Tassa sui rifiuti 2023, codici tributo diversi per Tari e Tefa

Quali sono i codici tributo per il versamento tramite modelli F24 e F24 Enti Pubblici della tassa denominata Tefa?

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Il Tefa, cioè Tributo per l’esercizio delle funzioni di tutela, protezione e igiene dell’ambiente è stato istituito dall’articolo 19 del decreto legislativo 30 dicembre
1992, n. 504 e riscosso inizialmente insieme alla Tassa su raccolta e smaltimento dei rifiuti.

Il Ministero dell’Economia con il DM del 1° luglio 2020 ha disposto che a partire dal 2021 il Tefa, con eventuali interessi e sanzioni, debba essere pagato scorporato rispetto alla Tari, secondo gli importi indicati dai Comuni.

Dal momento della separazione è stato necessario istituire diversi codici tributo e ha provveduto a ciò l’Agenzia delle Entrate con la risoluzione n. 5/E del 18 gennaio 2021.

Quindi, fino al 2020 il versamento della tassa sui rifiuti comprendeva sia Tari sia Tefa. Nel 2021 e per gli anni di imposta successivi i contribuenti pagano i due tributi distintamente, applicando la misura del 5% o la diversa misura comunicata dalle province e città metropolitane, utilizzando i nuovi codici tributo istituiti con la risoluzione dell’Agenzia delle Entrate. Vediamo quali sono e come compilare i modelli F24 e F24 EP.

Tassa sui rifiuti 2023, codici tributo diversi per Tari e Tefa

soggetti passivi del tributo Tefa sono gli stessi previsti per la Tari, proprio per questo motivo in passato le due tasse erano incorporate. L’Agenzia delle Entrate in seguito allo scorporo ha istituito i nuovi codici tributo per il pagamento del Tefa, il Tributo per l’esercizio delle funzioni di tutela, protezione e igiene dell’ambiente, con la Risoluzione n. 5/E del 18 gennaio 2021.

I nuovi codici tributo sono i seguenti:

  • TEFA” denominato “TEFA – tributo per l’esercizio delle funzioni di tutela, protezione e igiene dell’ambiente”;
  • TEFN” denominato “TEFA – tributo per l’esercizio delle funzioni di tutela, protezione e igiene dell’ambiente – interessi”;
  • TEFZ” denominato “TEFA – tributo per l’esercizio delle funzioni di tutela, protezione e igiene dell’ambiente – sanzioni”.

Tali codici possono essere utilizzati anche per il versamento di quanto dovuto a seguito dell’attività di controllo.

Come compilare il modello F24 per il versamento Tefa? Istruzioni

In sede di compilazione del modello F24, i codici tributo di cui sopra sono esposti nella sezione “IMU E ALTRI TRIBUTI LOCALI”, in corrispondenza delle somme indicate esclusivamente nella colonna “importi a debito versati”, riportando i seguenti dati:

  • nel campo “codice ente/codice comune” va indicato il codice catastale del comune nel cui territorio sono situati gli immobili, reperibile nella tabella pubblicata sul sito internet www.agenziaentrate.gov.it;
  • va barrata la casella “Ravv.” se il pagamento è effettuato a titolo di ravvedimento;
  • nel campo “Numero immobili” indicare il numero degli immobili (massimo 3 cifre);
  • nel campo “rateazione/mese rif” indicare il numero della rata nel formato “NNRR”, dove “NN” rappresenta il numero della rata in pagamento e “RR” indica il numero complessivo delle rate. In caso di pagamento in un’unica soluzione, il suddetto campo è valorizzato con “0101”;
  • nel campo “Anno di riferimento” va indicato l’anno d’imposta a cui si riferisce il pagamento, nel formato “AAAA”. Nel caso in cui sia barrata la casella “Ravv.” indicare l’anno in cui l’imposta avrebbe dovuto essere versata.

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Come compilare il modello F24 EP con i nuovi codici tributo per il Tefa

In sede di compilazione del modello F24 EP, i nuovi codici tributo sono esposti nella sezione “TARES-TARI” (valore 5), in corrispondenza delle somme indicate
esclusivamente nella colonna “importi a debito versati”, riportando i seguenti dati:

  • nel campo “codice”, il codice catastale del comune nel cui territorio sono situati gli immobili, reperibile nella tabella pubblicata sul sito internet www.agenziaentrate.gov.it;
  • nel campo “estremi identificativi”, nessun valore;
  • nel campo “riferimento A” (composto da sei caratteri), nei primi due caratteri, un valore a scelta tra “RA” (versamento a titolo di ravvedimento) e “00” (versamento ordinario); nei successivi quattro caratteri, l’anno di riferimento, nel formato “AAAA”;
  • nel campo “riferimento B” (composto da sei caratteri), nei primi due caratteri, il numero di rata in pagamento, nel formato “NN” e, nei successivi due caratteri, il numero di rate totali, nel formato “RR” (in caso di pagamento in un’unica soluzione indicare “0101”). Negli ultimi due caratteri indicare il numero degli immobili a cui si riferisce il versamento (da 01 a 99).

Autore: redazione@

giornalista e scrittrice milanese, lavora sul web dl 1996 come freelance, ha creato diversi siti di informazione al servizio dei cittadini

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