Le app che non possono mancare a chi abita a Milano

 

Tutti noi utilizziamo lo smartphone per moltissime ore ogni giorno, ci viene in aiuto per qualsiasi evenienza. Se ci perdiamo in una zona poco nota della città basta aprire Maps per ritrovare la strada, se non conosciamo il significato di una parola in inglese un traduttore verrà in nostro aiuto e se ci annoiamo abbiamo a disposizione centinaia di app per giocare o per tentare la fortuna sui casinò online, partecipando a partite di giochi da tavolo online, di quelli classici e senza tempo.

Ma se viviamo a Milano esistono app che non dovrebbero mancare nel nostro smartphone perché sono state pensate per rendere ancora più facile la nostra vita quotidiana nella caotica metropoli in cui chi la abita va sempre un po’ di fretta. Vediamo insieme quali sono queste applicazioni imperdibili.

Helbiz Milano

Ideale per chi vuole evitare di prendere la macchina e preferisce spostarsi con un mezzo elettrico agile e veloce. Helbiz è una società italo-americana che mette a disposizione monopattini e bici elettrici in modalità condivisa. Al momento, per la città di Milano, questa azienda mette a disposizione 300 bici e 700 monopattini elettrici che i milanesi possono utilizzare rispettando le regole della viabilità stradale.

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Un’altro servizio che scommette sulla condivisione come futuro per la mobilità. Nata come Car2Go ha cambiato nome di recente; vanta oltre 150 automobili messe a disposizione degli utenti per essere prenotate da poche ore fino a più giorni. La nuova frontiera dell’autonoleggio.

Moovit

Moovit è una delle app leader nel settore della mobilità milanese che mette a disposizione alternative per chiunque voglia spostarsi in città senza utilizzare un veicolo proprio. Una sorta di guida ai mezzi pubblici che permette trovare il percorso più rapido ed efficiente per spostarsi da un luogo all’altro della città.

TooGoodToGo

Per lottare contro lo spreco alimentare questa app viene incontro ai bisogni di tutti. I ristoratori non buttano via avanzi ma possono venderli a un prezzo ridotto, i consumatori ottengono un pasto low cost e l’app porta a casa un margine ricavato dalla transizione tra ristorante e consumatore. Un’ottima soluzione per acquistare pasti deliziosi ad un prezzo competitivo.

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Un’app che può salvarti la vita, si tratta di un’applicazione per l’emergenza collegata alle Centrali Uniche di Risposta del NUE 112 della Lombardia. Offre la possibilità di effettuare una chiamata di emergenza indicando inoltre la posizione esatta di chi chiama.

Comehome

Se hai voglia di conoscere gente in un contesto informale e tranquillo questa è l’app che fa per te. Chi si iscrive può organizzare feste, eventi, incontri e chi vuole assistervi deve solo pagare la quota decisa dall’host e poi recarsi al luogo dell’evento. La particolarità di Comehome è che le persone non si conoscono tra loro e l’evento è una scusa per fare conoscenza e trascorrere qualche ora in compagnia.

Nibol

Un’app innovativa e sviluppata di recente da un ventiseienne bergamasco. Nibol viene incontro alle esigenze di tutti quei lavoratori che non si recano in un ufficio convenzionale ma lavorano “in remote”, spesso da bar, caffetterie o coworking. L’app viene incontro ai bisogni di quelli che oggigiorno si chiamano “Lavoratori agili” ma anche di studenti o dipendenti autonomi. Con la sua interfaccia simile a quella di Airbnb permette di trovare i bar con WiFi e di prenotare un tavolo da cui lavorare nelle successive ore.

Sono pronto e più cattivo

Un sorridente Zlatan Ibrahimovic a Casa Milan (Ansa)

