Si è diffusa nei giorni scorsi -attraverso la trasmissione televisiva ‘Fuori dal Coro’- la notizia dell’iscrizione nel registro degli indagati dell’ex Ministro della Salute, Roberto Speranza e dell’ex Direttore Generale di AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco), Nicola Magrini. La Procura di Roma sta indagando per ‘omicidio, falso ideologico, corruzione per l’esercizio della funzione e lesioni personali’. Al centro della questione gli effetti avversi dei vaccini anti-Covid, tematica ancora oggi tabù, ma che pone pesantissimi interrogativi sull’intera gestione pandemica, sia sotto il profilo sanitario, sia giuridico. La stampa generalista non ha dato risalto alle indagini, affrettandosi invece a specificare che -secondo il legale di Speranza- la Procura avrebbe già chiesto l’archiviazione. Ad aver presentato l’esposto nei confronti di Magrini e Speranza le associazioni Avvocati liberi, Comitato Ascoltami, O.S.A. Italia (Operatori Sicurezza Associati), Antonio Porto, dirigente di LES(sindacato Libertà e Sicurezza della Polizia) ed attuale Segretario Generale Nazionale di O.S.A. Polizia(Organizzazione Sindacale Autonoma), SFD (Sindacato Finanzieri Democratici) e l’ex senatrice Bianca Laura Granato. Sulle reazioni avverse post-iniezione tuttora grava un fittissimo silenzio. La problematica viene regolarmente censurata e rimossa, banalizzata o comunque minimizzata, nonostante le evidenze scientifiche e la documentazione ufficiale smentiscano vieppiù la versione dominante: ‘qualcosa’ di molto grave è andato storto e la situazione è talmente seria e complessa che non potrà risolversi facendo spallucce. Abbiamo fatto il punto con il Segretario Generale Nazionale di O.S.A. Polizia, Antonio Porto e con la vicepresidente del Comitato Ascoltami, Silvia Vernò.
I vostri esposti hanno indotto la Procura di Roma ad iscrivere nel registro degli indagati l’ex Ministro Roberto Speranza e l’ex direttore di AIFA, Nicola Magrini. Su quali elementi si fondano le vostre denunce?
A. P. (O.S.A. Polizia): “Le nostre denunce si fondano su una CTU del professor Francesco Belli -risalente a dicembre 2021- e sulle ricerche del biochimico Gabriele Segalla. Due anni fa, in qualità di segretario provinciale del sindacato LES, numerosi colleghi poliziotti mi chiesero spiegazioni in merito alla legittimità della sottoscrizione del consenso informato -richiesto all’atto della vaccinazione anti-Covid- nonostante pendesse nei loro confronti l’obbligo vaccinale. Dalle consulenze emerse che i prodotti vaccinali contenessero due lipidi funzionali alla conservazione e alla veicolazione dell’mRNA: stando alle indicazioni della casa farmaceutica che li aveva sviluppati, la Cayman Chemical Company, tali sostanze potevano essere utilizzate solo a scopi di ricerca, ma non potevano essere somministrate in alcun modo né agli umani, né agli animali. Veniva inoltre evidenziato che le sostanze avrebbero potuto causare effetti teratogeni alle donne incinte, danni cardiaci e malattie oncologiche. Trasmisi l’intera documentazione alle autorità preposte ma non ottenni risposta. Il mio percorso proseguì con l’O.S.A. e gli Avvocati Liberi (ALI): depositai con l’assistenza di Avvocati Liberi due esposti-denunce alle Procure di Catanzaro e di Santa Maria Capua Vetere, relativamente a numerose ‘morti improvvise’ sospette tra gli esponenti delle forze dell’ordine. Ci siamo quindi uniti al Comitato Ascoltami e ad altre realtà. Infine è partita l’inchiesta di ‘Fuori dal Coro’. Nell’esposto noi abbiamo contestato, ai sensi degli articoli 443 e 445 del codice penale, la somministrazione di vaccini in modalità off-label, la vaccinazione eterologa (non vi erano studi sull’interazione dei vari prodotti), la vaccinazione nei confronti di infanti, donne incinte e fragili. La sperimentazione clinica non aveva infatti coinvolto né bambini, né donne gravide e nemmeno anziani e immunocompromessi. Ricordiamoci infine che, nel corso della campagna vaccinale, sono stati somministrati pure prodotti scaduti”.
