Tredici rapine a mano armata in tre mesi: arrestato il terrore dei supermercati del Milanese

I colpi risalgono all’estate 2022. Il modus operandi era ormai rodato: l’irruzione sempre con casco in testa e pistola alla tempia dei presenti. Calci in faccia a chi provava ad opporsi

Pistola e caso in testa: arrestato il terrore dei supermercati del Milanese

Pistola e caso in testa: arrestato il terrore dei supermercati del Milanese

Milano – In tre mesi, nell’estate del 2022, avrebbe compiuto “ben 13 rapine a mano armata” in diversi supermercati tra Milano e i comuni a nord della cintura: raggiungeva i luoghi a bordo di una moto o di un’auto, indossava sempre il casco per non essere riconoscibile e “puntava la pistola alla tempia delle persone presenti (persino di un anziano)”, per poi farsi consegnare l’incasso.

E “in due occasioni, non ha esitato a colpire con dei calci al volto degli addetti che avevano tentato di opporsi“. Per questi fatti lo scorso martedì è stata notificata un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a un italiano di 35 anni, emessa dal gip del Tribunale di Milano dopo le indagini della Polizia della Sezione di Polizia giudiziaria della Procura di Milano. Lo comunica con una nota la Procura.

Dall’inchiesta è emerso come in “alcuni casi da solo, in altri in compagnia di un complice, l’uomo abbia commesso, nel corso di appena tre mesi dell’estate del 2022, ben 13 rapine aggravate ai danni di piccoli e medi supermercati della zona nord-ovest di Milano (Novate Milanese, Cormano, Bollate, Milano-Comasina) e di Trecate, utilizzando sempre lo stesso modus operandi”. Usava una moto per arrivare, ma a volte anche un’auto, veicoli “risultati entrambi rubati”. All’identificazione dell’indagato i poliziotti sono arrivati “mediante analisi dei video ripresi dalle telecamere di sorveglianza, nonché tramite accertamenti tecnici biologici, dattiloscopici ed antropometrici”.

L’indagato, precisa la Procura, “è stato raggiunto dall’ordinanza di custodia cautelare in una Casa di reclusione”, dove era già detenuto “in esecuzione di una misura di sicurezza emessa per altri fatti”.

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LA CITTA’ CATALIZZA GLI INVESTITORI ITALIANI E STRANIERI

Secondo le ultime analisi dell’Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa, nel secondo semestre del 2023 i prezzi di Milano sono aumentati dello 0,1%, con una crescita complessiva dello 0,3% in tutto l’anno.

Gli esperti del Gruppo Tecnocasa hanno individuato le tendenze del real estate in città prendendo in esame i principali indici. Questo il quadro emerso:

Bene le zone centrali che mettono a segno un incremento dei valori del 2,1%; sono sempre molto e apprezzate e richieste, in acquisto e locazione, da clienti nazionali e internazionali che sempre più scelgono il capoluogo lombardo per vivere, lavorare e studiare. Questi ultimi sono in aumento perché hanno scelto Milano per motivi di lavoro, studio. Questo specifico target esprime una domanda di elevato livello che non sempre trova sul mercato il prodotto adeguato. Al contrario quando domanda e offerta si incontrano, i prezzi aumentano e i tempi di vendita diminuiscono. Sugli acquisti la richiesta resta focalizzata su immobili dalle ampie metrature, oltre 200 mq, più camere da letto, dotazione di spazi esterni, piani alti. Le zone più ambite sono quelle centrali, Garibaldi, Moscova, Porta Nuova e City Life che rispondono sia alle esigenze di chi cerca immobili d’epoca sia di chi cerca soluzioni di nuova costruzione e di ultima generazione, con terrazzi, control room con sorveglianza h24 e palestra. Si segnala una maggiore difficoltà sulle case più datate e sui tagli più piccoli; per questi ultimi la maggiore offerta determina tempi di vendita più lunghi.  Sul versante delle compravendite si segnalano valori che possono superare anche i 15 mila € al mq.

