Fatturazione elettronica: lo stato dell’arte oggi

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Un elevato numero di aziende è arrivato fortemente impreparato all’introduzione della fatturazione elettronica. Ad oggi ancora molte realtà sono costrette ad affidarsi al proprio commercialista per la compilazione e la gestione delle fatture elettroniche. Questo non per carenza di offerte di software adatti, più che altro per timore delle novità. Se anche tu vuoi diventare indipendente sotto questo punto di vista affidati al programma di fattura elettronica facile da usare e disponibile anche a costo zero. Grazie a software di questo genere oggi chiunque può gestire la fatturazione elettronica senza problemi o intoppi di alcun genere.

Come funziona la fatturazione elettronica
Prima dell’avvento della fatturazione elettronica le aziende potevano utilizzare il software che preferivano per la produzione e la gestione delle fatture. Nella maggior parte dei casi si utilizzavano programmi di base, ad esempio quelli per la compilazione di fogli elettronici, inserendo in essi modelli predefiniti per la fatturazione. La novità sta nel fatto che oggi è necessario utilizzare un apposito programma di fattura elettronica per produrre questi documenti. Questo perché tali fatture devono essere prodotte in uno specifico formato (che i programmi per i fogli di calcolo non sono in grado di leggere), inoltre la fattura va inviata al sistema di interscambio, attraverso un canale informatizzato specifico.

Cosa fa un programma di fattura elettronica
Se prima per produrre una fattura era sufficiente un programma per la compilazione del documento, oggi le cose sono assai diverse. In passato era addirittura possibile compilare le fatture a mano, utilizzando appositi moduli. Un programma per la fattura elettronica invece si occupa di tutto ciò che riguarda questo tipo di documentazione: compilazione, invio al sistema di interscambio, controllo della ricezione e dei pagamenti, archiviazione. Di fatto ciò che a molti sembra più complesso è in realtà molto più semplice; i nuovi software permettono anche di controllare le fatture e di conservare le anagrafiche degli interlocutori in appositi data base, per rendere più rapida e sicura la compilazione delle fatture.

Quanto costa un software
Molti professionisti, e aziende, spaventati dalla novità della fatturazione elettronica hanno preferito demandare ad altri la problematica e ad oggi pagano qualcuno per la gestione delle fatture in formato .xml. In realtà invece in commercio sono disponibili software per la fattura elettronica a prezzi vari, alcuni dei quali anche completamente gratuiti. Per chi non ha necessità di attivare servizi aggiuntivi particolari esistono programmi di fatturazione che si occupano dell’intero processo di produzione, invio, gestione e archiviazione delle fatture, completamente gratuiti. Chi necessita di pacchetti aggiuntivi, ad esempio per la contabilità generale dell’azienda, li può ottenere aggiungendo cifre minime da saldare mensilmente o annualmente.

Imparare a gestire le fatture elettroniche
Si tratta semplicemente di aprirsi alle novità, cercando di comprendere che oggi gestire le fatture è in realtà molto più semplice di un tempo. I nuovi programmi per la fatturazione elettronica, soprattutto quelli di un certo tipo, sono semplici e intuitivi da utilizzare e non offrono alcun tipo di difficoltà. Anzi, grazie a questi software compilare le fatture è ancora più semplice di un tempo.

Caro affitti, Milano è seconda in Europa

Milano è seconda solo a Barcellona

Studio del Sicet: canoni aumentati del 10% nell’ultimo anno. Case popolari, cancellato il 38% delle domande per via della nuova legge regionale

Aumentano i canoni d’affitto, aumentano gli sfratti e le persone in stato di bisogno. Cala il volume delle domande esaminate, se si tratta di domande in deroga, e la percentuale degli alloggi pubblici assegnati resta modesta se paragonata alla mole delle richieste. Questa la fotografia dell’emergenza casa a Milano secondo il rapporto presentato ieri dal Sicet, uno dei sindacati degli inquilini, e relativo sia al mercato privato sia all’edilizia pubblica. Per quanto riguarda i canoni d’affitto sul mercato privato «Milano – si legge – è ormai la seconda città più cara d’Europa dopo Barcellona e i canoni nel corso del 2018 sono aumentati in media del 10%». Dati tratti dall’Housing Anywhere European Rent Index.

