Questa è la realtà: la liberazione di Cecilia Sala sta tutta nelle mani degli Stati Uniti d’America. Piaccia o meno è così. Ma siccome noi abbiamo un esercito di pennivendoli, mentre si riempiono la bocca di giornalismo libero riescono a non raccontare alle persone come stanno veramente le cose.
L’arresto di Sala è la conseguenza dell’arresto di Mohammad Abedini, un cittadino Svizzero Iraniano che è stato fermato a Malpensa il 16 dicembre su ordine dei padroni di Washington. Se quest’ultimo verrà estradato dal Mistero della Giustizia italiano allora si potranno dimenticare la liberazione di Cecilia Sala.
Quindi siccome in queste situazioni dovrebbe prevalere il rapporto tra alleati, gli Stati Uniti d’America dovrebbero rinunciare all’estradizione di Abedini per far ottenere all’Italia la liberazione di Cecilia Sala. Purtroppo in politica internazionale funziona così e in politica internazionale, in questi casi specifici, le accuse, l’etica e la morale passano in secondo piano.
Quello che bisogna costatare è che se Cecilia Sala non farà più ritorno in Italia, dovremmo andare a recriminare a casa dei nostri “alleati”. Perché per la loro mania imperialista e per il loro suprematismo avranno preferito rinchiudere a vita una persona a loro sgradita sacrificando financo una giornalista di un paese “alleato”. Giornalista che durante la sua carriera ha coperto il culo proprio alla propaganda a stelle e strisce. E anche in modo abbastanza spudorato!
T.me/GiuseppeSalamone