Prezzi stabili nel quartiere di Garibaldi-Porta Volta, il mercato appare leggermente rallentato e la domanda in lieve ribasso anche se questo non ha ancora inciso sui prezzi. Sugli immobili di piccolo taglio si muovono prevalentemente investitori, sul restante parco immobiliare sono famiglie che desiderano migliorare. I prezzi più elevati, intorno a 12-13000 € al mq si registrano in Porta Nuova (via Turati, via della Moscova, piazza della Repubblica), dove c’è bassa offerta e una domanda sostenuta da professionisti e imprenditori alla ricerca, spesso, di ultimi piani con terrazzo. Intorno alla metro di Moscova (via Solferino, via della Moscova tratto più vicino all’omonima fermata della metropolitana) i prezzi scendono intorno a 9000-10000€ al mq. Prezzi simili a ridosso di piazza Gae Aulenti (via Carlo de Cristoforis). Nell’area intorno alla Fondazione Feltrinelli prevalgono gli stabili di ringhiera e i prezzi si aggirano intorno a 7000 € al mq. Sono i piccoli tagli ad andare sul movimentato corso Como mentre si registra più resistenza nell’acquisto di tagli più grandi, spesso ricercati da famiglie.

Invariati i valori nell’area di Porta Romana-Crocettadove gli acquirenti interessati all’acquisto della prima casa sembrano meno spaventati da inflazione e tassi alti. Si nota una contrazione della domanda per investimento, soprattutto se finalizzata alla realizzazione di short rent. Sono andati maggiormente i tagli più grandi, superiori a 90 mq, acquistati da famiglie che desiderano migliorare; le metrature più piccole sono spesso acquistate da genitori per i figli che studiano e lavorano in città. I prezzi del nuovo si aggirano intorno a 10-12 mila al mq mentre per le soluzioni ristrutturate i valori oscillano intorno a 8000-8500 € al mq con punte di 10 mila € al mq sulle piazze principali. Si segnala un rallentamento sul mercato delle locazioni: i canoni sono considerati a volte troppo elevati e i tempi di locazione aumentano. Un bilocale può arrivare anche a 1500 € al mese.

Prezzi ancora in leggero aumento nell’area di corso Genova-De Amicis e stabili in Solari-Sant’Agostino e Tortona-Savona. Tengono bene le soluzioni in buono stato, ristrutturate o nuove,   mentre ci sono difficoltà per quelle da ristrutturare così come per i piani terra e piani alti senza ascensore per i quali occorre una maggiore gestione del prezzo. In generale si nota un aumento dei tempi di vendita e una maggiore riflessione da parte dei potenziali acquirenti. Si registrano ancora acquisti da parte di chi compra per fare casa vacanza, ma l’abbondante offerta sta contraendo i rendimenti e induce a una maggiore riflessione. Nella zona di Savona-Tortona-Porta Genova i prezzi sono decisamente più contenuti, intorno a 6000 € al mq. Non ci sono importati variazioni di prezzo sulla zona più signorile di via De Amicis, via Ariberto e via Ausonio dove, per immobili signorili di pregio, si toccano valori di 7000-8000 € al mq con punte di 9 mila € al mq per quelle nuove in viale Papiniano e via Ausonio. Sul mercato delle locazioni si segnala un aumento dei canoni di locazione a causa della bassa offerta. Per un bilocale arredato si spendono mediamente 1000-1200 € al mese e si stipulano soprattutto contratti di tipo transitorio.

La macroarea Vercelli-Lorenteggio segue con una crescita dei prezzi dell’1,6% in seguito all’aumento dei quartieri di Lorenteggio-Frattini e Tolstoj.  Nella zona di Lorenteggio-Frattini soffrono soprattutto le tipologie da ristrutturare, per le quali occorre più tempo prima di concludere la compravendita, quasi sempre a prezzi più bassi. Tengono al contrario le soluzioni in buono e ottimo stato, acquistate da giovani coppie, single e famiglie che desiderano realizzare acquisti migliorativi. Sembra essere terminata l’influenza positiva sui prezzi che derivava dalla realizzazione della metropolitana.  Intorno a piazza Frattini i prezzi di un buon usato sono arrivati intorno a 4000 € al mq, motivo per cui molti potenziali acquirenti si stanno spostando verso l’area di piazza Tirana, dove prevalgono le soluzioni popolari ex Aler e le case costano 2000 € al mq con punte massime di 2500 € al mq. Parliamo di un’area che, con i futuri lavori della metropolitana per la stazione di San Cristoforo e diversi interventi di nuova costruzione, potrebbe migliorare notevolmente. Il nuovo costa da 3500 a 4000 € al mq fino a 5000 € al mq. Prezzi più contenuti per le case che sorgono intorno a via Giambellino, via Brunelleschi, largo Scalabrini: 2700-3000 € al mq per soluzioni in ottimo stato degli anni’70. Per le tipologie popolari si scende a 2000 € al mq. Nella zona signorile di via Soderini, via Primaticcio e via San Gimignano si toccano 3500-4000 € al mq con punte di 5500 € al mq per il nuovo. Si segnala un rallentamento sul segmento della locazione dove c’è una buona domanda alimentata da studenti, lavoratori fuori sede e giovani coppie. I potenziali inquilini sono più riflessivi.  Per una soluzione arredata e in buono stato si spendono intorno a 1000-1100 € al mese.

