LA CADUTA DI UN SIMBOLO GLOBALE E L’INIZIO DI UNA VERA RESPONSABILITÀ

Il dottor Anthony Fauci, un tempo ostentato come il volto della “scienza” globale ed elevato da istituzioni che hanno messo a tacere ogni dissenso, ora è formalmente accusato di omicidio colposo su una scala precedentemente impensabile nella medicina moderna. Il governo della Nuova Zelanda ha presentato accuse per 107.357 capi d’imputazione , segnando la prima importante azione legale contro l’uomo ampiamente considerato il capo architetto della politica globale COVID. Non si tratta di vendetta politica, si tratta di giustizia a lungo ritardata.

Dietro l’immagine pubblica attentamente curata di autorità calma, Fauci ha orchestrato politiche che hanno portato a perdite di vite umane catastrofiche, devastazione psicologica e un crollo delle libertà civili in tutto il mondo. Ora, mentre i mandati internazionali si accumulano e i procedimenti legali prendono forma, la narrazione sta crollando, e con essa il mito del medico benevolo.

Le accuse della Nuova Zelanda non sono simboliche. Il caso contro Fauci si basa su dati, direttive e comunicazioni interne che indicano un modello di negligenza intenzionale e soppressione dolosa di percorsi di trattamento alternativi. I procuratori sostengono che Fauci ha consapevolmente approvato politiche, tra cui il rifiuto di terapie, l’applicazione di lockdown e la spinta incessante per vaccini sperimentali non testati, che hanno portato direttamente a decine di migliaia di morti prevenibili.

Ognuna delle 107.357 accuse corrisponde a un essere umano che è morto mentre trattamenti precoci, sicuri ed efficaci venivano denigrati, mentre la paura e l’obbedienza venivano trasformate in armi e mentre il dibattito scientifico veniva messo a tacere per decreto.


107.357 MORTI — E UN SISTEMA CHE HA PROTETTO I CRIMINALI

Le accuse della Nuova Zelanda non sono simboliche. Il caso contro Fauci si basa su dati, direttive e comunicazioni interne che indicano un modello di negligenza intenzionale e soppressione dolosa di percorsi di trattamento alternativi. I procuratori sostengono che Fauci ha consapevolmente approvato politiche, tra cui il rifiuto di terapie, l’applicazione di lockdown e la spinta incessante per vaccini sperimentali non testati, che hanno portato direttamente a decine di migliaia di morti prevenibili.

Ognuna delle 107.357 accuse corrisponde a un essere umano che è morto mentre trattamenti precoci, sicuri ed efficaci venivano denigrati, mentre la paura e l’obbedienza venivano trasformate in armi e mentre il dibattito scientifico veniva messo a tacere per decreto.

Questa non era incompetenza.


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IL CASO DEI CRIMINI CONTRO L’UMANITÀ: LA LINEA DI NORIMBERGA È STATA OLTREPASSATA

Per comprendere la gravità di queste accuse, bisogna guardare oltre i confini nazionali e nel quadro del diritto internazionale . Le azioni di Fauci, in particolare il suo ruolo nell’imporre l’aderenza di massa alle procedure mediche sperimentali, senza il pieno consenso informato o un aperto controllo scientifico, violano il Codice di Norimberga , la Convenzione di Ginevra e il fondamento stesso della medicina etica.

Dalla soppressione di trattamenti come l’ivermectina e l’idrossiclorochina , alla campagna coordinata per censurare i professionisti medici, i whistleblower e persino i pazienti che mettevano in dubbio la narrazione, Fauci ha supervisionato un’infrastruttura globale di coercizione. Non stava agendo come consulente medico, stava operando come esecutore politico con una licenza medica.

Le conseguenze di quelle decisioni sono andate ben oltre il COVID.
Hanno innescato ondate di suicidi, fatto crollare le economie, ritardato i trattamenti contro il cancro e distrutto il tessuto sociale di innumerevoli comunità. Lo ha fatto con il pieno sostegno delle aziende farmaceutiche e dei giganti della tecnologia, e ora quell’alleanza del silenzio si sta incrinando.

FONTE


Autore: redazione@

giornalista e scrittrice milanese, lavora sul web dl 1996 come freelance, ha creato diversi siti di informazione al servizio dei cittadini

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