Milano, il QT8 specchio di una città, di una nazione

Quartieri periferici di Milano (ma anche non molto periferici) denunciano continuamente sui Social un degrado in costante aumento. Una situazione che si dibatte tra vie impraticabili divenute oramai parte di una casba e pericolo per la sicurezza individuale.

Uno di questi quartieri, fiore all’occhiello della Milano 1960, progettato e realizzato negli anni da illustri architetti e presentato come progetto alla Triennale Ottava della città da Piero Bottoni, è il QT8.

QT8 MILAO
quartiere QT8 – MILANO

Il quartiere sorge tra  Via Renato Serra, subito dopo il Parco Alfa Romeo ( accanto al centro commerciale Portello) e Piazza Stuparich e si estende fino al Monte Stella, è composto da condomini di dieci piani, da case a stella di otto piani, da villette bifamiliari, da servizi che erano il centro vitale del quartiere come il Mercato Comunale di Via Isernia (da anni ormai in disuso e sede esso stesso di occupazioni abusive), da tutti gli ordini di scuola dalla materna alle superiori.

Nel corso degli anni tutti i negozi hanno avuto una flessione e molti sono stati chiusi, appunto come scrivevo prima, a partire dal Mercato Comunale, il Monte Stella, dopo essere divenuto uno splendido parco urbano, è ora in degrado nonostante la presenza su uno dei suoi gradoni, del prestigioso Giardino dei Giusti.

Lo sport nel quartiere  è  l’unica attività ancora presente con alcune strutture: il Campo Sportivo 25 Aprile, svariati campi da tennis e una struttura con annesso ristorante per la pratica del BadMinton (una sorta di volano).

La Chiesa circolare, realizzata sempre su progetto di Bottoni, una volta centro vivo di una comuità in crescita, è oggi meno frequentata, l’edicola che sorgeva difronte è stata chiusa, esiste una fermata della MM Rossa che è indubbiamente una risorsa e che si affianca al Bus 68.

Il cambio generazionale ha portato nuove famiglie in quartiere, ma se la presenza del verde una volta era un incentivo alla libertà di gioco dei bambini, ora la frequentazione del quartiere da parte di vere e proprie bande di minorenni, prostitute e spacciatori, rende praticamente impraticabili le aree verdi accanto alle scuole, davanti alla chiesa e in generale, in tutto il quartiere.

Le domande che sorgono spontanee nel cuore di chi questo quartiere lo ha visto nascere e poi morire, sono queste:

  • per quale motivo, un gioiello arcitettonico citato sui manuali di architettura di tutto il mondo, è stato lasciato sprofondare nel degrado?
  • Per quale motivo si è permesso che vi fiorisse la prostituzione, la mala frequentazione del Monte Stella, la pratica degli scippi sulle persone anziane spesso malmenate e finite in ospedale?
  • E ancora, per quale motivo si è permessa la trasformazione graduale ma progressiva del quartiere in un dormitorio, adibito di giorno solo al parcheggio delle auto di chi usufruiva poi del metrò?
  • per quale motivo il Palatrussardi è stato adibito a dormitorio degli immigrati nonostante le proteste degli abitanti sia del QT8 che del Gallaratese?

Il degrado del QT8 deriva da tutte queste inadempienze perpetrate dalle amministrazioni di sinistra e di centro destra nel corso degli anni, incuranti gli uni e gli altri, dei bisogni della popolazione che aveva scelto di vivere in quel luogo e che aveva incessantemente segnalato degrado e pericoli per la propria sicurezza.

Chi risarcirà ora chi ha investito i suoi denari nell’acquisto di una casa nel quartiere e si trova ora un’appartamento che vale la metà del suo valore? Chi risarcirà gli anziani che sono stati scippati e malmenati dai delinquenti che girano indisturbati? Chi risarcirà quelle famiglie che scegliendo il QT8 come luogo per costruirsi un futuro, si trovano ora a vivere in una zona degradata?

Le risposte le conosciamo, le conoscete tutti: nessuno!

Se fossimo negli USA schiere di avvocati si sarebbero già fatti parte attiva contro il Comune di Milano e sappiamo benissimo che una giustizia più giusta di quella che abbiamo noi,  avrebbe condannato il Comune a risarcire un danno materiale e morale.

Intendiamoci, questo vale per ogni quartiere di Milano, per ogni citta italiana, per ogni paese di questa nostra Patria martoriata. La nazione messa in ginocchio da una politica dissennata sull’immigrazione, da ruberie e da ladrocinii ai danni dei cittadini, perpetrati da una classe politia senza scrupoli chiede ora un risarcimento morale, chiede giustizia e giustizia dovrà avere.

Che il nuovo governo si impegni su questo e restituisca agli italiani la loro dignità.

Manuela Valletti

Buonsenso dove sei?

Mi sono fatta proprio una bella domanda…In questi giorni di inizio settembre sto ossevando situazioni veramente paradossali, non degne di un Paese normale come ho sempre creduto fosse il nostro.

il buonsenso di Alessandro Manzoni

Facciamo qualche esempio.

Il Pd sta spingendo i “naufraghi” della Diciotti a querelare il Ministro dell’Interno Matteo Salvini. Forse i tapini lo hanno già fatto. Tenete presente che i suddetti signori sono tutti clandestini.

Si sta facendo già dallo scorso anno una campagna, oserei dire, feroce, sulla necessità di vaccinare i bambini di pochi mesi con un vaccino esavalente che pare avere avuto su molti di loro, effetti nefasti, per non dire mortali.

E’ di questi giorni la notizia che proprio i soliti naufraghi della Diciotti, sbarcati in Italia ed affidati alle amorevoli cure della Caritas, sono fuggiti e il loro stato di salute era ed è assolutamente preoccupante, molti di loro sono affetti da tubercolosi. Mi sembra alquanto desiderabile che si provveda ad una prevenzione sulla popolazione con riferimento alle zone dove questi signori si sono dati alla fuga.

Pare che il nostro governo abbia in mente di creare isole felici per gli anziani che solitamente, per riuscire a vivere decorosamente,  si trasferiscono in Paesi esotici che non tassano la loro misera pensione, a chi decidesse di trasferirsi nell’isola felice italiana, il fisco lascerebbe al pensionato la sua pensione intera.  Direi benissimo, se non fosse che una domanda  sorge spnontanea: dove sono state individuate queste isole felici? La risposta è agghiacciante: nei borghi disabitati del meridione, al fine di ripopolarli.  Il sospetto (direi molto fondato) e che a questi poveri cristi venga proposta una soluzione che li porti dritti alla morte.

Il Ministro Di Maio è il promotore di una proposta di legge che dovrebbe vietare l’apertura dei centri commerciali di domenica. Non amo particolarmente i centri commerciali, ma immagino che la loro apertura sia molto utile nelle grandi città. La gente che lavora tutta la settimana, si riserva di fare spesa la domenica. Infatti se ci capitate in quel giorno troverete una gran ressa. Per non parlare poi dell’occupazione che da una scelta simile, riceverebbe un colpo mortale.

Questi sono esempi banali di situazioni davvero incredibili e illogiche, domandiamoci però che cosa faranno nelle scelte importanti se per queste piccole cose danno fondo a tutta la loro fantasia malata?

Manuela Valletti