nel primo trimestre del 2019 si sono rilevati ulteriori aumenti: il canone d’affitto per un monolocale è aumentato del 6,1%, per un bilocale del 4,2% e per un trilocale del 5,3%. I prezzi sempre più alti del mercato immobiliare privato incidono anche sugli sfratti: a Milano e hinterland ne sono stati eseguiti 410 nel 2017 e 2.845 nel 2018. Solo a Milano i provvedimenti di sfratto per morosità nel 2018 sono stati 1.025. Ma il dato più eclatante è quello relativo all’aumento delle famiglie in condizioni di «grave emergenza abitativa» che sono via via entrate nelle graduatorie, un aumento esponenziale perché pari al 536% nell’arco dei 10 anni considerati dalla ricerca. Nel dettaglio, dal 2008 al 2018 si è passati dalle 314 alle 2.016 famiglie in condizione di grave emergenza abitativa. E l’intensificarsi degli sfratti e l’acuirsi del bisogno si ripercuotono sulla richiesta di case popolari, la cui assegnazione è andata a rilento.

Dal 2008 al 2018 le famiglie inserite nella graduatoria per le case popolari sono state in media 24.861 all’anno, sempre secondo i dati del Sicet. Ma negli stessi anni gli appartamenti effettivamente assegnati sono sempre stati meno di mille. Per l’esattezza nel 2018 le assegnazioni sono state 859, pari al 3,4% del bisogno. Gabriele Rabaiotti, assessore comunale alle Politiche sociali e abitative, assicura, però, che il 2019 sarà in controtendenza: «Nell’anno in corso abbiamo già assegnato 1.400 alloggi, un aumento significativo dovuto all’opera di recupero degli appartamenti sfitti». Un passaggio a parte meritano le assegnazioni in deroga: in questo caso, tra il 2015 e il 2018, si è avuto un calo del 52,6% delle domande esaminate. Motivo? L’intervento, nel 2016, della legge regionale che nella sostanza ha eliminato le assegnazioni in deroga.

Alla stessa legge regionale e al regolamento che ne è l’emanazione e che è stato approvato nei mesi scorsi si deve un altro fenomeno riscontrato dai sindacati: a Milano un terzo delle domande esaminate viene cancellato per mancanza dei requisiti e nel 31,3% dei casi questo avviene perché gli stranieri non riescono a procurarsi il documento che attesta la mancanza di proprietà immobiliari nei Paesi di origine e in un altro 6,9% di casi perché non riescono a dimostrare la residenza continuativa in Lombardia negli ultimi 5 anni. Due condizioni poste dal nuovo regolamento.

Fonte

Sigilli al Villaggio di Natale più grande d’Italia

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Parte con il piede sbagliato il primo Villaggio Natalizio di Milano: violazione alle norme sulla sicurezza del lavoro. È questa la motivazione alla base dei sigilli, disposti dalla Procura e messi dagli agenti della polizia locale, a tre delle casette che faranno parte del Villaggio di Natale, l’attrazione per bambini che sta nascendo per le feste di dicembre in un’area dell’Ippodromo di San Siro.

Stando a quanto risulta, i controlli di ghisa e tecnici dell’Ats sono scattati alla fine della scorsa settimana e si sono conclusi con il sequestro di alcuni manufatti: il provvedimento è legato alle condizioni in cui stavano lavorando gli operai al momento della verifica. Il resto del cantiere è rimasto in attività; ed è probabile che a breve l’impresa che sta realizzando i lavori chieda il dissequestro delle casette per terminare in tempo per l’apertura, prevista per sabato 22.

Il Villaggio si riaprirà, ma in questo anno in cui le disgrazie sul lavoro sono purtroppo frequenti, è preoccupante che il Comune non vigili con la massima scrupolosità su ciò che lo vede partecipe.

Milano, il Villaggio di Natale

Dal 22 novembre l’apertura all’Ippodromo Snai San Siro. Boom di like, tra Elfi, Santa Klaus e aree tematiche rigorosamente a tema natalizio.

