Suicidio assistito, “Ines” è morta oggi in Svizzera. Stava ancora aspettando il parere del comitato etico

La donna, lombarda di 51 anni e affetta da venti da sclerosi multipla, ha scelto di porre fine alla sua vita oltreconfine, grazie all’associazione “Soccorso Civile” di Marco Cappato

Ondata di caldo estremo a Milano, due giorni da bollino rosso: “Rischio collasso da calore”

Previste temperature fino a 36 gradi e un’umidità molto elevata: una miscela pericolosa. La Regione ha pubblicato una serie di consigli per proteggersi

Festa fra Varesotto e Alto Milanese per la medaglia d'oro di Parigi: nato ad Azzate, si è allenato per le Olimpiadi a Legnano e Busto Arsizio

Il personaggio

Alla scoperta di Nicolò

OTTO GIORNI DI NOTIZIE

Siria e Yemen: due guerre per procura tutt’altro che finite Negli ultimi dieci anni, in Yemen e Siria si sono combattute due lunghe e sanguinose guerre che hanno causato due tra le più gravi crisi umanitarie del mondo: in particolare, il conflitto nella nazione meridionale della Penisola arabica… continua
Perché i media parlano solo di alcune guerreA partire dal febbraio 2022 la guerra è tornata prepotentemente a occupare la nostra quotidianità. Prima con il conflitto russo-ucraino, che ha bussato alle porte dell’Europa; poi con l’aggressione israeliana in Palestina… continua

THE WEEK21 – 27 luglio 2024

SCARICA / STAMPA IL TABLOID E FALLO GIRARE!
Aiutaci a divulgare l’informazione libera e senza padroni.
Il TABLOID è un settimanale digitale, disponibile in free download (formato PDF) e appositamente realizzato per esser stampato e distribuito dagli utenti, in forma cartacea. Adatto per esser letto in bar, biblioteche, centri culturali e/o sociali, associazioni, eventi, università e luoghi di ritrovo.

Tabloid N° 140 —  28 Luglio 2024


Primo Piano
Meloni e Mattarella incontrano il presidente israeliano: non una parola su Gaza
La presidente del Consiglio italiana, Giorgia Meloni, ha ricevuto ieri mattina a Palazzo Chigi il presidente dello Stato di Israele, Isaac Herzog, che nelle stesse ore ha fatto visita anche al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Nel comunicato ufficiale rilasciato dopo l’incontro si legge che «il Presidente Meloni ha ribadito la vicinanza… continua

Focus


Rojava: la rivoluzione del Kurdistan siriano compie dodici anni
Il 19 luglio del 2012, la popolazione di Kobane (cittadina di meno di 50 mila abitanti situata nel nordest della Siria, al confine con la Turchia) ha respinto le forze armate siriane di Assad e creato un proprio autogoverno. Il contesto è… continua


Perché i media parlano solo di alcune guerre
A partire dal febbraio 2022 la guerra è tornata prepotentemente a occupare la nostra quotidianità. Prima con il conflitto russo-ucraino, che ha bussato alle porte dell’Europa; poi con l’aggressione israeliana in Palestina… continua


10 NOTIZIE DA NON PERDERE
Palestina, la mossa della Cina: media la pace tra Hamas e Fatah e mette in difficoltà Israele

Israele vuole dichiarare l’Agenzia ONU per la Palestina un’organizzazione terroristica

Tutti con Kamala Harris: chi è la vice di Biden destinata a sfidare Trump

I neonazisti ucraini del battaglione Azov sono in tour europeo “per incontrare i fan”

Covid, bufera in Germania: “documenti dimostrano che il CTS prese ordini dalla politica”

Strage del Vajont: dopo 60 anni il Senato ha ammesso che ci furono delle responsabilità

I sabotaggi contro la TAV paralizzano la Francia durante l’inaugurazione delle Olimpiadi

Rapporto Consob: i cittadini italiani hanno pagato il record di profitti delle banche

Produrre l’acciaio italiano col nucleare: firmato un controverso accordo

L’eterna arte della propaganda di guerra

fonte

Sono quasi 50 milioni le persone che si trovano in schiavitù nel mondo

Almeno 12 milioni sono i minori che si trovano in condizioni di sfruttamento e angherie, in moltissime forme. Cosa dicono i dati di Save The Children

