Astronomi amatoriali scoprono un corpo celeste che sfreccia a 1,6 milioni di km/h!

Subnana di tipo L

Un team di astronomi amatoriali scopre, grazie a un progetto di citizen science, una subnana superveloce che potrebbe persino sfuggire alla Via Lattea.

Recentemente, un gruppo di astronomi amatoriali ha scoperto un oggetto straordinario nei confini della nostra galassia, la Via Lattea: una subnana di tipo L (una stella con massa molto bassa e bassa luminosità, che emette principalmente luce nell’infrarosso e ha una temperatura superficiale più bassa rispetto alla maggior parte delle stelle) battezzata CWISE J1249+3621, che viaggia a una velocità elevatissima, tale da suggerire che potrebbe sfuggire all’attrazione gravitazionale della Via Lattea.

Grazie agli infrarossi. Questo oggetto è stato individuato grazie al progetto di citizen science “Backyard Worlds: Planet 9”, il quale sfrutta i dati infrarossidel telescopio WISE (Wide-field Infrared Survey Explorer, un telescopio spaziale lanciato dalla NASA per mappare il cielo nell’infrarosso): gli autori della scoperta hanno pubblicato lo studio su Astrophysical Journal Letters (una versione preliminare è qui).

CWISE J1249+3621 è una subnana con caratteristiche uniche: ha una temperatura superficiale stimata tra 1715 e 2320 Kelvin (equivalenti a circa 1.442-2.047 gradi centigradi) e una composizione chimica relativamente insolita, povera di metalli, che fa supporre si tratti di un oggetto abbastanza antico.

A tutta birra. La sua velocità, poi, è impressionante: circa 456 chilometri al secondo (circa 1.641.600 km/h), abbastanza da consentirle, potenzialmente, di sfuggire alla gravità della nostra galassia.

Almeno due scenari sono stati proposti per spiegare la velocità estrema di CWISE J1249+3621: il primo suggerisce che l’oggetto provenisse originariamente da un sistema binario con una nana bianca, che è esplosa come supernova dopo aver accumulato troppa materia dalla sua compagna, espellendo CWISE J1249+3621 nello spazio. L’altrapossibilità è che provenisse da un ammasso globulare (un insieme sferico di stelle molto antiche, legate tra loro dalla gravità, che orbita attorno al centro di una galassia), dove l’incontro casuale con una coppia di buchi neri avrebbe lanciato l’oggetto fuori dall’ammasso a velocità elevata.

Nuove domande. L’identificazione di questo oggetto enigmatico apre nuove domande sul destino e sull’origine di tali corpi celesti. Potrebbe essere il rappresentante di una popolazione più vasta di oggetti simili, che hanno subito accelerazioni estreme. Se confermato, CWISE J1249+3621 sarebbe la prima subnana di massa molto bassa scoperta a questa velocità, fornendo una possibilità unica per studiare le dinamiche estreme all’interno e ai margini della nostra galassia.

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Autore: redazione@

giornalista e scrittrice milanese, lavora sul web dl 1996 come freelance, ha creato diversi siti di informazione al servizio dei cittadini