«Molto più cattivo». Si è presentato così, Zlatan Ibrahimovic, con il chiaro intento di essere da esempio per i giovani compagni. L’obiettivo è rivalutarli e cercare di tirare fuori il meglio da ognuno di loro, anche facendo un po’ di sano nonnismo e cameratismo: “Arriva un Ibra molto più cattivo, ora ho capito quanto è difficile far crescere i bimbi – scherza il gigante svedese, alla sua prima conferenza della sua seconda vita al Milan – lavorare e soffrire, non tutti sanno farlo. A me piace e per questo lavoro sempre duro, mi aspetto tanto dai miei compagni, a volte anche di più di quanto possono effettivamente dare”. Ibrahimovic sa di non essere il prototipo dell’investimento del fondo Elliott, la cui politica è focalizzata sui giovani. Ed è per questo che cercherà di convincere tutti attraverso i fatti. Perché da Ibra non si attendono solo gol e assist, ma anche una rivalutazione dei giocatori. Di certo non potrà fare miracoli, come spingere il Milan in Champions, ma di certo potrebbe essere uno sprono al miglioramento di qualche talento: “I miei compagni di squadra? Devo entrare in campo e conoscerli, devo capire e provare feeling tra di noi – ha proseguito lo svedese – come sto? Ne ho parlato col mister; non tocco pallone dall’ultima partita ma non c’è problema”. E difatti ieri, nell’amichevole a porte chiuse contro la Rhodense che milita in Promozione, nel 9-0 rossonero c’è stato spazio anche per un gol di Ibra e per un assist a Calhanoglu nei 45’ in cui è rimasto in campo. Segno che, probabilmente, Zlatan è già pronto per scendere in campo anche dopodomani, nel match di campionato dell’Epifania di San Siro contro la Sampdoria (ore 15).

Non sarà un caso, infatti, che la formazione vista nel primo tempo assomiglia molto a quella che potrebbe essere la prima scelta di Pioli: Donnarumma in porta, linea di difesa composta da Calabria, Musacchio, Romagnoli e Theo Hernandez; in mediana Paquetá, Bennacer e Bonaventura, con Suso e Calhanoglu a sostegno proprio di Ibrahimovic. Al termine della prima frazione di gioco ha lasciato posto a Piatek e ha concluso la sua giornata d’allenamento con una sessione personalizzata in palestra. Ibrahimovic, come lecito, ha monopolizzato le attenzioni di tutti, ma non è passato inosservato l’atteggiamento della dirigenza, presente al suo fianco durante tutta la conferenza stampa di presentazione. Nessuna parola proferita da Massara e Maldini, mentre Boban ha preso la parola sul finale sottolineando come l’arrivo dello svedese non possa cancellare la vergogna di Bergamo: “Siamo contenti di poter riabbracciare un personaggio e un giocatore unico – ha precisato – siamo super positivi per l’effetto di Zlatan sulla squadra e sull’ambiente, poi bisogna fare risultati. Non vorrei che ci scordassimo Bergamo, quella orrenda ed inaccettabile sconfitta, non dobbiamo nasconderci dietro le spalle larghissime di Zlatan”. E tra 48 ore si torna in campo.

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Tutta apparenza, niente sostanza

Amo molto Milano, ci sono nata, ma non posso continuare a tacere davanti alle continue esibizioni di sfarzo,  di eventi clamorosi, di iniziative quanto mai discutibili che non rappresentano il vero stato dell’arte in città.

Forse il Sindaco Sala pensa di essere sempre in zona Expo e quindi continua ad esercitare la sua abilità nell’esporre, senza però domandarsi che cosa pensano i milanesi di queste sue iniziative sempre e solo partigiane, perchè per lui l’importante è apparire.

Ora Milano riceverà circa 80 milioni di Euro per l’accoglienza dei migranti, questo vuol dire che ne arriveranno molti e che le periferie della città resteranno ancora luoghi molto degradati che il signor sindaco non visiterà mai.

La città che ha inventato il decentramento amministrativo e lo ha praticato dall’inizio della sua istituzione, vede i nove municipi cittadini, che ora potrebbero gestire meglio e maggiormente il quotidiano delle loro zone, immobili nel loro nulla.

In compenso, forse proprio per incrementare l’apparire di una città che ha perso la sua immagine operosa, sono aumentati i biglietti dei mezzi pubblici e contemporaneamente sono state vietate in buona parte le auto riducendo ad un ghetto tutto ciò che è oltre la seconda cerchia dei navigli.

Dismesse le fabbriche, Milano vive di banche, di moda e di terziario (ma anche quello ora in diminuzione) la gente che abita in periferia e che una volta lavorava in fabbrica, ora si deve accontentare del precariato o di un lavoro in qualche supermercato o centro commerciale, visto che se ne costruiscono continuamente.

Piazza Duomo, il cuore della città, ospita sempre più eventi musicali e comizi politici, ora bancarelle natalizie, ma chi non ricorda il gruppo di persone che ogni sera si trovata in piazza Duomo a commentare i fatti della giornata? Erano pensionati, con tutta la loro dignità di una vita di lavoro e una pensione adeguata, ora i nostri vecchi non discutono più sui fatti accaduti nel Paese perchè ci sarebbe da piangere, raccolgono al termine dei mercati di frutta e verdura, ciò che trovano tra il pattume.