Giuseppe Marinaro25 luglio 2024

AGI – Sono quasi 50 milioni le persone vittime di varie forme di schiavitù moderna, di cui oltre 12 milioni i minorenni, soprattutto nelle forme di lavoro forzato – che comprende quelle ai fini di sfruttamento sessuale, lavorativo e attività illecite – e matrimoni forzati, con un trend in crescita. Tra i minori, 3,3 milioni sono coinvolti nel lavoro forzato, in prevalenza per sfruttamento sessuale (1,69 milioni) o per sfruttamento lavorativo (1,31 milioni) – in ambiti quali lavoro domestico, agricoltura, manifattura, edilizia, accattonaggio o attivatà illecite – mentre 320 mila risultano sottoposti a lavoro forzato da parte degli Stati, come detenuti, dissidenti politici, o appartenenti a minoranze etniche o religiose perseguitate. I minorenni vittime di matrimoni forzati sono 9 milioni. Emerge dalla XIV edizione del rapporto “Piccoli Schiavi Invisibili”, con il quale Save the children, in vista della Giornata internazionale contro la tratta di esseri umani che si celebra il 30 luglio, accende i riflettori su un fenomeno sommerso e pone attenzione alla protezione e alla tutela dei minori.

I matrimoni forzati

ADV

Interessano maggiormente l’Asia Orientale (14,2 milioni di persone coinvolte nel 2021, più del 66% dei casi stimati), seguita a distanza dall’Africa (3,2 milioni di persone coinvolte, 14,5%), dall’Europa e Asia Centrale (2,3 milioni di persone, 10,4%). La maggior parte dei matrimoni forzati è organizzata dai genitori delle vittime (nel 73% dei casi) o da parenti stretti (16%) e spesso si lega a situazioni di forte vulnerabilità, quali servitù domestica o sfruttamento sessuale.

Aumentano le vittime tra i 9 e i 17 anni

Considerando la tratta e lo sfruttamento, nel 2020, l’anno della pandemia, sono state identificate 53.800 vittime; tra quelle per cui è stato possibile stabilire genere ed eta’, il 35% e’ costituito da minorenni (18% femmine e 17% maschi). Queste cifre rappresentano solo la punta dell’iceberg di un fenomeno molto più ampio e sommerso. Se consideriamo un lasso di tempo piu’ ampio, che va dal 2011 al 2021, complessivamente, poco più di un quarto (26,2%) delle vittime identificate sono bambine, bambini o adolescenti. La fascia di eta’ in cui si stima il maggior numero di vittime e’ quella compresa tra i 9 e i 17 anni (21,8%). Identificare le persone vittime di tratta e di sfruttamento e supportarle nella fuoriuscita da questa condizione e un’azione molto complessa a causa della marginalizzazione estrema e dell’isolamento a cui queste vengono costrette dalle reti criminali o da singoli trafficanti e sfruttatori. Le vittime di tratta e sfruttamento sono spesso invisibili e aiutarle nell’emersione diventa ancora più complesso se si tratta di minori soli, indifesi, vessati da violenze fisiche o psicologiche e costretti a ripagare un debito sotto continue minacce, coercizioni e inganni.

Quest’anno il Dossier restituisce voce alle vittime minorenni, prese in carico dal sistema nazionale anti-tratta, incontrate nei progetti di Save the Children o ancora nelle case di accoglienza per minori non accompagnati in Italia, raccontando le loro storie, dai tratti comuni e allo stesso tempo uniche. Storie di assenza, di sogni rubati, di fiducia tradita, di violenze subite, fino all’emersione e al riscatto. Abdoulaye, 16, guineano, fuggito da maltrattamenti e vessazioni da parte degli adulti di riferimento. Convinto da un amico a inseguire il sogno di studiare e diventare calciatore in Europa, lascia il suo Paese passando dal Mali, attraversa il deserto, arriva in Algeria, dove subisce torture, violenze e abusi da parte di uomini in divisa. Anche in Europa cade nella rete di un trafficante, che lo spinge ad andare in Francia, ma alla frontiera viene bloccato e rispedito in Italia con un documento attestante la maggiore età. Oggi è in Italia, in un centro per minori e ha iniziato a studiare. “Mi sento a casa in Italia. Da quando sono qui, vado a scuola. Gioco a pallone. I miei sogni hanno iniziato a realizzarsi. Volevo studiare e giocare a pallone… Per il mio futuro in Italia, voglio giocare nella Nazionale. E’ il mio sogno… Quello che ho passato io non lo augurerei al mio peggior nemico”.

