Nei periodi delle feste, tra pranzi e cenoni, lo stomaco viene sottoposto a un tour de force che si protrae fino all’Epifania. Con i dolciumi della calza della Befana si chiude dunque una maratona enogastronomica che ha provocato aumenti di peso fino a 2 chili per effetto 15-20mila chilocalorie ingerite(in media) fenomeno aggravato dal fatto che le lunghe soste a tavola con parenti e amici hanno ridotto il movimento fisico e favorito l’accumulo di peso. Con l’inizio del nuovo anno la perdita di peso diventa dunque un obiettivo prioritario per il 47% degli italiani. Ecco una lista di prodotti stilata da Coldiretti, utile per mettersi a dieta disintossicandosi.
LE RISORSE ELLA NATURA
FRUTTA DI STAGIONE. Arance, mele, pere e kiwi. Le arance sono una fonte di vitamina C che migliora il sistema immunitario, aiuta a fronteggiare l’influenza e combatte i radicali liberi. Le mele per il modesto apporto calorico e per la prevalenza del potassio sul sodio aiutano a tenere a freno il colesterolo, le pere hanno potere saziante, fibra, acqua e poche calorie, adatte per chi soffre di intestino pigro. Anche i kiwi ricchi di vitamina C, fosforo e potassio sono particolarmente indicati per il funzionamento dell’intestino, i semini neri in particolare stimolano la peristalsi.
VERDURE DELL’ORTO. Spinaci, cicoria, radicchio, zucche e zucchine, insalata, finocchi e carote. Tutte le insalate e le verdure vanno condite con olio extravergine d’oliva, ricco di tocoferolo, antiossidante che favorisce l’eliminazione delle scorie metaboliche, e succo di limone che purifica l’organismo dalle tossine e fluidifica il sangue. Tutta la verdura a foglie verde scuro come spinaci e cicoria contiene acido folico, gruppo vitamine B, essenziale nella formazione dei globuli rossi. L’insalata conferisce volume e potere saziante con un apporto calorico estremamente limitato. Le carote sono ricche di vitamina A, indicate per la salute degli occhi e della pelle. I finocchi, risultano ottimi per combattere la nausea, la digestione difficile e la stitichezza. Nella dieta non vanno trascurati piatti a base di legumi (fagioli, ceci, piselli e lenticchie) perché contengono ferro e fibre, sono anche una fonte di carboidrati a lento assorbimento, che forniscono energia che aiuta a combattere il freddo.
CAPIRE QUANDO FERMARSI
Difficile trattenersi, come pure rientrare nel peso forma iniziale. Un sondaggio dell’associazione Nutrimente Onlus ha misurato il fenomeno delle abbuffate natalizie. Chi prepara da mangiare è portato, per gentilezza, a incalzare gli ospiti, tanto che per il 34% degli italiani questa attenzione è fonte di stress, per via del timore di apparire scortesi rifiutando una pietanza. La mamma è al tempo stesso il capro espiatorio e la regista attorno alla quale, nell’89% dei casi, si celebra il rituale dei pranzi natalizi, piatti elaborati carichi di condimenti, serviti in porzioni abbondanti e spesso seguite dal fatidico bis. Nel 59% dei casi il menù delle feste è ipercalorico, composto da almeno 10 diverse portate tra antipasti, primi, secondi e dessert.
VINCERE LE TENTAZIONI
Ma è difficile resistere alle continue insistenze di chi ti esorta a mangiare come gesto d’affetto. «Chi ha difficoltà nel rapporto col cibo – ha scritto Sara Bertelli, psichiatra e psicoterapeuta, presidente di Nutrimente Onlus – subisce lo stress per le esortazioni da parte di mamme e nonne, le reiterate incitazioni a mangiare o almeno assaggiare i cibi in tavola». Questo può essere un problema, sia per chi cerca di stare in linea (sovrappeso e obesità sono spesso collegati a diabete e ipertensione) sia per chi fatica a controllarsi. «Offrire da mangiare ha però una valenza affettiva – spiega ancora la specialista a proposito di stress – tanto che il rifiuto del cibo può essere interpretato come rinuncia simbolica a una offerta d’amore, e generare conflitti interiori. Occorre però tenere a mente che esiste un confine tra educazione e amor proprio, in definitiva non temere di rispettare i propri limiti, e fermarsi quando sopraggiunge il senso di sazietà».
LA DIETA IDEALE
La dieta ideale, una unica dieta uguale per tutti, non esiste. Inconsciamente vorremo una cura miracolosa fai da te per smorzare l’appetito e per spingerci a fare più attività fisica, ma per avere risultati occorre affidarsi al medico specialista e seguire scrupolosamente le sue prescrizioni. Anche perché chi trasgredisce paga in termini di pesantezza, disturbi gastro-intestinali e difficoltà a prendere sonno con la pancia gonfia: tutti elementi che mettono di pessimo umore.
«Godiamoci le feste di Natale, gli arrosti e i brindisi. Poi però, dopo l’Epifania, è ora di rigare dritto – avverte da parte sua Umberto Tirelli, primario oncologo dell’Istituto di Aviano e luminare della sindrome da stanchezza cronica – perché più che le feste sono i giorni cosiddetti normali a celare pericoli per la nostra salute».
«Rimettersi in pista dopo le feste – aggiunge da parte sua Carla Lertola, medico specialista in Scienze dell’alimentazione – significa ridurre le quantità senza saltare i pasti e senza bisogno di imporsi tisane depurative, se non si sente la necessità, o senza privarsi forzatamente dei farinacei».
LIMITARE LE INDIGESTIONE
Anche gli esperti di Assosalute (Associazione nazionale farmaci di automedicazione, una costola di Federchimica) hanno diffuso consigli dietetici da adottare per evitare i postumi della ‘ grande abbuffata’. Ecco in estrema sintesi le indicazioni di Assosalute utili al fine di limitare i tormenti delle indigestioni, e tornare in linea naturalmente: promuovere strategie antistress, perché troppo spesso si mangia nervosamente. Ridurre le portate o le quantità delle razioni senza cadere nell’eccesso opposto, cioè nel digiuno. Trasformare gli eccessi dolci in piccoli assaggi. Cin cin con moderazione. E ancora darsi una mossa, vincendo la tentazione di stare a tavola a finire gli avanzi.