“Il legame tra gli ambienti sociali e la nostra salute si estende a molti animali perché quelli che hanno relazioni sociali più forti e consistenti vivono più a lungo e più sani”, afferma uno studio
Cani ed esseri umani messi sullo stesso piano. Almeno dal punto di vista psicologico-sanitario. Lo suggerisce una ricerca pubblicata su Evolution, Medicine & Public Health, secondo cui se l’interazione sociale fa bene alla salute dell’uomo, “essa è utile anche ai cani”.
“Il luogo in cui viviamo e con chi interagiamo ha una presa davvero forte sulla nostra salute e sul nostro benessere”, ha affermato Noah Snvder-Mackler, autore dello studio, professore di Scienze della vita all’Arizona State University. “Il legame tra gli ambienti sociali e la nostra salute si estende a molti animali perché quelli che hanno relazioni sociali più forti e consistenti vivono più a lungo e più sani”, ha sentenziato il professore.
La ricerca si è mossa su un range di 21.410 interviste a proprietari di cani scoprendo che in genera “la compagnia” – sia con persone che con altri animali – ha avuto il maggior influsso sul loro grado d’invecchiamento, e per i cani s’è rivelato più salutare.
Lo studio fa parte del Dog Aging Project, ricerca scientifica avviata nel 2018 e finanziata dal National Institute on Aging e da donazioni private, guidata dalle facoltà di medicina dell’Università di Washington e del Texas A&M e da più d’una dozzina d’istituzioni come l’Arizona State University.
L’obiettivo è capire come geni, stile di vita e ambiente “influenzino l’invecchiamento e le malattie nei cani” nella speranza che i risultati possano influire anche sulla condizione umana. La base di partenza è che “i cani sono considerati i nostri più stretti accompagnatori che condividono gran parte della nostra esistenza”, afferma Brianah McCoy, dottoranda dell’Asu, coautrice dello studio, e quindi “studiando come l’ambiente sociale influisce sulla salute del cane, le informazioni potrebbero essere rilevanti anche per la salute umana”, ha affermato.
Stando a quanto scrive il quotidiano inglese Metro, i ricercatori hanno identificato cinque criteri che hanno influenzato i cani, vale a dire “la stabilità del vicinato, il reddito familiare totale, l’età del proprietario, il tempo trascorso con i bambini e quello con altri animali”.
Il risultato è che le avversità finanziarie e domestiche della famiglia “sono collegate a una salute peggiore e a una ridotta mobilità fisica”, mentre una maggiore e buona compagnia con gli esseri umani e altri cani “viene associata a una salute migliore”. Anche se non tutti i cani reagiscono allo stesso modo, si precisa. I ricercatori, tuttavia, “non hanno quantificato la durata della vita animale, anche se hanno intenzione di farlo in futuro”, precisa il Post.
Ultima curiosità: i cani potrebbero trarre beneficio se per compagno, ad esempio, avessero un gatto? Alla domanda gli studiosi hanno ammesso di non avere risposte precise dati i limiti della ricerca sulle singole razze, pur tuttavia si sono spinti ad ipotizzare che “avere la compagnia di altri simili domestici, anche gatti, potrebbe dare beneficio al loro stato di salute”, ha dichiarato Snyder-Mackler.