Le quotazioni delle abitazioni nell’area intorno a via Tolstoj registrano un lieve aumento determinato dalla domanda, sempre dinamica e da un’offerta più contenuta. Le compravendite si dividono abbastanza equamente tra acquisti per investimento e di prima casa. L’arrivo imminente della metropolitana ha inciso parzialmente sui prezzi. Le aree più dinamiche sono via vespri Siciliani, via Tolstoj e via Savona. Qui un buon usato si vende intorno a 4000 € al mq. Stesse quotazioni per piazza Tripoli, via Fezzan, dove ci sono abitazioni costruite negli anni ’50. Presenti nuove costruzioni in via Tolstoj vendute a 5500 € al mq, in via Savona a 6500 € al mq. Sempre vivace la domanda di immobili in affitto, studenti e lavoratori delle aziende della zona cercano casa. Per un bilocale si chiedono intorno a 1000 € al mese.

A seguire con una crescita dell’1,0%, la macroarea di Lodi-Corsica. Aumentano la domanda e i prezzi delle case nell’area di Corso Lodi-San Luigi, interessata dai lavori di riqualificazione dello scalo di Porta Romana e dalla futura nascita del Villaggio Olimpico di cui sono già iniziati i lavori. Si trasferiranno  importanti brand della moda del lusso, tra cui Prada che ha già in zona la sede della Fondazione. Quasi tutti occupati gli spazi di “Symbiosis”. A cercare sono investitori che puntano alla futura rivalutazione, famiglie e ragazzi che lavorano a Milano. Nuove costruzioni sono in corso in via Tacito e via Brembo a prezzi medi di 5000-5500 € al mq. I tempi di vendita si stanno allungando a causa di una maggiore offerta e al rialzo dei tassi. Sono in corso anche diversi interventi di frazionamento. Una soluzione usata si scambia a prezzi medi di 4000-4500 € al mq. Sul segmento delle locazioni si segnala una buona domanda, alimentata da lavoratori e studenti fuori sede, ma c’è meno offerta anche per la crescente pratica degli affitti brevi che sta determinando un aumento dei canoni di locazione. Per un bilocale ristrutturato e arredato si chiedono intorno a 1100 € al mese. Si stipulano soprattutto contratti transitori.

Nella zona est di Milano, nel quartiere Forlanini, i prezzi sono stabili mentre sono in ripresa a Ponte Lambro e Bonfadini-Ungheria. In quest’ultimo quartiere la motivazione è nella vicinanza alla zona di Santa Giulia dove vanno avanti i lavori per la nascita della nuova Arena per le Olimpiadi invernali e per un nuovo quartiere che ospiterà una zona residenziale con 3.000 alloggi, aree verdi, negozi e spazi ricreativi. Prevalgono soluzioni popolari che toccano anche a 3000 € al mq.  Prezzi più bassi, 2000 € al mq, nel quartiere periferico di Ponte Lambro dove comprano anche numerosi immigrati, facendo ricorso al mutuo non sempre accessibile.  Interesse da parte di investitori, che comprano per mettere a reddito e nuda proprietà, per la zona di Forlanini-Mecenate.  L’area risulta di appeal grazie anche alla vicinanza a Linate e alla Tangenziale Est. Sul mercato delle locazioni si registra un’elevata domanda alimentata da chi non riesce ad acquistare e una bassa offerta. Per un bilocale in ottimo stato e arredato i canoni di locazione si aggirano intorno a1200 € al mese nella zona di Forlanini e 800 € al mese in quella di Ungheria.