Milano, la città simbolo del lavoro ci racconta solo che il benessere esiste, ma è per  pochi, la maggior parte dei milanesi rimpiange i tempi andati, quando essere operaio era un vanto e una garanzia del vivere dignitoso, il posto allora era fisso e i giovani si sposavano e facevano figli.

Potreste obiettare che i tempi sono cambiati, certo lo sono. Ma una classe politica che ha nelle mani il destino di 60 milioni di persone ha il dovere di pianificare il futuro, fare scelte conseguenti e non deve essere in balia di un organismo superiore (Europa).

La città menegina purtroppo veste una maschera, non è la foto vera di Milano e men che meno di una Italia che langue nella stagnazione. Fino a quanto potrà durare?

Manuela Valletti

 

Caro affitti, Milano è seconda in Europa

Milano è seconda solo a Barcellona

Studio del Sicet: canoni aumentati del 10% nell’ultimo anno. Case popolari, cancellato il 38% delle domande per via della nuova legge regionale

Aumentano i canoni d’affitto, aumentano gli sfratti e le persone in stato di bisogno. Cala il volume delle domande esaminate, se si tratta di domande in deroga, e la percentuale degli alloggi pubblici assegnati resta modesta se paragonata alla mole delle richieste. Questa la fotografia dell’emergenza casa a Milano secondo il rapporto presentato ieri dal Sicet, uno dei sindacati degli inquilini, e relativo sia al mercato privato sia all’edilizia pubblica. Per quanto riguarda i canoni d’affitto sul mercato privato «Milano – si legge – è ormai la seconda città più cara d’Europa dopo Barcellona e i canoni nel corso del 2018 sono aumentati in media del 10%». Dati tratti dall’Housing Anywhere European Rent Index.

nel primo trimestre del 2019 si sono rilevati ulteriori aumenti: il canone d’affitto per un monolocale è aumentato del 6,1%, per un bilocale del 4,2% e per un trilocale del 5,3%. I prezzi sempre più alti del mercato immobiliare privato incidono anche sugli sfratti: a Milano e hinterland ne sono stati eseguiti 410 nel 2017 e 2.845 nel 2018. Solo a Milano i provvedimenti di sfratto per morosità nel 2018 sono stati 1.025. Ma il dato più eclatante è quello relativo all’aumento delle famiglie in condizioni di «grave emergenza abitativa» che sono via via entrate nelle graduatorie, un aumento esponenziale perché pari al 536% nell’arco dei 10 anni considerati dalla ricerca. Nel dettaglio, dal 2008 al 2018 si è passati dalle 314 alle 2.016 famiglie in condizione di grave emergenza abitativa. E l’intensificarsi degli sfratti e l’acuirsi del bisogno si ripercuotono sulla richiesta di case popolari, la cui assegnazione è andata a rilento.

Dal 2008 al 2018 le famiglie inserite nella graduatoria per le case popolari sono state in media 24.861 all’anno, sempre secondo i dati del Sicet. Ma negli stessi anni gli appartamenti effettivamente assegnati sono sempre stati meno di mille. Per l’esattezza nel 2018 le assegnazioni sono state 859, pari al 3,4% del bisogno. Gabriele Rabaiotti, assessore comunale alle Politiche sociali e abitative, assicura, però, che il 2019 sarà in controtendenza: «Nell’anno in corso abbiamo già assegnato 1.400 alloggi, un aumento significativo dovuto all’opera di recupero degli appartamenti sfitti». Un passaggio a parte meritano le assegnazioni in deroga: in questo caso, tra il 2015 e il 2018, si è avuto un calo del 52,6% delle domande esaminate. Motivo? L’intervento, nel 2016, della legge regionale che nella sostanza ha eliminato le assegnazioni in deroga.

Alla stessa legge regionale e al regolamento che ne è l’emanazione e che è stato approvato nei mesi scorsi si deve un altro fenomeno riscontrato dai sindacati: a Milano un terzo delle domande esaminate viene cancellato per mancanza dei requisiti e nel 31,3% dei casi questo avviene perché gli stranieri non riescono a procurarsi il documento che attesta la mancanza di proprietà immobiliari nei Paesi di origine e in un altro 6,9% di casi perché non riescono a dimostrare la residenza continuativa in Lombardia negli ultimi 5 anni. Due condizioni poste dal nuovo regolamento.

