Sono pronto e più cattivo

Un sorridente Zlatan Ibrahimovic a Casa Milan (Ansa)

«Molto più cattivo». Si è presentato così, Zlatan Ibrahimovic, con il chiaro intento di essere da esempio per i giovani compagni. L’obiettivo è rivalutarli e cercare di tirare fuori il meglio da ognuno di loro, anche facendo un po’ di sano nonnismo e cameratismo: “Arriva un Ibra molto più cattivo, ora ho capito quanto è difficile far crescere i bimbi – scherza il gigante svedese, alla sua prima conferenza della sua seconda vita al Milan – lavorare e soffrire, non tutti sanno farlo. A me piace e per questo lavoro sempre duro, mi aspetto tanto dai miei compagni, a volte anche di più di quanto possono effettivamente dare”. Ibrahimovic sa di non essere il prototipo dell’investimento del fondo Elliott, la cui politica è focalizzata sui giovani. Ed è per questo che cercherà di convincere tutti attraverso i fatti. Perché da Ibra non si attendono solo gol e assist, ma anche una rivalutazione dei giocatori. Di certo non potrà fare miracoli, come spingere il Milan in Champions, ma di certo potrebbe essere uno sprono al miglioramento di qualche talento: “I miei compagni di squadra? Devo entrare in campo e conoscerli, devo capire e provare feeling tra di noi – ha proseguito lo svedese – come sto? Ne ho parlato col mister; non tocco pallone dall’ultima partita ma non c’è problema”. E difatti ieri, nell’amichevole a porte chiuse contro la Rhodense che milita in Promozione, nel 9-0 rossonero c’è stato spazio anche per un gol di Ibra e per un assist a Calhanoglu nei 45’ in cui è rimasto in campo. Segno che, probabilmente, Zlatan è già pronto per scendere in campo anche dopodomani, nel match di campionato dell’Epifania di San Siro contro la Sampdoria (ore 15).

Non sarà un caso, infatti, che la formazione vista nel primo tempo assomiglia molto a quella che potrebbe essere la prima scelta di Pioli: Donnarumma in porta, linea di difesa composta da Calabria, Musacchio, Romagnoli e Theo Hernandez; in mediana Paquetá, Bennacer e Bonaventura, con Suso e Calhanoglu a sostegno proprio di Ibrahimovic. Al termine della prima frazione di gioco ha lasciato posto a Piatek e ha concluso la sua giornata d’allenamento con una sessione personalizzata in palestra. Ibrahimovic, come lecito, ha monopolizzato le attenzioni di tutti, ma non è passato inosservato l’atteggiamento della dirigenza, presente al suo fianco durante tutta la conferenza stampa di presentazione. Nessuna parola proferita da Massara e Maldini, mentre Boban ha preso la parola sul finale sottolineando come l’arrivo dello svedese non possa cancellare la vergogna di Bergamo: “Siamo contenti di poter riabbracciare un personaggio e un giocatore unico – ha precisato – siamo super positivi per l’effetto di Zlatan sulla squadra e sull’ambiente, poi bisogna fare risultati. Non vorrei che ci scordassimo Bergamo, quella orrenda ed inaccettabile sconfitta, non dobbiamo nasconderci dietro le spalle larghissime di Zlatan”. E tra 48 ore si torna in campo.

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Autore: redazione@

giornalista e scrittrice milanese, lavora sul web dl 1996 come freelance, ha creato diversi siti di informazione al servizio dei cittadini

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