Solo nel nostro paese e solo nel 2023 la cifra spesa in gioco d’azzardo ha toccato i 150 miliardi di euro. Un record folle, incredibile, ma non inaspettato. Il settore del gambling è infatti sempre più diffuso e il suo pubblico in costante espansione. Ma come si spiega tutto questo?
Quali sono i motivi di un trend che aveva già accennato qualcosa prima del 2020, anno della pandemia,e che poi è diventato dilagante?
A fare chiarezza è la redazione di Giochi di Slots, blog di riferimento del settore del gaming, che tira in causa innanzitutto uno dei punti riferimento per lo studio motivazionale sul gioco. Stiamo parlando di The Sociology of Gambling di Herbert A. Bloch, un libro che nonostante abbia più di mezzo secolo alle spalle (è stato pubblicato nel 1951) è considerato ancora oggi il punto di partenza per lo studio sociologico e psicologico del gambling.
Bloch individua quattro motivazioni ludiche, a partire da quella individuale, che raccoglie tutte le caratteristiche personali che fanno un soggetto più propenso o meno a questa attività. Il secondo aspetto che viene tirato in causa è quello ricreativo, con il gioco che viene visto come occasione di svago, di divertimento e di socializzazione. Un aspetto ancora più importante, ma spesso poco considerato, è quello rituale: Bloch mette in luce come nelle attività del gioco ci sia una sorta di significato, anzi di tanti significati condivisi, che contribuiscono a dare maggiore senso all’esperienza ludica. Infine l’ultimo aspetto, quello dell’influenza sociale, dove il gambling è visto come la via più semplice per raggiungere fama e successo.
Se Bloch guarda al versante psicologico e sociologico, due altri studiosi, un altro approccio possibile è quello neurobiologico: l’attività di scommettere e giocare stimola il rilascio di dopamina nel cervello, un neurotrasmettitore associato al piacere e alla ricompensa. Interessante è anche la tesi di Kahneman e Tversky, descritta dalla redazione di Giochi di Slots, che parlano invece di una valutazione di rischio non lineare, che fa concentrare più sulle possibilità di vittoria che su quelle di sconfitta. Conoscere questi meccanismi è fondamentale per fare prevenzione e per proporre modelli virtuosi.
È l’obiettivo del laboratorio “Fate il nostro gioco”, organizzato a Ferrara e messo in campo dal matematico Paolo Canova e dal fisico Diego Rizzuto, che sfrutta un approccio scientifico basato sui dati per proporre sistemi di prevenzione e sensibilizzazione. Per conoscere bene il gioco, metterne in risalto i rischi e usarlo come semplice divertimento.