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Il volto segreto delle Escort

Tutte le città possono avere un volto nascosto, anche le piccole comunità, ed ovunque questo si chiama “Sesso”!

Uomini e donne, giovani e adulti, tutti amiamo il sesso. Il piacere che il esso ci dona è da sempre una delle spinte principali che muovono il mondo. La donna vergine ormai è una moda passata, anzi possiamo dire che quasi nessun uomo vuole la donna casta. In realtà una donna, per essere desiderabile e attrarre sia l’interesse di uomini e donne, dev’essere spregiudicata.

Ecco come mai le escort su relazionisociali.xxx sono tra le professioniste più apprezzate al mondo.

Cosa piace agli uomini? Una domanda a cui tutti vorremmo dare una risposta. Indubbiamente le escort sono delle esperte nel conoscere quali sono i piaceri segreti e proibiti, ma tra le tendenze maggiori troviamo anche molte donne che fanno richiesta di escort dello stesso sesso.

In effetti, un uomo sa come darsi piacere e una donna sa come darsi piacere, quindi perché non “provare” una mercenaria del proprio sesso ? Nella città di Milano si ha spesso questa richiesta, ma evidenziamo quando e perché si chiede questa professionista.

Un’idea “alternativa” per le feste

Le nuove generazioni hanno una visione diversa del sesso e della vita in generale. Per loro quello che un tempo era tabù è una sfida da accettare e di cui godere. Ebbene, tra le richieste maggiori che sono state evidenziate in una indagine di ricerca, mirata proprio nel settore del sesso, ecco che si è notato il festino privato dopo il raggiungimento dei 18 anni.

Non si tratta di una notte di sesso sfrenato, almeno che non sia questa una richiesta specifica, ma si parla piuttosto di una sorta di spettacolo in stile burlesque che viene richiesto per gli amici intimi. In effetti, negli ultimi due anni si è avuta proprio una richiesta maggiore per i burlesque e molte escort si sono mosse per specializzarsi in questo stile.

Potrebbe essere una idea alternativa, che vi offre la possibilità di avere una serata diversa, divertente e soprattutto spensierata. Magari, all’alba, il festeggiato potrebbe trovarsi ad avere nuove “conoscenze” nel mondo del sesso.

Uomini d’affari e ricerca dell’eleganza

Gli uomini d’affari che sono dei clienti “abituali” del mondo della prostituzione, si dividono in due tipologie di clienti, vale a dire quelli che hanno bisogno di una accompagnatrice per gli eventi sociali e quelli che vogliono solo delle amanti.

La cosa che li accomuna è l’eleganza. Il volgare, vale a dire donne molto truccate, che masticano un chewingum oppure che non sono partecipi nel rapporto sessuale, sono delle escort che sono destinate a fallire in questo tipo di lavoro.

Devono riuscire a unire una bellezza fisica ad una buona educazione, ma soprattutto ad una disinibizione sessuale che viene scoperta quando si è da soli. Ecco per quale motivo occorre che le stesse meretrici milanesi debbano valutare quali siano i clienti che vogliono e quali sono gli standard di perfezione che devono raggiungere per essere richieste.

Le migliori sono a conoscenza di tutte le nuove tendenze del sesso, esperte nel BDSM, nell’autoerotismo, da usare anche come spettacolo e soprattutto non possono mai dire di no alle richieste dei propri clienti, sempre nel lecito della perversione stessa del sesso e che non corre pericoli.

I nuovi giochi delle mistress

Ebbene, citiamo ora quali sono i nuovi traguardi che contraddistinguono la mistress. E’ una delle escort più esperte che troviamo nel mondo della prostituzione, ma che deve essere assolutamente in grado di conoscere le nuove tendenze

Prendiamo in considerazione quali sono state le richieste dei primi mesi del 2019. I clienti hanno desiderato essere iniziati alla pratica del rimming e della “pioggia dorata”. Ora meglio sapere che entrambe hanno delle richieste specifiche per poterle svolgere in modo perfetto e dando un reale piacere sessuale.

La mistress è in grado di “iniziare” i più curiosi alla pratica della pioggia dorata e che coinvolge anche una serie di sensazioni di sottomissione, di “squallore” del sesso, della totale complicità e di orgasmo perverso. Ecco che cosa vuol dire essere in realtà una mistress. Tale escort viene richiesta proprio per quegli uomini che sono stanchi del “sesso” normale, ma che hanno bisogno di una guida per conoscere tali segreti sessuali.