Diminuiscono i valori delle case nelle macroaree di Bovisa-Sempione (-0,7%), Centrale-Gioia-Fulvio Testi (-1,6%) e Navigli Famagosta (-0,5%).  Nella prima, nonostante il ribasso dei valori, vale la pena segnalare l’andamento positivo del quartiere Bovisa dove incide prevalentemente la realizzazione del progetto di “Scalo Farini” che continua ad attirare investitori nella zona. Le quotazioni dell’usato, immediatamente a ridosso dell’area, si aggirano intorno a 4000 € al mq, quelle del nuovo a 5000 € al mq. Un buon usato nel cuore della Bovisa si scambia a 3800 € al mq.  Vanno intanto avanti i progetti relativi alla “Goccia”, alla riqualificazione del “Palazzo delle Poste” e il progetto “Mo.le.co.la” che ridisegnerà la viabilità della zona e porterà alla creazione di nuove piazze e di studentati. Bene il mercato della locazione che segnala sempre una buona domanda da parte di studenti e di lavoratori presso il Politecnico. Per un bilocale si pagano 1000 € al mese senza spese condominiali. Nella seconda macroarea si evidenzia il buon andamento del quartiere di Sarca-Bicocca e la diminuzione dei quartieri di Testi-Ca’ Granda, Nolo, Trotter e viale Monza-Villa San Giovanni. Nel primo caso l’incremento dei prezzi è dovuto alle nuove costruzioni che sono state immesse sul mercato a 5000 € al mq e che, di conseguenza, hanno trascinato al rialzo i prezzi delle soluzioni usate che si valutano ora intorno a 3000 € al mq. La zona beneficia della presenza dell’Università, dell’Ospedale Niguarda e di un importante polo direzionale. Al contrario sono in diminuzione i valori nel quartiere di Testi-Ca’ Grandadove, al momento, si registra una notevole offerta di abitazioni degli anni ’60-’80. Piacciono le case posizionate lungo via Pianell e presso la fermata della metropolitana di Cà Granda. Anche i canoni di locazione sono in aumento e per un bilocale si spendono intorno a 1200-1300 € al mq.

Nella macroarea Stazione Centrale-Gioia-Fulvio Testisi registra una contrazione dei valori dell’1,6%: prezzi in lieve diminuzione nei quartieri Trotter e Nolo. I potenziali acquirenti hanno un budget più contenuto e questo incide sulle trattative, soprattutto se hanno ad oggetto soluzioni da ristrutturare. No.lo resta sempre un quartiere che attira giovani coppie e single. Parliamo di una piccola fetta di territorio dove i prezzi arrivano anche a 4000-5000 € al mq, per poi scendere a ridosso del parco Trotter. In diminuzione coloro che acquistano per fare B&B e casa vacanza, si nota una maggiore sofferenza per i tagli più grandi mentre tengono i piccoli tagli. Tra gli acquirenti si contano sia giovani al primo acquisto sia investitori che arrivano ad affittare i monolocali anche a 800-900 € al mese.  In viale Monza-Villa San Giovanni i prezzi scendono a causa di una minore disponibilità di spesa dei potenziali acquirenti e del timore dei costi dei lavori di ristrutturazione. Questo comporta una maggiore trattativa. In aumento, negli ultimi tempi, i potenziali acquirenti che chiedono di spendere meno di 100 mila €. Precotto si conferma la zona più ambita per i servizi presenti e la vicinanza della metropolitana. Per un buon usato si spendono intorno a 3000 € al mq.  La maggioranza delle abitazioni risale agli anni ’60-’70 e per un buon usato si può arrivare a 3500 € al mq. Su viale Monza e Villa San Giovanni i valori scendono a 2800 € al mq. In forte crescita la domanda di immobili in affitto anche perché l’aumento dei tassi di interesse ha determinato una selezione sul mercato. Per un bilocale si spendono intorno a 800-1000 € al mese spese incluse.  A cercarli sono studenti e lavoratori fuori sede dal momento che non lontano sorgono diverse aziende. Si registra una forbice sempre più ampia tra le richieste dei proprietari e quelle degli inquilini.

