La ricerca per comprendere la sclerosi multipla (SM)

Nel complesso mondo della neurologia, dove vengono svelati i misteri del sistema nervoso centrale, la ricerca MS dello studioso ARCS Nathan Anderson presso l’Università dell’Oregon si distingue come un mix unico di ricerca scientifica e missione personale. Il lavoro di Nathan si concentra su una proteina chiamata Vnd, un elemento chiave nello sviluppo di neuroni e cellule gliali negli insetti. Queste cellule sono vitali per le funzioni vitali di base. 

La ricerca di Nathan mira a scoprire come le cellule staminali nel sistema nervoso centrale si differenziano nelle varie cellule necessarie per la sopravvivenza di un organismo. Tuttavia, ciò che rende il lavoro di Nathan particolarmente rilevante per la sclerosi multipla (SM) è la controparte vertebrata di Vnd—NKX2.2. Questa proteina chiave aumenta attorno alle lesioni della SM ed è fondamentale per le cellule che mielinizzano i neuroni nel sistema nervoso centrale. 

Per quella che Nathan descrive come pura serendipità, la sua ricerca su Vnd è diventata direttamente rilevante per la patologia della SM. Questa connessione tra il suo lavoro scientifico e la malattia contro cui combatte da quando aveva 17 anni fornisce a Nathan una prospettiva e una motivazione uniche nel suo percorso di dottorato. 

Un’amicizia forgiata in lotte condivise 

Il legame di Nathan con la SM va oltre la sua diagnosi e ricerca. Tre anni fa, ha incontrato Lara Ogg, membro di ARCS Oregon, all’ARCS Scholar Picnic. La madre di Lara, Caron Ogg, anche lei membro di ARCS, li ha presentati dopo aver scoperto il background di Nathan in neurologia e la sua diagnosi di SM, una malattia che colpisce anche Lara. 

Lara e Nathan sono diventati amici quel giorno al picnic, trovando l’uno nell’altro una fonte di supporto e comprensione. Si sono scambiati consigli su come gestire la malattia, dalla dieta all’esercizio fisico fino agli ultimi sviluppi della ricerca.  

Il peso invisibile delle malattie croniche 

Vivere con una malattia cronica come la SM comporta molto più dei sintomi visibili. Per Nathan, gli aspetti più difficili sono la stanchezza costante e le conseguenti lotte che accompagnano la malattia. Questi fardelli invisibili possono rendere la vita quotidiana e le routine comuni un compito scoraggiante. 

Nathan riconosce che è difficile per chi non ha una malattia cronica comprendere appieno queste sfide, ma ritiene che sia importante parlarne. Aumentando la consapevolezza, spera di promuovere un senso di empatia, non solo per i pazienti con SM, ma per chiunque viva con una malattia cronica. 

L’importanza della comunità 

Per Nathan, il supporto e l’amicizia di persone che capiscono la SM sono stati cruciali per il suo successo nel programma di dottorato. L’incoraggiamento che riceve da amici come Lara, sua madre in Idaho (anche lei affetta da SM), e Caron, la sua “mamma dell’Oregon”, lo ha aiutato a rimanere concentrato sulla sua ricerca, anche nei giorni difficili in cui avere un impatto nel campo sembra lontano. 

Il viaggio di Nathan è una testimonianza del potere della comunità di fronte alle malattie neurodegenerative. I momenti di dubbio che sperimenta stanno diventando sempre più rari man mano che progredisce negli studi, grazie in gran parte al sostegno incrollabile dei suoi amici e dei suoi cari. 

Mentre Lara riflette sulle loro conversazioni sulla SM, una delle citazioni di Nathan spicca: “La SM è MALEDUCATA”. Questa affermazione risuona profondamente in lei, catturando la frustrazione e la natura implacabile della malattia. Tuttavia, la determinazione di Nathan è ugualmente stimolante. “SM, sto arrivando per te”, dice, incarnando lo spirito combattivo di uno studioso che non solo studia la malattia, ma ci convive. 

La scoperta di Nathan che la proteina che ha studiato nei moscerini della frutta è la stessa coinvolta nelle lesioni della SM gli ha dato una rinnovata attenzione nella sua ricerca. Per Lara, conoscere uno scienziato in prima linea nella ricerca sulla SM è una fonte di speranza e ispirazione. Il lavoro di Nathan, guidato da motivazioni sia personali che professionali, ha il potenziale per avere un impatto significativo sulla vita delle persone colpite dalla SM. 

In un mondo in cui l’intersezione tra scienza ed esperienza personale può portare a scoperte rivoluzionarie, il viaggio di Nathan offre un potente promemoria della resilienza e della determinazione che guidano la ricerca di una cura. 

Manuela Valletti

FONTE

Autore: redazione@

giornalista e scrittrice milanese, lavora sul web dl 1996 come freelance, ha creato diversi siti di informazione al servizio dei cittadini

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