Un’altra perversione sessuale, che appartiene sempre al BDSM, e di cui le mistress sono maestre è la pratica del rimming. Si tratta del sesso orale nella parte anale, ma che ha la capacità di poter far raggiungere l’orgasmo senza compiere e terminare un vero atto sessuale completo.

Molte le persone che sono state iniziate a questa pratica e che non sono mai più riusciti a farne a meno.

Entrambe sono pratiche da provare almeno una volta nella vita!

Festini privati, le cose non dette

I “festini privati” sono spesso a base di alcool e sesso, sono realmente delle maestre di divertimento, di orge e anche di notevoli segreti del sesso. Valutiamo esattamente cosa si richiede in un festino privato.

Molto spesso c’è una forte confusione su cosa si possa chiedere o cosa ci si aspetti e, proprio in base alle alte speranze, si rimane poi delusi. Queste feste si dividono con richieste specifiche di sesso in “comitiva” da quelle con “sesso a due”.

Indubbiamente, nella città di Milano, spesso si ha una richiesta di festini privati con un massimo di 5 componenti. Possono lavorare a coppia o anche da sole, ma dipende sempre da quali sono le aspettative e le richieste dei clienti.

Offerte per le coppie

Lo abbiamo accennato anche prima che ci sono delle richieste per le Escort che riguardano anche soggetti dello stesso sesso. Una delle fantasie che hanno molte coppie è quello di avere dei rapporti sessuali a tre, vale a dire due donne e un uomo oppure una donna e due uomini. Tale pratica è molto apprezzata nelle coppie, fidanzati, conviventi e matrimonio, che hanno superato i 15 anni di età.

Non si tratta di perversione badate bene, ma si tratta di una evoluzione normale nella vita sessuale. Ecco perché ci sono delle escort esperte in tutto questo. Molte le coppie che hanno avuto queste esperienze e che hanno delle professioniste fidate con cui divertirsi.

Sinceramente, se siete una coppia che ha problemi sessuali, fare questa esperienza potrebbe essere realmente un aiuto per ricompattare l’amore che vi ha

Milano, città di pregiudizi

milano città di pregiudizi

 

Milano è una città piena di pregiudizi, così dicono. È difficile viverci, è una città caotica, invivibile dal punto di vista economico perché costa tutto troppo, le persone sono maleducate e poco socievoli. Milano è ideale solo per gli studenti, per chi deve starci pochi anni. È solo una città per fare festa e serate. Ma tutti questi pregiudizi sono veri?

Vivere a Milano

Per molti aspetti è sottovalutata, viene considerata la città dello svago, degli eventi e delle sfilate. È un’ottima soluzione solo per i giovani e gli studenti universitari. Apre molte porte sul mondo del lavoro ma poi sei costretto a spostarti perchè il costo della vita è troppo alto.

Milano invece è una città nuova, innovativa, diversa. È piena di opportunità, una città che ti spinge a tirare fuori il meglio per differenziarti dalla folla. Una città che pretende, ma ti ripaga di tutti gli sforzi.

Dicono che non ha radici, non ha una storia. Parliamo dell’aspetto culinario, ad esempio. Se è vero che il Sud è rinomato per la cucina, anche la città milanese ha delle carte tipiche da giocarsi: dal risotto alla milanese, alla cotoletta, dall’ossobuco fino al famosissimo panettone di Pavè.

Teniamo presente poi che possiamo trovare ogni cibo che desideriamo: dalle trattorie tipiche alle cucine etniche. Ogni sfizio è possibile toglierlo grazie alla vasta scelta che offre. Che poi è una cosa davvero bella vivere a Milano. Hai voglia di qualcosa? Puoi ordinarla a qualsiasi ora. Glovo, Deliveroo, Just Eat: fai l’ordine da casa e in pochi minuti te lo consegnano.

Per stare al passo con le novità e prendere spunto sugli eventi imperdibili, i ristoranti e i locali del momento, Notizie.it | Milano ha una sezione dedicata.

Spostarsi a Milano

Vogliamo parlare dell’organizzazione ed efficienza dei mezzi? Ogni cosa funziona. Non hai bisogno per forza di una macchina per muoverti. Anzi forse si sta meglio senza. I mezzi di trasporto sono frequenti e sempre attivi, puoi spostarti da una parte all’altra della città senza problemi. Non si parla solo di tram, metro e autobus. Vuoi spostarti in bicicletta? Esiste il servizio bicicletta sharing. Vuoi muoverti in macchina? Puoi scegliere tra Car2go, Share ‘N go o quello che preferisci.