Nella macroarea di Città Studi-Indipendenza i prezzi sono rimasti sostanzialmente stabili. Si segnala un aumento dei prezzi nel quartiere di viale Abruzzi, viale Gran Sasso e corso Buenos Aires, in particolare sulle soluzioni in buono stato. Bene anche i piccoli tagli. In difficoltà i piani rialzati. La zona più costosa è quella che si sviluppa intorno a piazzale Bacone dove ci sono stabili in stile liberty dei primi anni del 1900 che, in buono stato, si acquistano a prezzi medi di 6000 € al mq con punte di 7000-8000 € al mq per i piani alti o gli attici. I prezzi scendono su viale Abruzzi e viale Gran Sasso dove le soluzioni degli anni ’70 costano mediamente intorno a 5000 € al mq. Le aspettative legate al rifacimento di piazzale Loreto stanno portando alcuni investitori a interessarsi alle traverse della piazza stessa. Per il momento il fenomeno resta ancora marginale. Sul mercato delle locazioni si registra una buona domanda alimentata prevalentemente da studenti universitari e lavoratori fuori sede. Si cercano immobili in ottimo stato e ben arredati e si stipulano contratti a canone libero con cedolare secca. Per un bilocale si spendono mediamente intorno a 1300-1500 € al mese. In leggera diminuzione i prezzi delle abitazioni a Lambrate, in particolare sui tagli più grandi. La motivazione si deve ricercare in modo particolare nell’abbondante offerta presente nel quartiere dal momento che ci sono diversi interventi di nuova costruzione in corso. Il nuovo può arrivare anche a 7000 € al mq. Acquistano famiglie, giovani coppie e investitori. Piace la presenza della metropolitana. Il parco immobiliare di Lambrate risale agli anni ’60-’70 ma soluzioni più recenti degli anni 2000 si trovano a Rubattino e costano intorno a 3500 € al mq.  Prezzi più contenuti nel quartiere di Ortica, in posizione più periferica, dove si vende a un minimo di 2100 € al mq. Negli ultimi tempi l’appetibilità del quartiere è salita grazie alla vicinanza alla nuova fermata della metro di Argonne. Gli studenti universitari del Politecnico e dell’Università “San Raffaele” cercano in affitto in zona. Si prediligono gli immobili arredati e si stipulano soprattutto contratti transitori. Un bilocale si affitta a 1100 € al mese.

Cedono lo 0,5% i valori immobiliari della macroarea di Navigli-Famagosta: tra i quartieri in ribasso c’è Cermenate, nonostante ci sia sempre una buona domanda di famiglie, di giovani coppie e investitori.  Su viale Cermenate acquistano coloro che non riescono ad accedere immediatamente a ridosso della  Bocconi e si spostano oltre la circonvallazione. Poche le nuove costruzioni, l’ultima in piazza Agrippa a prezzi medi di 5000 € al mq.  I valori immobiliari dell’usato oscillano da 2800 a 3500 € al mq.  Quartiere a parte quello di Torretta, dove acquistano prevalentemente persone già residenti. Ci sono soluzioni degli anni ’60 e soluzioni degli anni 2000 costruite in edilizia cooperativa, prezzi medi intorno a 2500 € al mq. I valori più elevati si toccano nel quartiere di Pezzotti dove un buon usato si acquista a prezzi medi di 4000 € al mq.  Sul mercato delle locazioni si stipulano prevalentemente contratti transitori e prendere casa in affitto sono giovani o lavoratori fuori sede.  Per un bilocale da 60-65 mq si registrano canoni intorno a 1100 € al mese.  Da segnalare che la pista ciclabile di Torrette è stata quasi ultimata.

Fonte Tecnocasa

Fiera innovaphone CONNECT 2024 – “Explore the Productive Way of Working”

Fiera innovaphone CONNECT 2024: novità, sinergie, networking   Stoccarda/Verona, 03 maggio 2024 – Insieme a oltre 40 espositori tra i suoi partner tecnologici e sviluppatori di app, innovaphone presenterà l’evoluzione dell’ecosistema myApps nella piattaforma di comunicazione e collaborazione digitale del futuro. Il prossimo 13 giugno, visitatori, clienti, e partner avranno l’opportunità di confrontarsi e stringere nuove relazioni in un’atmosfera coinvolgente che prevede stand di espositori, isole tematiche, presentazioni e un get-together serale all’interno della Legends Hall del Motorworld di Stoccarda.

(06-05-2024) “Dall’ultima fiera innovaphone CONNECT del 2022 sono successe molte cose sulla nostra Business Plattform myApps”, spiega Johannes Nowak, Head of Business Development International di innovaphone. “myApps è cresciuta fino a comprendere un gran numero di nuove applicazioni che, in linea con il nostro attuale motto “more than communication”, sono principalmente incentrate sulla produttività. 

Tra queste, la nostra Working App, un’applicazione per la registrazione dell’orario di lavoro, la nostra “Contact Widgets App” per generare facilmente leads dal sito web e la “Connect App”, una piattaforma interattiva per la collaborazione digitale”. In un’ampia area espositiva all’interno del Motorworld di Stoccarda, i partner tecnologici innovaphone presenteranno le loro novità di prodotto relative a innovaphone myApps. I partner di sviluppo di lunga data, le aziende Ascom, Gigaset, K-Businesscom e Mehrens UC saranno presenti alla fiera CONNECT 2024 in qualità di espositori premium. 

