L’Europa ha finalmente vietato il Bisfenolo A nei contenitori alimentari

8 Gennaio 2025 – 5:00

A partire dal 20 gennaio 2025, l’Unione Europea introdurrà un divieto totale sull’uso del Bisfenolo A (BPA) nei materiali e imballaggi a contatto con gli alimenti. Una decisione presa dalla Commissione Europea per proteggere la salute dei consumatori, in risposta ai rischi potenzialmente gravi che la sostanza chimica può comportare. Il BPA è un composto chimico ampiamente utilizzato nella produzione di plastica e resine, ed è stato per anni impiegato in oggetti di uso quotidiano, come lattine per alimenti e bevande, bottiglie di plastica riutilizzabili, e attrezzi da cucina. Inoltre, è presente in vernici, adesivi e inchiostri da stampa utilizzati anche per imballaggi alimentari. Sebbene il BPA sia stato apprezzato per la sua capacità di conferire durezza e durata ai materiali, negli ultimi decenni è emerso come uno degli agenti chimici più pericolosi per la salute umana.

Studi scientifici hanno infatti dimostrato che il BPA, passando dagli imballaggi agli alimenti, può interferire con il sistema endocrino, alterando il normale funzionamento ormonale. L’esposizione prolungata a questa sostanza è stata collegata a una serie di problemi di salute, tra cui disfunzioni del sistema immunitario, infertilità, e danni al sistema nervoso, in particolare nello sviluppo cerebrale dei bambini. Il BPA è stato anche associato a un aumento del rischio di malattie croniche, come il diabete e le patologie cardiovascolari.

A confermare la diffusione e l’interferenza di questa sostanza è una recente ricerca finanziata dall’Unione Europea nell’ambito del programma Horizon 2020, che ha rilevato la presenza di BPA nel 92% delle urine degli adulti in 11 paesi europei. I livelli trovati superavano le soglie di sicurezza stabilite dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA), un dato che ha spinto l’UE a intervenire definitivamente.

Tuttavia, nonostante la consapevolezza dei pericoli del BPA risalga già al 2007, quando l’EFSA ha pubblicato la sua prima valutazione del rischio, l’adozione del divieto è avvenuta solo ora. Un ritardo ancora più evidente se paragonato alla Francia, che nel 2009 ha proibito in maniera indipendente l’uso del BPA nei biberon, e nel 2013 lo ha esteso a tutti i contenitori alimentari. L’UE ha iniziato a muoversi solo nel 2018, con una restrizione limitata ai materiali destinati ai bambini sotto i tre anni. 

Va tenuto in considerazione che il divieto entrerà in vigore con un periodo di transizione: entro 18 mesi, i prodotti già realizzati con BPA dovranno essere ritirati progressivamente dal mercato. Saranno concesse deroghe limitate per un massimo di tre anni. Tuttavia, alcuni produttori hanno già sostituito il BPA con altre sostanze chimiche simili, come il Bisfenolo S (BPS) e il Bisfenolo B (BPF), che secondo studi recenti potrebbero avere effetti tossici anche più gravi del BPA.

[di Gloria Ferrari- Lindipendente]

Autore: redazione@

giornalista e scrittrice milanese, lavora sul web dl 1996 come freelance, ha creato diversi siti di informazione al servizio dei cittadini

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