Di Simone Micocci
Pensioni, in arrivo una doppia rivalutazione: la prima tra novembre e dicembre, la seconda a gennaio 2024. Ecco come cambiano gli importi delle pensioni minime, d’invalidità e dell’assegno sociale.
Come anticipato nei giorni scorsi, nuovi aumenti sulle pensioni sono in arrivo nei prossimi mesi. Il primo ci sarà tra novembre e dicembre per merito del conguaglio della rivalutazione del 2023, con il quale sugli importi verrà applicata la differenza dello 0,8% accertata tra il tasso provvisorio e quello definitivo, mentre il secondo è in programma a gennaio 2024tenendo conto dell’andamento dell’inflazione rilevato per il 2023.
Un’operazione che avrà conseguenze su tutte le pensioni, compresi il trattamento minimo e le pensioni d’invalidità civile, come pure per l’assegno sociale.
E dal momento che stiamo parlando di importi molto più bassi, per questi trattamenti la rivalutazione verrà effettuata al 100% del tasso accertato (mentre sopra le 4 volte il trattamento minimo si applicano delle percentuali ridotte).
Va detto che solo per il conguaglio sappiamo per certa la percentuale di rivalutazione, pari appunto allo 0,8%. Per quanto riguarda la rivalutazione in programma a gennaio, invece, bisognerà attendere ancora qualche settimana prima che l’Istat certifichi il tasso d’inflazione medio da applicare sugli assegni. Tuttavia, per il momento possiamo farci un’idea su quanto aumenteranno le pensioni minime, quelle d’invalidità civile e l’assegno socialeguardando alla percentuale di rivalutazione stimata nella Nota di aggiornamento al Def approvata dal Consiglio dei ministri il 27 settembre scorso: un 5,4%, leggermente in discesa rispetto alla percentuale del 5,6% che era stata accertata nel Def.
Come aumentano le pensioni minime
Oggi il trattamento minimo ha un importo pari a 563,74 euro, sul quale poi si applica una rivalutazione straordinaria dell’1,5% che sale al 6,4% per chi ha compiuto i 75 anni.
Con il conguaglio atteso tra novembre e dicembre, quindi, l’importo della pensione minima salirà a 568,24 euro, con un aumento di circa 4 euro. Va ricordato che questo importo decorre da gennaio 2023, per questo in sede di conguaglio verranno riconosciuti anche gli arretrati.
Considerando poi la rivalutazione straordinaria introdotta dalla legge di Bilancio 2023, ne risulterà che per gli under 75 la pensione minima potrà arrivare fino a un massimo di 576,76 euro(rispetto ai 572,74 euro attuali), mentre per chi ha compiuto i 75 anni si sfora il muro dei 600 euro arrivando a 604,61 euro (rispetto ai 599,82 attuali).
A gennaio 2024 poi gli importi cambieranno ancora, grazie a una rivalutazione che dovrebbe essere del 5,4%. L’importo del trattamento minimo salirebbe così di altri 30 euro circa, arrivando a 598,92 euro. A questo importo va aggiunta la rivalutazione straordinaria che nel 2024 salirà al 2,7%, incrementando così l’assegno fino a 615,09 euro. Sarà la legge di Bilancio 2024, invece, a stabilire cosa ne sarà delle pensioni minime per gli over 75, per i quali oggi la rivalutazione al 6,4% non è confermata per il prossimo anno.
Come aumenta l’assegno sociale
L’assegno sociale, prestazione che spetta a 67 anni a coloro che versano in una situazione di bisogno economico, al momento ha un importo pari a 503,27 euro mensili (per tredici mensilità).
Con il conguaglio in programma tra novembre e dicembre ci sarà un incremento di circa 4 euro, con l’importo dell’assegno sociale che salirà a 507,29 euro. E contestualmente ci sarà il pagamento di almeno 10 mensilità arretrate, con un assegno una tantum di circa 40 euro.
A gennaio 2024 anche l’assegno sociale farà un ulteriore balzo in avanti con l’importo che verrà adeguato al maggior costo della vita: nel dettaglio, con una rivalutazione del 5,4% il valore sarebbe pari a 534,68 euro.