I workshop e presentazioni dedicate tratteranno tra l’altro le tematiche relative all’integrazione dell’IA, i kit di emergenza digitali da utilizzare in scenari di blackout e le attuali tecnologie di container come Docker o la piattaforma open source Kubernetes per lo sviluppo di software cloud-native. Una serata conviviale concluderà l’evento e offrirà un contesto informale per lo scambio di idee e il networking. Non è necessario essere partner o clienti di innovaphone per visitare la fiera CONNECT 2024! innovaphone invita calorosamente tutti gli interessati all’ecosistema myApps a partecipare. 

Ulteriori informazioni su innovaphone CONNECT 2024 e il link per la registrazione sono disponibili qui.

Oggi, 5 maggio

Il Cinque Maggio di ALESSANDRO MANZONI

Ei fu. Siccome immobile,
dato il mortal sospiro,
stette la spoglia immemore
orba di tanto spiro,
così percossa, attonita
la terra al nunzio sta,
muta pensando all’ultima
ora dell’uom fatale;
né sa quando una simile
orma di piè mortale
la sua cruenta polvere
a calpestar verrà.
Lui folgorante in solio
vide il mio genio e tacque;
quando, con vece assidua,
cadde, risorse e giacque,
di mille voci al sonito
mista la sua non ha:
vergin di servo encomio
e di codardo oltraggio,
sorge or commosso al subito
sparir di tanto raggio;
e scioglie all’urna un cantico
che forse non morrà.
Dall’Alpi alle Piramidi,
dal Manzanarre al Reno,
di quel securo il fulmine
tenea dietro al baleno;
scoppiò da Scilla al Tanai,
dall’uno all’altro mar.
Fu vera gloria? Ai posteri
l’ardua sentenza: nui
chiniam la fronte al Massimo
Fattor, che volle in lui
del creator suo spirito
più vasta orma stampar.
La procellosa e trepida
gioia d’un gran disegno,
l’ansia d’un cor che indocile serve pensando al regno;
e il giunge, e tiene un premio
ch’era follia sperar;
tutto ei provò: la gloria
maggior dopo il periglio,
la fuga e la vittoria,
la reggia e il tristo esiglio;
due volte nella polvere,
due volte sull’altar.
Ei si nomò: due secoli,
l’un contro l’altro armato,
sommessi a lui si volsero,
come aspettando il fato;
ei fe’ silenzio, ed arbitro
s’assise in mezzo a lor.
E sparve, e i dì nell’ozio
chiuse in sì breve sponda,
segno d’immensa invidia
e di pietà profonda,
d’inestinguibil odio
e d’indomato amor.
Come sul capo al naufrago
l’onda s’avvolve e pesa,
l’onda su cui del misero,
alta pur dianzi e tesa,
scorrea la vista a scernere
prode remote invan;
tal su quell’alma il cumulo
delle memorie scese!
Oh quante volte ai posteri
narrar sé stesso imprese,
e sull’eterne pagine
cadde la stanca man!
Oh quante volte, al tacito
morir d’un giorno inerte,
chinati i rai fulminei,
le braccia al sen conserte,
stette, e dei dì che furono
l’assalse il sovvenir!
E ripensò le mobili
tende, e i percossi valli,
e il lampo de’ manipoli,
e l’onda dei cavalli,
e il concitato imperio,
e il celere ubbidir.
Ahi! Forse a tanto strazio
cadde lo spirto anelo,
e disperò; ma valida
venne una man dal cielo
e in più spirabil aere
pietosa il trasportò;
e l’avviò, pei floridi
sentier della speranza,
ai campi eterni, al premio
che i desideri avanza,
dov’è silenzio e tenebre
la gloria che passò.
Bella Immortal! benefica
Fede ai trionfi avvezza!
scrivi ancor questo, allegrati;
ché più superba altezza
al disonor del Golgota
giammai non si chinò.
Tu dalle stanche ceneri
sperdi ogni ria parola:
il Dio che atterra e suscita,
che affanna e che consola,
sulla deserta coltrice
accanto a lui posò.