Schivitù e sfruttamento dei minori
Save The Children – Gianfranco Ferraro – Schivitù e sfruttamento dei minori

Anche in Europa…

Il fenomeno della tratta e dello sfruttamento non risparmia L’Europa e neanche l’Italia. Nel quinquennio 2017-2021 in Europa sono state circa 29 mila le vittime di tratta registrate nel database del Counter Trafficking Data Collaborative. In Europa, in poco piu’ di un caso su due, la tratta avviene per sfruttamento lavorativo (53% delle vittime) e nel 43% dei casi per sfruttamento sessuale, mentre il restante 4% riguarda altre forme di sfruttamento (come accattonaggio o attività illecite). Nella maggior parte dei casi, le vittime di tratta sono persone adulte (84%), di sesso femminile (66%), ma una percentuale significativa e’ composta da minorenni (il 16% delle vittime). Tra i più piccoli, fino agli 11 anni di eta’, le vittime sono quasi in egual misura sia bambini che bambine, mentre in tutte le altre fasce d’eta’ la prevalenza di sesso femminile e’ netta (con un picco del 77% di ragazze nella fascia d’età fra i 15 e i 17 anni). I bambini e le bambine vittime della tratta sono maggiormente soggetti a forme di abuso psicologico, fisico e sessuale rispetto alle vittime adulte. In particolare, il 69% dei minori subisce una forma di controllo psicologico, il 52% e’ minacciato e ingannato attraverso false promesse, mentre un 46% e’ soggetto a controllo fisico.

… e in Italia

Sebbene i flussi migratori dalla Nigeria abbiano subito un forte calo, la nazionalità nigeriana si conferma sul territorio italiano la principale per numero di nuove valutazioni (25,2%), seguita da quella ivoriana (13,6%) e marocchina (11,2%). Come evidenziano i dati, spesso le forme di controllo esercitate dai trafficanti sui bambini e gli adolescenti si sovrappongono tra loro, creando una rete fittissima dalla quale è estremamente difficile liberarsi. In Italia dal primo gennaio al 31 maggio 2024 il Numero verde nazionale in aiuto alle vittime di tratta e grave sfruttamento ha svolto 1.150 nuove valutazioni con potenziali vittime di tratta.

Precious, 19 anni

La giovane nigeriana è fuggita da un matrimonio forzato cui era destinata per ripagare un debito, violentata e chiusa in una stanza per molto tempo da un uomo molto più grande di lei. Appena le è stato prospettato di andare in Europa per studiare si è detta “Va bene, ci andrò. Non voglio sposare questo vecchio. Qualsiasi cosa mi faccia evitare di sposarlo e di rimanere in questo posto, in Nigeria, va bene”. Tramite una donna, conosce chi l’aiuta ad arrivare in Libia, dove però si ritrova in mezzo a tanti uomini e apprende l’amara verità di essere lì per essere forzata alla prostituzione. “Quella donna mi aveva mentito. Allora ho pianto. Ho detto che non potevo vivere questo tipo di vita. Ho lasciato la Nigeria per lo stesso motivo. Piangevo. Ho detto: “No, non posso restare in questo posto”.

La punta dell’iceberg

I minorenni valutati in questi primi cinque mesi del 2024 sono stati 62, il 5,4% del totale, di cui il 62,7% di genere maschile e il 37,3% femminile. L’81,3% dei minori valutati è nella fascia 16-18 anni. I Paesi di origine prevalenti sono Tunisia (19,4%), Bangladesh e Pakistan (11,3%), Costa d’Avorio (12,9%), Nigeria (9,7%), Egitto (8,1%), Sierra Leone e Guinea (6,5%), Gambia (4,8%). Nello stesso periodo, i servizi anti-tratta hanno preso in carico 320 vittime, di cui il 55,3% femmine, il 40,3% maschi e il 4,4% persone transgender. Gli ambiti di sfruttamento sono quello lavorativo per il 33,1% dei casi, sessuale per il 25% e i matrimoni forzati per il 3,4%. I minorenni presi in carico sono 14, di questi 9 i ragazzi e 5 le ragazze; 25 inoltre stanno ancora attraversando una fase di valutazione del caso. Le agenzie dell’Onu Ilo e Oim sottolineano il nesso tra flussi migratori, mancanza di canali migratori sicuri e regolari e tratta di persone. La mancanza di canali di accesso sicuri e regolari realmente accessibili creano il presupposto affinché le persone migranti ricorrano ai trafficanti per attraversare le frontiere transnazionali, esponendosi al pericolo di essere intercettate anche dalle organizzazioni criminali internazionali legate alla tratta di esseri umani. – In questi casi, la tratta di persone e il traffico di migranti si intersecano e la persona migrante, trovandosi in una particolare situazione di vulnerabilità, risulta esposta al rischio di varie forme di sfruttamento nei Paesi di transito e di arrivo.

