegale.

I settori interessati dal gioco clandestino

I comparti interessati dal gioco clandestino sono tre: quello fisico, tramite il collegamento con apparecchiature che offrono giochi promozionali vietati e che violano la riserva statale sui giochi (i cosiddetti totem), la manomissione di apparecchi da gioco comprendenti vincite in denaro, le scommesse tramite siti illegali. I totem, più di tutti, sono al centro della cronaca: nella Torino, per esempio, in alcune sale è scoppiato il caso, dal momento che vengono utilizzati al posto delle regolari slot machine. E coi totem si raggira anche la legge statale del Piemonte, che introduce il distanziometro e prevede il divieto di slot nei locali con una distanza inferiore ai 500 metri da luoghi considerati sensibili. E non è un caso isolato, dal momento che gli escamotage proliferano grossomodo in tutte le regioni del Nord e del Centro-Sud. E il distanziometro, va detto, non rappresenta una valida soluzione per combattere l’abusivismo da gioco. Lo Stato punta alla riduzione di offerta e apparecchi per consumarla, ma intanto, come un vero e proprio boomerang, esplode il settore occulto dell’illegale. Lo ripetiamo, 20 miliardi. Si fa fatica anche a pensarla, una cifra così…

Milano, la città dei divieti

MILANO, la città dei divieti

Area c (blu) e area B (rossa) i numeri sono i varchi di accesso

Abbiamo pubblicato ieri la notizia dell’avvio dell’area B  per i veicoli diesel e per Euro 0 benzina, non è certo un bel biglietto da visita per chi viene in città per lavoro o per diletto, trovare tutti questi ostacoli sul suo cammino, quanto meno, ammesso che possa entrare, troverà di sicuro traffico e inquinamento alla nuova barriera.

Che cosa si prefigge questa amministrazione comunale? Probabilmente la realizazione di una città di elite, una Milano dove si vive bene nel Municipio Uno, un po’ peggio nel circondario e malissimo oltre la circonvallazione.

Che cosa penseranno gli abitanti dei quartieri periferici, quelli di Gallaratese, Quarto Oggiaro, Bicocca, Chiesa rossa, Forlanini e via dicendo? Protestano di sicuro perchè hanno avuto la conferma che ciò che interessa a Sala è mantenere i suoi voti nel Municipio Uno, ovvero in zona centro, visto che ha creato una zona di decantazione tra la il centro storico Area C  e le altre zone periferiche, proprio instaurando l’area B.

smog su Milano

Questo sarebbe prendersi cura delle periferie? Questo sarebbe abbassare il livelllo di inquinamento? Si certo, ma solo per il centro, se poi gli altri affogano nello smog non faranno altro che fare un piacere al Sindaco, che di loro non si è mai occupato e non si occuperà mai.

C’è anche la questione della discriminazione. Che differenza passa tra un cittadino del centro e uno del Gallaratese? Sono entrambe cittadini, entrambi pagano le tasse, dovrebbero essere perfettamente uguali. Sbagliato, una differenza esiste ed è  il ceto sociale benestante, quello che piace tanto alla sinistra “al caviale”, quello che supporta gli immigrati (tanto a loro non cambierà proprio nulla, visto che abitano in centro), quello che prova piacere nel dimostrarsi caritatevole e lo fa quasi sempre a spese degli altri.

Mi auguro che i milanesi, tutti quelli che vivono fuori dal centro, comprendano che in questa Milano c’è ben poco di Europeo, e che non sono certo tre grattacieli, dritti o storti che siano, a decretare il gradimento di chi vive in una città.

Spiegatelo a Sala.

Manuela Valletti