PLAN 75: LA MORTE DEGLI ABBANDONATI

massimo selis

Plan 75: un programma di Stato per un’eutanasia legalizzata. Una distopia ambientata in Giappone capace di mostrare il lato disumano della società nella quale già viviamo, dove gli “improduttivi” diventano un peso insostenibile. Il film della Hayakawa delinea dei ritratti umani immergendoci nell’assurdità di un intero sistema sociale che ha perso ogni contatto con la vita. Da vedere.

L’immagine sfuocata e fissa di un ambiente interno. Si intuiscono degli oggetti a terra. Poi una figura si muove sul fondo e fa cadere qualcosa. Un’eco riempie lo spazio che sembra disabitato. Ci accompagna la dolce musica della Sonata per pianoforte n. 5 in sol maggiore, di Mozart.

Così si apre Plan 75, il lungometraggio di esordio della regista giapponese Chie Hayakawa. Due minuti che trasmettono allo spettatore un sentimento e una percezione dissonanti. La musica continua e la scena si mette a fuoco. Si scopre così che un giovane aveva fatto irruzione in un centro per anziani compiendo una strage. Il suo gesto estremo vuole richiamare l’attenzione sua una questione sociale che sta creando tensioni in tutto il Paese: l’invecchiamento della popolazione e la denatalità hanno portato ad un carico fiscale eccessivo per le nuove generazioni. Gli anziani sono così un peso che ricade prima di tutto sui giovani.

A fronte di questo problema il Governo decide di varare un piano denominato appunto Plan 75 che prevede la possibilità di accompagnamento alla morte per tutti i cittadini che abbiano compiuto 75 anni e che ne vogliano fare richiesta. Ogni cittadino avrà un impiegato che lo assiste e lo guida fino al giorno in cui viene praticata l’eutanasia e nel frattempo riceverà anche una somma di denaro da spendere liberamente.

«Le manifestazioni di odio verso le persone anziane del Paese hanno portato la comunità a richiedere più volte un intervento drastico per affrontare questo problema divenuto sempre più critico», recita la voce di un giornalista alla radio.

Distopia? Certamente il film della Hayakawa si presenta in superficie come tale, ma l’ambientazione è quella del Giappone di oggi. E in effetti lo spunto nasce proprio dalla realtà che il Paese del Sol Levante sta già vivendo con una popolazione sempre più anziana e una tensione fra le generazioni che rischia di crescere.

Con uno stile che ricerca la semplicità ma sa anche essere evocativo, in cui si notano i riferimenti ad un certo cinema autoriale giapponese con autori come Kore’eda e HamaguchiPlan 75 non è un film a tesi, per fortuna, altrimenti non sarebbe arte e non saremmo qui a parlarvene. Certo in alcuni momenti si eccede nella chiarezza espositiva del tema fondante, come ad esempio all’inizio del film in cui con troppo anticipo, a nostro avviso, viene esplicitato il programma di eutanasia promosso dal Governo. Ma l’intento della regista, brillantemente raggiunto, è quello di delineare dei ritratti umani, dei percorsi e degli incontri che cambieranno le vite dei personaggi.

Plan 75 segue infatti più storie che si incrociano, si sfiorano dentro questo programma di morte ideato dallo Stato. Conosciamo così la signora Michi, costretta a lavorare come tutti gli anziani perché priva di pensione, e che alla fine, non trovando nessun impiego dopo l’ultimo licenziamento, decide di aderire al progetto. Qui trova ad assisterla una giovane impiegata che, contravvenendo alle regole, accetta di spendere del tempo con lei, donandole un po’ di calore umano. Poi c’è Hiromu anch’egli impiegato per il Plan 75 che scopre che uno dei tanti anziani che hanno chiamato per aderire al piano è un suo zio che non vedeva da anni. Infine c’è l’infermiera Maria, giovane madre filippina che accetta questo nuovo lavoro stando “dietro le quinte”, a smistare gli effetti personali dei defunti. Un lavoro preso per racimolare i soldi necessari per pagare una delicata operazione a cui deve essere sottoposta la figlioletta.

Varie umanità che si muovono in una realtà metropolitana fredda e insensibile. Non c’è compassione, non c’è relazione. Anche scenograficamente noi passiamo dalle modeste e spoglie case degli anziani che decidono di ricorrere all’eutanasia, all’asettica e moderna architettura degli uffici. Tutto comunica distanza.

