“Referendum su San Siro, Sala parli in aula”. Il chitarrista di Springsteen: salviamolo

Il futuro dello stadio di San Siro sta infiammando la politica a Milano

Il promoter Trotta annuncia la mobilitazione di star, da Vasco a Jovanotti, contro l’abbattimento del tempo del calcio e della musica

Milano – Dopo Sant’Ambrogio e l’Immacolata, è arrivato il giorno di San Siro: 9 dicembre. E il comitato “Sì Meazza” contro l’abbattimento della Scala del calcio milanese e la costruzione di un nuovo stadio, che ha già conquistato 1000 adesioni formali più un consenso che si allarga sui social, rimarca le sue richieste: “Il presidente del Consiglio comunale e i gruppi consigliari sollecitino il sindaco a intervenire in aula. Chiediamo a Sala di partecipare a un’assemblea del nostro comitato e chiederemo anche un incontro con i rappresentanti delle società”.

Nello stesso tempo, si sta mettendo in moto la macchina per proporre un referendum e tra i difensori del Meazza si schiera pure Stevie Van Zandt, Little Steven, chitarrista di Bruce Springsteen. In un tweet ha scritto: “Abbiamo abbastanza grattacieli e centri commerciali nel mondo ma c’è un solo San Siro. San Siro per sempre“. Ieri, all’incontro promosso dall’Associazione Gruppo Verde San Siro all’Ostello Bello di via Medici al quale hanno partecipato anche consiglieri comunali tra cui Marco Bestetti (FI) e Alessandro Giungi (Pd), gli ingegneri Riccardo Aceti e Nicola Magistretti hanno riproposto la loro idea di rigenerazione alla quale si aggiunge qualcosa di più, vista la trasformazione che sta avvenendo di fianco a San Siro sull’area dell’ex Trotto (a cura del colosso statunitense Hines).

 “In quel luogo – spiega Aceti – spariranno le tribune: questo potrebbe consentire di completare anche il ‘quarto lato’ del Meazza, lavorando in sinergia” e di dare maggiore respiro alla “galleria panoramica unica al mondo” che nel piano proposto nascerebbe in sostituzione delle tribune del terzo anello. «Una galleria polifunzionale su tre livelli, da 33mila metri quadri di superficie, con spazi commerciali, punti di ristoro e molto altro. Questo è un progetto duttile, che si può adeguare a seconda della migliore capienza (60mila spettatori?) e maggiore redditività per le squadre  (sempre prediligendo l’interesse pubblico)”, sottolinea Aceti.

Autore: redazione@

giornalista e scrittrice milanese, lavora sul web dl 1996 come freelance, ha creato diversi siti di informazione al servizio dei cittadini

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