Città da vivere

Ma qual è il pregiudizio per eccellenza su Milano e sui milanesi soprattutto? La maleducazione. A Milano sono nervosi, scorbutici. Se chiedi indicazioni nessuno ti risponde, non è come al sud che tutti hanno buon cuore. Beh, così non è.

I maleducati esistono in tutta Italia. Magari i milanesi sono sempre di fretta, questo sì. Ma sono disponibili. Se chiedi consigli non esitano ad aiutarti. Hanno a che fare di frequente con i turisti, e per questo sono sempre aperti e disponibili.

Certo, la città milanese non ha tutti i luoghi storici al pari delle altre città italiane. Non è tra le prime che visiteresti se vuoi farti un tuffo nella storia. Bisogna vedere Milano con un’ottica diversa, più moderna. Ha una mentalità nuova, all’avanguardia. La qualità della vita, le comodità che offre, le opportunità sono elementi importanti da considerare per vivere bene.

Forse, a pensarci bene, Milano non è tanto una città turistica: è una città da vivere a pieno perché offre molto di più ai suoi cittadini che ai turisti.

 

 

 

 

Viaggi in “cantiere”: perché andare a Barcellona e a Milano nel 2019

La Casa Batlló è un’opera del celebre architetto Catalano Antonio Gaudi che sorge a Barcellona, in Spagna, al civico 43 del Passeig de Gràcia. Considerata una delle creazioni più originali del celebre architetto catalano, l’edificio è stato dichiarato, nel 2005, patrimonio dell’umanità dell’UNESCO. Ed è, ad oggi, uno dei maggiori monumenti di interesse a Barcellona, coi suoi 32 metri di altezza, polo d’attrazione per turisti e non. Al momento però l’opera di Gaudi è in fase di restauro e, finora, sono stati già rispettati i piani per i lavori previsti.

Oggi nella visita a Casa Batlló è possibile seguire, oltre che in streaming, anche dal vivo i lavori di restauro che, entro giugno 2019, completeranno il piano nobile, ed entro maggio, invece, la conservazione della facciata. Fino al cinque maggio è inoltre possibile godere di una vista spettacolare grazie a una passeggiata all’aperto sul tetto di Casa Batlló e vivere così la facciata da vicino. Che è poi piena di segreti e scoperte: il team di architettura che sta svolgendo i lavori di restauro di Casa Batlló ha scoperto una pavimentazione originale nascosta sotto diversi strati di vernice, in un piano preposto per l’affitto. Ed è stato allora facile dedurre, per gli architetti, che l’appartamento del Signor Batllò nascondesse altri ed alti tesori: è emerso così il Primo Nobile, un patrimonio di tutta l’umanità, attualmente in fase di restauro per consegnare a Barcellona e al mondo un’opera di genio e originalità. Un must per chi viaggia per scoprire e conoscere.

A Barcellona come a Milano, dove proseguono incessanti i lavori di restauro del Duomo di Milano per ridare splendore e lustro al marmo dello splendido Duomo lombardo. La campagna “Adotta una Guglia. Scolpisci il tuo nome nella storia” ha appena compiuto sei anni, a sostegno delle 135 guglie del Duomo. Il tutto per dare lustro ad un monumento-simbolo unico al mondo. Per questo la Veneranda Fabbrica proporrà una serie di iniziative speciali in vista del prossimo autunno, periodo ideale, probabilmente, per una visita nel capoluogo lombardo.

Il restauro del Gugliotto Vandoni è stato compiuto, poi è toccato al Gugliotto Amadeo, del XVI secolo, oggetto di un restauro imponente già tra il 1965 e il 1966. Fino a fine anno il cantiere proseguirà nel suo lavoro, così come per il fianco SUD, una delle parti del Duomo maggiormente esposte alle variazioni del meteo. Il ripristino e la pulitura delle pareti in prossimità della facciata principale proseguono, come non avveniva dal XIX secolo. Anche la Terrazza Centrale del Duomo è esposta agli agenti atmosferici e richiede un attento lavoro di ripristino, dal momento che ha necessità di essere impermeabilizzata. Il lavoro di impermeabilizzazione delle coperture si sta realizzando in modo ancor più certosino anche sulle falde inclinate del grande ottagono che sorregge la Guglia della Madonnina: il Basso Tiburio.