L’opera prima della Hayakawa non è però, come superficialmente si potrebbe intendere, focalizzata sull’eutanasia, ma sulla disumanizzazione del vivere, delle relazioni, dell’impianto sociale stesso, sulla perdita del senso dell’esistenza che ha da sostanziarsi anche nel lavoro e nella struttura della società. Perché tutto questo è la premessa all’eutanasia. Premessa che è assolutamente applicabile anche alla nostra realtà, ma che vogliamo sbrigativamente archiviare mettendoci in pace la coscienza opponendoci semplicemente all’ideologia della “dolce morte”, ma senza mettere in discussione tutto il resto. Soprattutto senza mettere in discussione noi stessi.

Se a dominare è la produttività – anche quella intellettuale, ci abbiamo mai pensato? – nel momento in cui per la società veniamo ritenuti “improduttivi”, e non solo in quanto anziani, allora la nostra vita perde di senso, ancor più, perde di dignità. Si è, perché si produce.

Il film mostra il paradosso per cui gli anziani sono obbligati a lavorare perché non esiste più un sistema pensionistico, ma allo stesso tempo le aziende non li vogliono assumere o ad un certo punto li licenziano perché se uno di loro dovesse morire sul lavoro l’immagine aziendale ne sarebbe danneggiata. In una scena, terribile e potente per la sua “normalità”, alcuni uomini mostrano ad Hiromu alcuni modelli di braccioli da applicare alle panchine per evitare che gli anziani senza tetto possano dormirci sopra.

Agghiacciante, perché raccontato con sottigliezza dalla regista, è proprio il fatto che mentre gli impiegati del piano governativo accompagnano le persone che vi hanno aderito e ripetono loro più volte che essi sono liberi in qualsiasi momento di abbandonare il programma, la società non offre più alcun sostegno agli anziani. Si è accompagnati, se si vuole, a morire, ma non se si vuole continuare a vivere.

Certamente il film va inserito nel contesto e nella cultura del Giappone, ma saremmo ipocriti se non vedessimo il parallelo con la nostra, con lo sgretolamento sempre più accelerato del sistema pubblico e ancor più e prima, della perdita del senso di comunità, del senso di lavorare e operare in vista di un bene comune, di un bene più grande. Perché dove tutto è solo orizzontalità, ridotta la dimensione spirituale a qualcosa di interiore o al più di moralistico, le vite sono numeri, tutto è numero. Qualcuno, già un secolo fa parlava della nostra era “antimetafisica” per eccellenza come il Regno della Quantità. Ecco, noi ora viviamo l’estremizzazione ultima di questo sovvertimento, ma facciamo di tutto per non accorgercene.

E dove tutto è solo numero finalizzato alla produttività, non solo le persone, ma anche le cose perdono il loro valore. Le scene in cui vediamo Maria che smista con un collega gli oggetti appartenuti ai defunti – borse, orologi, gioielli, abiti – trasmettono morte, ancora più di tutto il resto del film. La vita si spegne, diventa muta, e muti sono anche gli oggetti. Non c‘è più nessuna storia che emerge da essi, perché non c’è più spazio per la memoria. Tutto scorre nella catena di montaggio di questa società disumana. Una catena di oblio che divora tutti, prima o poi.

Al contrario la vita è proprio questo, è linguaggio che si dipana anche dalle cose a cui siamo stati legati, perché dietro un oggetto c’è sempre un legame, c’è una storia. Se la Vita è qualcosa di meraviglioso e misterioso è perché tutto parla in essa. La Storia parla, le anime parlano, gli oggetti parlano.Prima di discutere sull’eutanasia e su altre mostruosità partorite da questo mondo deforme, dovremmo prima interrogarci su quanto ci siamo tutti allontanati dalla fonte della Vita, quanto essa sia al più divenuta una semplice ideologia con la quale mettiamo a tacere la nostra coscienza. 

Senza svelare il finale del film, dobbiamo però dire che la Hayakawa ci congeda con delle scene piene di luce e di speranza. Perché la luce è più forte delle tenebre, e sa illuminare anche quelle zone d’ombra che vorremmo tenere nascoste. C’è tanto bisogno di luce nella nostra società morente, ma dobbiamo prima puntarla su di noi, dentro di noi, e non cadere nel solito rischio di voler solo togliere il buio dalle vite degli altri. E questa luce allora ci farà riscoprire come tutto ci parla, eravamo solo noi che avevamo chiuso gli occhi e le orecchie.

NOTA: Le immagini riportate nell’articolo sono di proprietà di Tucker Film

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