Poker d’Italia, c’è un milanese tra i grandi giocatori

C’è una grande tradizione italiana legata al mondo del gioco. E il suo centro è tutto nel nord Italia. È qui ad esempio che viene inventato il primo casinò della storia, quello del 1638 a Venezia, anche se oggi sembra esistano solo quelli di Macao, Montecarlo e Las Vegas. 

Eppure l’Italia è una delle tante patrie del gioco d’azzardo. Lo dimostra la particolare classifica stilata da SlotMania, che riassume i grandi nomi tra i giocatori tricolori. 

I casinò online sicuri e le sale da gioco terrestri riscuotono ormai un forte interesse ovunque nel mondo e lo stesso può dirsi dell’Italia. Non a caso, uno dei primi casinò della storia risale al 1638 ed è proprio il Casinò di Venezia. Nel corso degli anni molti sono stati i giocatori italiani che si sono fatti valere nei casinò più importanti al mondo quali quelli di Las Vegas e Macao. Andiamo dunque a scoprire chi sono i 7 giocatori italiani che hanno portato in alto il tricolore nel mondo del gambling.

E tra i primi c’è proprio un milanese: Massimiliano “Max” Pescatori. Nato all’ombra del Duomo nel 1971, il suo soprannome è “Pirata italiano”. Inizia a Campione, dove si nella variante americana del Texas Hold’em. Poi si trasferisce a Las Vegas, per frequentare una scuola per croupier e studiare la variante No Limit Hold’em. Il cammino verso il professionismo parte all’Ultimate Poker Challenge, da lì inizia una carriera che lo vede conquistare più di 4 milioni di dollari. Attualmente è al 3° posto tra gli italiani con più guadagni in carriera.

Altro nome italiano, stavolta piemontese, è Mustapha Kanit, altrimenti conosciuto come Mustacchione. Nato ad Alessandria nel 1991, partecipa ai primi tornei live nella versione Texas Hold’em, sfoggiando uno dei suoi migliori piazzamenti all’Italian poker Tour. Nel suo palmares troviamo due primi posti all’Aussie Millions di Melbourne, per un guadagno di circa 263 mila dollari, e oltre circa 17 milioni di dollari. La vincita più remunerativa, invece, l’ha ottenuta al torneo dell’EPT di Monte Carlo, il Super High Roller: 1 milione e 600 mila dollari.

Nella classifica di SlotMania troviamo poi il napoletano Dario Sammartino, conosciuto anche come Madgenius o Madgenius87, Rocco Palumbo, classe 1968 di Genova, e Valter Farina, uno dei pionieri del poker in Italia con alle spalle ben 30 anni di esperienza. Infine impossibile non citare il sardo Filippo Candio, il cui nome è al quarto posto tra i giocatori italiani più vincenti online e infine Marco Traniello, di Gaeta, che nel 2007 si è piazzato quinto ad un torneo di $10.000 Pot Limit Omaha incassando 156 mila dollari.

IT, ICT e digital transformation: tutte le cose da sapere 

Quando si parla di information technology, letteralmente ‘tecnologia dell’informazione’, si fa riferimento all’insieme di metodi, strumenti e tecnologie necessarie sia per l’uso privato che pubblico degli elaboratori dunque server, computer e mainframe. Ma anche sistemi di archiviazione, data center e smartphone assieme agli altri dispositivi fisici, processi e infrastrutture utili ed elaborare, archiviare e scambiare – in qualsiasi formato – dei dati elettronici. In genere viene utilizzato l’acronimo IT, che però non va confuso con ICT ovvero Information and Communication Technologies. Quest’ultimo indica l’insieme di modelli e tecnologie che offrono accesso alle info tramite le telecomunicazioni. Quindi è più focalizzato su web, tv, radio e smartphone ma anche sistemi satellitari, software e hardware di rete. Senza dimenticare i sempre più popolari servizi e app associate come videoconferenza e formazione a distanza. 

Sui computer l’IT viene impiegata per poter creare, archiviare e usare una stessa informazione in forme diverse. Tra IT e ICT alla fine non c’è una differenza dal punto di vista sostanziale. Mentre ICT è l’insieme di tutte le tecnologie informatiche, IT è quella disciplina che le va a utilizzare. Tutto l’IT di cui hai bisogno si trova su portali specializzati come Kimbrer Computer, che consente di effettuare un confronto rapido e puntuale in merito a una gamma ampia sia di prodotti che si soluzioni operative personalizzate. Spesso oggi si tende a utilizzare la dicitura Information Technology come sinonimo di computer e reti di computer, in realtà originariamente era stato pensato quale definizione per distinguere quelle macchine in grado di compiere poche funzioni da quelle con uno scopo più ampio e che si potevano programmare. 

A che cosa facciamo riferimento quando si parla di Information Technology però nello specifico? Sono molti gli elementi che rientrano all’interno di questo concetto e si stratta di architetture e metodologie, hardware e software dunque apparecchi fisici, strumenti di gestione e applicazioni, ma anche tutte quelle normative di settore che puntano a regolare uso e conservazione dei dati stessi. 

Digital transformation e le altre sfide presenti e future

C’è un altro concetto che si lega a doppio filo alla nostra epoca storica poiché rappresenta un cambio di passo e di paradigma nel settore dell’informatica. Stiamo parlando della digital transformation. Le architetture IT si sono dapprima evolute includendo la virtualizzazione, poi è stata la volta del cloud computing. Dopo il boom conosciuto dal web, con tutto quel che ne consegue in termini di sviluppo di realtà e strutture collegate, oggi IT e ICT sono diventate imprescindibili in qualsiasi contesto. Permettono di ridurre sensibilmente la distanza tra le persone e creano continuamente opportunità di crescita e professioni nuove in grado di incrementare il livello di efficienza in molti settori. Spesso è faticoso per le aziende stare al passo con la tecnologia, ad ogni modo per poter competere e crescere hanno l’assoluto bisogno di attuare una digital transformation che agisce sia sulla trasformazione dei processi operativi, sia sulla customer experience e i modelli di business.