Nel Tiburio sono anche contenute le quattro arcate che Solari volle per il problema strutturale che negli anni aveva impegnato Bramante, Filarete e il grande Leonardo da Vinci. Si tratta del cantiere più importante e il cui completamento è necessario per l’intero cantiere-Duomo.
Ed oggi è proprio il cantiere del Tiburio oggi quello che impegna le maestranze del Duomo in modo pressoché totale, sia nella parte esterna che in quella interna.

La Guglia G38 Santo del Levante (g16 secondo la numerazione del Cantiere Duomo) fu smontata alcuni anni orsono: pronta per essere rimontata alla fine della scorsa estate, è ora in fase di ricostruzione ad opera delle Maestranze del Cantiere Duomo.

Un altro intervento programmato per l’autunno è anche l’avvio del restauro delle due Sacrestie del Duomo, ovverosia luoghi di usi quotidiani e ricchi di storia antica oggi necessitano di migliorie agli impianti e agli arredi per migliorare la loro vivibilità, ma soprattutto di restauri ai paramenti che ne decorano le volte, tra le più antiche del Duomo. Una visita tra Milano e Barcellona, nel 2019, può rivelare parecchie e non banali sorprese.

Milano, la città dei divieti

MILANO, la città dei divieti

Area c (blu) e area B (rossa) i numeri sono i varchi di accesso

Abbiamo pubblicato ieri la notizia dell’avvio dell’area B  per i veicoli diesel e per Euro 0 benzina, non è certo un bel biglietto da visita per chi viene in città per lavoro o per diletto, trovare tutti questi ostacoli sul suo cammino, quanto meno, ammesso che possa entrare, troverà di sicuro traffico e inquinamento alla nuova barriera.

Che cosa si prefigge questa amministrazione comunale? Probabilmente la realizazione di una città di elite, una Milano dove si vive bene nel Municipio Uno, un po’ peggio nel circondario e malissimo oltre la circonvallazione.

Che cosa penseranno gli abitanti dei quartieri periferici, quelli di Gallaratese, Quarto Oggiaro, Bicocca, Chiesa rossa, Forlanini e via dicendo? Protestano di sicuro perchè hanno avuto la conferma che ciò che interessa a Sala è mantenere i suoi voti nel Municipio Uno, ovvero in zona centro, visto che ha creato una zona di decantazione tra la il centro storico Area C  e le altre zone periferiche, proprio instaurando l’area B.

smog su Milano

Questo sarebbe prendersi cura delle periferie? Questo sarebbe abbassare il livelllo di inquinamento? Si certo, ma solo per il centro, se poi gli altri affogano nello smog non faranno altro che fare un piacere al Sindaco, che di loro non si è mai occupato e non si occuperà mai.

C’è anche la questione della discriminazione. Che differenza passa tra un cittadino del centro e uno del Gallaratese? Sono entrambe cittadini, entrambi pagano le tasse, dovrebbero essere perfettamente uguali. Sbagliato, una differenza esiste ed è  il ceto sociale benestante, quello che piace tanto alla sinistra “al caviale”, quello che supporta gli immigrati (tanto a loro non cambierà proprio nulla, visto che abitano in centro), quello che prova piacere nel dimostrarsi caritatevole e lo fa quasi sempre a spese degli altri.

Mi auguro che i milanesi, tutti quelli che vivono fuori dal centro, comprendano che in questa Milano c’è ben poco di Europeo, e che non sono certo tre grattacieli, dritti o storti che siano, a decretare il gradimento di chi vive in una città.

Spiegatelo a Sala.

Manuela Valletti

MILAN, solido e determinato

Milano, 28 febbraio 2019 – Il Milan che soffre sembra sbandare ma alla fine regge l’urto. E non prende gol. Anche la sfida di Coppa Italia contro la Lazio ha sancito quello che ormai è divenuto un mantra: questo Milan poggia molto sulla fase difensiva, l’arma in più in questo momento storico. Perché dalla gara contro i biancocelesti di Inzaghi da salvare non c’era molto, ma sicuramente la prova della retroguardia è stata positiva: tiri pericolosi concessi alla Lazio pressoché nessuno, con Donnarumma spesso inoperoso. E il giovane classe 1999 ha concluso senza palloni raccolti alle proprie spalle per la quarta volta nelle ultime cinque gare.

