NOSTALGIA, un libro che ci obbliga a riflettere

Di DANILO QUINTO

Quando gli ideali erano la méta e la bellezza l’aspirazione più alta.

Quando la famiglia era il bene più prezioso, da difendere e da custodire.

Quando i giovani erano pieni di speranza, studiavano e lavoravano alacremente per raggiungere gli obiettivi.

Quando gli insegnanti erano un esempio da imitare e la Scuola una fucina del Bene.

Quando le tradizioni erano l’unica ricchezza da difendere …

Fino a qualche decennio fa, passeggiare per il luogo capitale del mondo, che Gesù Cristo indicò come sede della Sua Chiesa, significava inebriarsi di storia, di cristianità, di profumi antichi, del ciarlare con quella dolcezza che solo il dialetto romano può evocare.

La luce di Roma era unica! Entrava nel cuore!

La sera si riverberava nei lampioni, che, come braccia, uscivano dalle pareti dei piani bassi, per avvolgerti con il giallo soffuso che sottende a quella meraviglia di cui si godeva nel camminare per le strade …

Tutto era maestoso, grande l’intenzione di formare e plasmare l’uomo a cose alte, trascendenti …

Era la Roma dei Papi, più bella e altera delle vestigie romane, pronta ad esprimere una volontà Cattolica. Era la Roma che per le sue vie e nell’aria sussurrava la morte di un Papa e l’elezione di un altro Papa, che rimaneva chiuso nelle sue stanze e non se ne andava in giro per il mondo o sugli aerei per cambiare la Verità rivelata.

Quale nostalgia conferisce quella parola: Cattolica … Universale …eravamo stati chiamati a questo con il Battesimo!

Oggi, camminiamo in quelle stesse strade, tutto è morto, tutto è lugubre, tutto è passato.

Dov’è quell’Eternità che ha infuso il coraggio delle virtù eroiche?

Tutto è effimero. Effimero come il tempo, trasandato e puzzolente. Come i peccati che la animano di notte e di giorno …

Povera nostra Italia, senza sua madre – Roma – figlia adottiva di una matrigna perversa – chiamata Europa – che propugna i suoi interessi, gli interessi di pochi, imbellettandosi di sigle e slogan vuoti e sconcertanti, che nulla hanno di umano.

Da lontano, i rumori di una guerra. Di molte guerre che scuotono le paure di pochi. I molti sembrano non accorgesene, sobillati come sono da Governi inetti, da una gerarchia cattolica pusillanime e tiepida, intrisa del Modernismo di origine massonica e satanica.

Poveri nostri figli e figli di una Terra dilaniata dalle brutture più decadenti…

Poveri coloro che, macerati nelle cose del mondo e del mondo schiavi, non riescono neanche più ad indignarsi, avvolti nella loro ignavia.

“Lasciate”, allora, “che i morti seppelliscano i loro morti”:

È disponibile il mio nuovo libro, QUEL SECONDO REGNO – Dove l’umano spirito si purga e di salire al ciel diventa degno https://www.daniloquinto.it/il-mio-nuovo-libro-sul-purgatorio/

Chi lo desidera ricevere, scriva il suo indirizzo postale a questa email: pasqualedanilo.quinto@gmail.com.