S. V. (Comitato Ascoltami): “Come illustrato dal Segretario Antonio Porto, gli esposti si fondano sugli elementi emersi dall’inchiesta della giornalista Marianna Cané, inviata di ‘Fuori dal Coro’. La trasmissione condotta da Mario Giordano ha approfondito per mesi i retroscena della campagna vaccinale, rivelando informazioni, conversazioni, contenuti e scambi di mail da cui è trapelato che le autorità sanitarie e istituzionali erano perfettamente a conoscenza delle criticità dei vaccini anti-Covid. Il programma televisivo ha evidenziato chiaramente bugie ed omissioni gravissime relativamente alla somministrazione di tali prodotti e per questo noi ci siamo rivolti alla Giustizia, confidando che possa fare finalmente luce su quanto è accaduto”.
Stando a ciò che è stato pubblicato su alcune testate, circola la notizia che l’inchiesta sia prossima all’archiviazione. Come stanno veramente le cose?
A. P.: “Ad oggi noi sappiamo soltanto, in qualità di parti offese, che la Procura ha inoltrato la richiesta -come previsto dalla legge- al Tribunale dei Ministri. Non abbiamo ricevuto altre comunicazioni dalla Procura. Il legale di Speranza ha affermato che l’inchiesta verrà archiviata: ha ricevuto questa informazione da qualcuno oppure è soltanto una sua opinione? Ad ogni modo, se anche fosse vero, non significa che il GIP si fermi. Non dimentichiamoci infine che, a differenza dell’ex Ministro Speranza, Magrini non gode di alcuno scudo parlamentare: alla luce dell’incarico che ricopriva, la sua posizione potrebbe rivelarsi ancora più delicata”.
S. V.: “Confermo. L’unica informazione di cui siamo a conoscenza, in quanto appresa dagli organi di stampa, è che il legale dell’ex Ministro Speranza avrebbe presentato richiesta di archiviazione. Non abbiamo ricevuto comunicazioni ufficiali da parte della Procura, perciò attendiamo gli sviluppi della vicenda”.
Nei mesi scorsi alcuni suoi colleghi di altre sigle sindacali hanno dichiarato che, tra le forze dell’ordine, i danneggiati da vaccino sarebbero decine di migliaia. È possibile fare una stima più rigorosa sul numero degli esponenti delle forze dell’ordine che hanno segnalato effetti avversi dopo le iniezioni?
A. P.: “Preciso subito che non disponiamo di dati ufficiali. Salvo alcune correlazioni accertate, la maggior parte delle segnalazioni è stata presentata in via ufficiosa. Desidero sottolineare che, uno dei requisiti per ottenere l’idoneità all’esercizio della professione di poliziotto è quello della certificazione della sana e robusta costituzione. Tantissimi colleghi lamentano problemi a seguito delle iniezioni, ma temono tutti di sottoporsi agli accertamenti medici della Commissione, che probabilmente farebbe perdere loro l’idoneità: ci chiedono aiuto soltanto in via ufficiosa”.
Quanti presunti danneggiati da vaccino si sono rivolti al Comitato Ascoltami e quali sono le loro richieste?
S. V.: “Il Comitato Ascoltami ha accolto l’iscrizione di circa tremila persone che hanno subito gravi reazioni avverse dopo la vaccinazione anti-Covid. Alla maggior parte di esse è stata già certificata la correlazione. Altrettante sono le iscrizioni al Comitato di sostenitori che appoggiano le nostre iniziative. Gli iscritti chiedono sostegno per la ricerca e investimenti affinché si studino possibilità di cura dei danneggiati; la creazione di un codice esentivo ad hoc rilasciato dal medico di medicina generale (MMG) per sospetti eventi avversi, con conseguenti prestazioni a totale carico del SSN. Chiediamo alle Istituzioni ambulatori dedicati ai danneggiati, affinché essi possano ottenere cure gratuite polispecialistiche, oltre allo snellimento, alla deburocratizzazione delle varie pratiche, nonché la presenza di una Commissione Tecnico-Scientifica Indipendente per la valutazione dell’indennizzo a seguito della vaccinazione. Inoltre chiediamo una raccolta dati presente e futura più accurata, attraverso una farmacovigilanza attiva e un’indagine retrospettiva”.
Il numero di chi si è sottoposto ai richiami anti-Covid è bassissimo, persino tra i sanitari. Evidentemente serpeggia un forte scetticismo anche tra coloro i quali hanno propagandato tali prodotti, spergiurando sulla loro efficacia e sicurezza. Qual è la Sua impressione, al riguardo?
A. P.: “Se non avessero imposto obbligatoriamente la vaccinazione, la maggior parte delle persone non si sarebbe vaccinata. Tanti sono stati costretti perché non potevano vivere senza lo stipendio e numerosi esponenti delle forze dell’ordine hanno ceduto in quanto non sapevano per quanto tempo vigesse l’obbligo: molti di essi si sono vaccinati con la consapevolezza di andare al patibolo. Quando sono caduti gli obblighi è emerso che gli appartenenti alle forze dell’ordine avrebbero potuto svolgere, da sospesi, un’altra attività, ma solo a determinate condizioni: faccio presente, inoltre, che lo stipendio medio di un poliziotto italiano è tra i più bassi d’Europa”.