Milano, 5 novembre 2019 – Prende forma con “indizi” sui social il Villaggio di Babbo Natale, il parco tematico dedicato a Santa Klaus e a tutto il suo universo pronto a fare il suo debutto a Milano, all’Ippodromo Snai San Siro. L’apertura è prevista per venerdì 22 novembre e sui social è già boom di like per i profili de “Il sogno del Natale”. Basti pensare che la sola pagina Instagram dedicata al Villaggio ha già superato i 10mila follower. Ed è proprio sui social che gli organizzatori stanno svelando qualche dettaglio sulle aree e i servizi che i visitatori milanesi (e non solo) potranno trovare. In un’area complessiva di 30mila metri quadrati, organizzati in ”mondi a tema”, attori e ballerini professionisti – nelle vesti di Elfi e puppets giganti – metteranno in scena un vero e proprio spettacolo live (coreografato da Bledar Radonshiqui) e racconteranno aneddoti misteriosi sulle mille e una creatura che popolano questo luogo fatato.

Il Ricovero della slitta (Instagram @ilsognodelnatale)

Il parco comprenderà diverse aree, rigorosamente a tema natalizio. Uno spazio che ha destato molta curiosità sui canali social è sicuramente quello della Grande Fabbrica dei Giocattoli. “Sbuffi di vapore, macchine fantastiche e rumore degli ingranaggi – spiegano i promotori -. Davanti ai tuoi occhi che vedrai costruire trenini, bambole, orsacchiotti, e tamburelli”.

Ci saranno poi la Casa degli Elfi e l’immancabile Casa di Babbo Natale. Uno spazio sarà dedicato al Mondo della Letterina diviso in la Stanza della Scrittura e l’Ufficio Postale: “Dove si ride per poco, si gioca con i colori e si spediscono i desideri dentro piccole buste bianche. Un alveare di caselle che si riempie ogni giorno di letterine indirizzate al Polo Nord”.

Nel parco altre zone visitabili col biglietto d’ingresso saranno Il GiocaMondo con il Labirinto dei Folletti, il Percorso dei Pini e i laboratori al coperto. Nel Villaggio ci sarà un trenino colorato, per grandi e piccini, che ti fare il tour di tutta l’area fermandosi nei vari luoghi da esplorare. Infine c’è il Ricovero della Slitta, con “la lunghissima rampa di lancio che Babbo Natale spicca il volo per i cieli del mondo la notte del 24 dicembre”.

Il parco sarà aperto dal 22 novembre al 30 dicembre. Per l’allestimento è stato scelto un luogo speciale: l’Ippodromo Snai San Siro. Unico nel suo genere, sia per la vastità degli spazi che per la coesistenza di valori ambientali, architettonici e culturali, l’Ippodromo Snai San Siro è stato dichiarato monumento di interesse nazionale e rappresenta per la città di Milano un polmone verde di oltre 600.000 mq e con oltre circa 2.700 alberi ad alto fusto.

Dove

Ippodromo Snai San Siro

Milano, ingresso via Diomede

Orari di apertura

Da lunedì a giovedì dalle 14 alle 21

Venerdì, sabato e prefestivi dalle 10 alle 23
Domenica e festivi dalle 10 alle 21

24/12 dalle 10 alle 18
25/12 dalle 16 alle 22
26/12 dalle 10 alle 21

Come arrivare

IN AUTO

Autostrada A8 (Milano-Varese): uscita casello Milano, direzione Milano Centro/Viale Certosa, seguire per San Siro.

Autostrada A4 (Torino-Trieste): da Torino, prima del casello di Milano proseguire verso Linate, uscire a Settimo Milanese/Via Novara e poi per San Siro; da Trieste, direzione Milano Centro, uscire Viale Certosa, e proseguire in direzione San Siro.

Autostrada A1 (Milano-Roma): superare la “barriera” di Melegnano, tangenziale ovest, uscire a Settimo Milanese/Via Novara e proseguire verso San Siro.

CON I MEZZI PUBBLICI

Utilizzare la linea metropolitana M5 (“linea lilla”) e scendere alla fermata Lotto.

Utilizzare la metropolitana M1 (“linea rossa”), scendere alla fermata Lotto.

Animali

Amici a quattro zampe: Presso le aree esterne del parco è consentito l’ingresso a qualsiasi animale da compagnia al guinzaglio; nel caso di cani di grossa taglia occorre la museruola. All’interno delle strutture è consentito l’ingresso a cani di piccola taglia al guinzaglio o nell’apposito trasportino. I cani guida hanno libero accesso a tutte le aree.

Il sito

Tutte le informazioni e i prezzi dei biglietti su https://www.ilsognodelnatale.it/