Donnarumma

Un dato importante, soprattutto alla luce di quella che era stata la partenza del Diavolo in questa stagione, con 12 gare di seguito con gol subiti. Ora, invece, la netta inversione di rotta: da gennaio subiti appena tre gol, che diventano quattro se si calcolano le ultime dodici partite. Dietro questa solidità difensiva la crescita, tra gli altri, di Romagnoli e Donnarumma; e l’estremo difensore è tornato ai livelli di un paio di stagioni fa quando era quasi insuperabile: «Abbiamo lavorato tanto sulla fase difensiva – l’ammissione di Davide Calabria – siamo partiti male, subivamo tanti gol, ma abbiamo svoltato dal punto di vista mentale. Ora rimaniamo concentrati, ed è fondamentale se vogliamo arrivare in alto». Di certo è incredibile pensare che Donnarumma abbia solo 20 anni, perlomeno per la mole di fatti accaduti attorno alla sua figura. Un passato ricco di elogi, l’esordio in Serie A a soli 16 anni e 8 mesi in un Milan-Sassuolo sotto la guida di Mihajlovic. Poi una carriera brevissima e fulminea, con tanti alti e bassi, tra il peso di essere un predestinato e l’erede legittimo del mito vivente Buffon. Sul campo, di certo, la sua vera età non è mai stata palesata, visto che sopratutto nell’ultimo periodo è tornato ad essere un vero leader carismatico.

Lui che è stato il portiere più giovane a vestire la maglia della Nazionale, il più giovane titolare nella storia del derby di Milano, il più giovane esordiente nella storia dell’Under 21 e il più giovane giocatore di sempre a raggiungere 100 presenze in Serie A. Fuori dal campo, però, i dolori maggiori: il rinnovo di contratto nell’estate 2017 si trasforma in una telenovela dai risvolti grotteschi, con la guerra pubblica tra Raiola e la dirigenza con Donnarumma finito alla gogna mediatica e dei tifosi. E poi il discusso arrivo del fratello Antonio, uno stipendio da 6 milioni di euro a stagione e quell’errore nell’ultimo derby sul goal di Icardi che, paradossalmente, ha rappresentato la svolta. Da novembre, infatti, Gigione è divenuto il portiere con la percentuale di parate più alta nei cinque maggiori campionati europei (87.3%) e i tifosi sono tornati ad amarlo. Situazione Kessie Per il centrocampista, uscito martedì sera durante il primo tempo di Lazio-Milan, si tratterebbe di una botta al quadricipite della coscia destra. Ieri l’ivoriano, le cui condizioni non sembrano preoccupare molto lo staff medico milanista, ha svolto terapie e massaggi, ma già oggi dovrebbe lavorare in gruppo.

 

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Linea Milano-Lecco-Sondrio in pochi mesi cinque aggressioni

«I treni della linea che unisce Milano a Lecco e Sondrio sono particolarmente a rischio; di recente si è verificata infatti la quinta aggressione in pochi mesi, questa volta a sfondo sessuale. Per questo un ivoriano mercoledì è stato denunciato dalla polizia ferroviaria di Lecco per atti osceni in luogo pubblico e molestie, grazie alle immagini riprese dalle telecamere». E’ quanto dichiara  Riccardo De Corato, assessore alla Sicurezza di Regione Lombardia.

«Da mesi  inutilmente, chiedo di prevedere l’impiego dei soldati, non solo nelle stazioni ma sui convogli. Soprattutto nelle ore serali e nel fine settimana, quando molte di queste corse diventano terra di nessuno. Di recente con la Prefettura di Lecco, Regione Lombardia ha approvato un Patto che promuove le iniziative finalizzate all’incremento della cultura della prevenzione nelle abitazioni private, ma che potrà fare estendere i controlli anche nei pressi delle stazioni».

«Questo – conclude De Corato – in attesa di un ulteriore patto dedicato espressamente alla sicurezza negli scali ferroviari e a bordo dei treni, col quale si potrà avviare una sperimentazione a partire da quelle stazioni e tratte che evidenziano profili di maggiore criticità. L’ennesima aggressione dimostra che ci stiamo muovendo nella giusta direzione, ma serve fare più in fretta e i recenti episodi di cronaca ce lo impongono: 600 agenti della Polfer per presidiare 2500 km di linea sono troppo pochi. A partire dalla Milano Lecco Sondrio, dove siamo ormai all’emergenza».