S. V.: “Più che esprimere opinioni personali, che lasciano il tempo che trovano, preferisco portare avanti azioni concrete e lasciar parlare i fatti. Noi del Comitato Ascoltami ci adoperiamo da due anni per aiutare le persone che hanno subito gravi danni post-vaccino: le sosteniamo e diamo loro voce poiché le Istituzioni non si sono fatte carico della loro immensa tragedia. Ritengo che ormai la gravità della situazione sia chiara a tutti: i fatti parlano da soli”.
È sconcertante il fatto che, nonostante la pubblicazione di documenti ufficiali, conversazioni confidenziali, intercettazioni che coinvolgono alti personaggi istituzionali, domini una sorta di omertà totale sulla gestione Covid e anche sugli effetti avversi. Quanto è emerso a livello di documentazione prova che i ‘vertici’ erano in realtà a conoscenza delle problematiche riguardanti i prodotti anti-Covid e questo addirittura dall’inizio della campagna vaccinale. Tuttavia, ancora oggi, non ne parla quasi nessuno, se non per censurare o screditare il medico o lo scienziato ‘dissidente’. Lei è un esponente delle forze dell’ordine, cioè un servitore dello Stato. Si sente tradito dalle Istituzioni? Qual è il Suo stato d’animo?
A. P.: “Guardiamo in faccia la realtà. Gli obblighi, le imposizioni e i provvedimenti sono stati adottati dalle più alte cariche dello Stato: se quanto sta emergendo troverà conferma nelle sedi opportune, si ravviserebbero responsabilità gravissime nei confronti di chi ha approvato e sostenuto certe misure. L’allora Presidente del Consiglio, Mario Draghi, disse che il Pass era uno strumento di garanzia per ritrovarsi tra persone che non si contagiavano e che non erano contagiose. Oggi l’EMA ha ribadito ufficialmente che i vaccini non erano stati autorizzati quali prodotti per prevenire il contagio. Qual è il mio stato d’animo? Credo che le Istituzioni siano state ingannate dalla politica, che si è sostituita alla vera Scienza. Numerosi ‘vertici’ delle Istituzioni ci hanno rivelato, negli ultimi tempi, di essere stati ‘costretti’ a vaccinarsi. L’inganno è chiaro a tutti: resta da capire perché alla popolazione non siano state comunicate le informazioni corrette. I civili under 50 che lavoravano negli stessi nostri uffici, insieme ai poliziotti, potevano lavorare sottoponendosi soltanto al tampone: perché a loro è stata data questa possibilità, mentre ai poliziotti no? Qual è la logica di certi provvedimenti? Ripeto sempre che i criminali della ‘Uno bianca’ erano quasi tutti poliziotti e che, fino alla sentenza di condanna, avevano diritto al 50% dello stipendio: coloro i quali hanno esercitato legittimamente il diritto a non vaccinarsi, rispettando la Costituzione, sono rimasti invece privi di sostentamento. Credo nella Giustizia, mentre sono rimasto deluso da tutti i sindacati, sia confederati che di categoria. Mi sento tradito dai sindacati, che avrebbero dovuto tutelare i lavoratori, lottando per il diritto al lavoro e per le libertà costituzionali. Diversamente, io mi sono messo nei panni dei lavoratori della Polizia di Stato chiedendomi cosa avrei desiderato che il sindacato facesse per tutelare il mio diritto al lavoro ed alla salute, perciò come sindacalista ho preso una ferma posizione contro il Green Pass che sin da subito aveva dimostrato di non essere uno strumento sanitario, ma soprattutto contro l’obbligo vaccinale per la mia categoria, tentando, nel miglior modo possibile, di tutelare i diritti fondamentali dell’essere umano tra i quali la “dignità”
I danneggiati lamentano spesso una scarsa attenzione nei loro confronti, sia da parte del personale sanitario, sia da parte delle Istituzioni. Come se lo spiega?
S. V.: “Ci sono decine di migliaia di persone abbandonate dalle Istituzioni: si tratta di nostri connazionali che hanno perso completamente la salute e che hanno dovuto sostenere spese altissime nel tentativo di curare le reazioni avverse subite dopo la vaccinazione. È estremamente urgente che l’attuale Ministro della Salute, Orazio Schillaci, si faccia carico di questa drammatica situazione senza che passi altro tempo. Quest’ultimo, infatti, è stato superato ampiamente”.