“Non possiamo chiudere gli occhi – è l’appello di Raffaela Milano, direttrice ricerca e formazione di Save the Children – di fronte al fenomeno della tratta e dello sfruttamento minorile, un dramma diffuso nel mondo, ma presente anche nel nostro Paese. Parliamo di bambini, bambine e adolescenti traditi dal mondo degli adulti che ha abusato della loro fiducia e calpestato i loro sogni. Questo Dossier è dedicato alle storie dei minori vittime di tratta e sfruttamento accolti nel circuito di protezione italiano. Sono solo una minima parte – la punta dell’Iceberg – di un fenomeno sommerso, ampio e diffuso. Siamo convinti che l’ascolto delle loro storie – il punto di vista delle vittime – possa aiutarci a conoscere meglio questa terribile piaga per rafforzare le reti di prevenzione e contrasto. Quello della tratta e dello sfruttamento e’ un fenomeno che cambia molto rapidamente. Solo un anno fa, il rapporto ‘Piccoli Schiavi invisibili’ squarciava il velo sulla condizione dei figli e delle figlie dei braccianti che lavorano nei terreni agricoli di Ragusa e Latina, mettendo in luce una condizione di sfruttamento portata oggi alle cronache a seguito della morte di Satnam Singh“.

“L’Italia potenzi il suo impegno”

Save the Children chiede a tutte le istituzioni competenti di potenziare l’impegno per contrastare la tratta degli esseri umani, con particolare attenzione nei confronti delle vittime minorenni. Cosi’, risulta necessario procedere nella attuazione e nell’aggiornamento delle azioni previste dal Piano nazionale d’azione contro la tratta e il grave sfruttamento degli esseri umani 2022-2025, nonché rafforzare l’impegno per approfondire i fenomeni emergenti sulla tratta dei minori, includendo nuove forme di tratta e sfruttamento come l’e-trafficking, lo sfruttamento all’interno delle case e in luoghi chiusi (indoor), il coinvolgimento in attività illecite, lo sfruttamento multiplo o quello negli insediamenti informali, anche al fine di aggiornare gli indicatori di tratta e sfruttamento minorile e individuare le zone territoriali maggiormente colpite dal fenomeno. L’Organizzazione, inoltre, invita a garantire che le procedure di referral per l’identificazione dei e delle minori vittime di tratta siano messe in atto all’arrivo, nei luoghi di frontiera, nei casi di rintraccio sul territorio nazionale e in fase di prima e seconda accoglienza, per un accesso rapido a servizi di protezione, assistenza e integrazione appropriati e per un accompagnamento multidimensionale (sociale, sanitario, legale, educativo) che risponda in modo puntuale ai bisogni dei minori stranieri, soprattutto i minori non accompagnati

LEGGI ANCHE

Approfondimento

Atlante Minori  - Migranti 2017

In Italia, più di 300mila bambini lavorano. Save the Children lancia l’allarme per la Giornata contro il lavoro minorile

In Italia 1 giovane su 10 vive in povertà e il 67% vede nero

Sono più di mille i bambini morti nel Mediterraneo in 10 anni

FONTE: AGI

Bellezza: come prendersi cura del viso

La bellezza del viso è un aspetto fondamentale della cura personale e
rappresenta una preoccupazione comune per molte persone. La pelle del viso,
essendo costantemente esposta agli agenti esterni, necessita di particolare
attenzione e cura per mantenersi sana e luminosa. In un’epoca in cui la routine
di skincare è diventata una vera e propria scienza, è importante comprendere
come prendersi cura del proprio viso in modo efficace e sostenibile.
L’importanza della cura del viso va oltre l’estetica; infatti, una pelle ben curata
riflette uno stato di salute generale e può influire positivamente sull’autostima
e sul benessere psicologico. Un’adeguata routine di cura del viso aiuta a
prevenire l’invecchiamento precoce, a ridurre le imperfezioni e a proteggere la
pelle dai danni ambientali.
Prendersi cura del viso non significa solo utilizzare prodotti cosmetici, ma
anche adottare uno stile di vita sano che includa una dieta equilibrata, una
buona idratazione e un sonno adeguato. Inoltre, la conoscenza dei propri tipi di
pelle e delle loro specifiche esigenze è fondamentale per scegliere i trattamenti
e i prodotti più appropriati.

La detersione: il primo passo essenziale
La detersione è il primo e più importante passo nella routine di cura del viso.
Rimuovere le impurità, il sebo in eccesso e il trucco accumulati durante la
giornata è fondamentale per mantenere la pelle pulita e prevenire la
formazione di imperfezioni. La scelta del detergente giusto deve essere basata
sul proprio tipo di pelle: un detergente schiumogeno è ideale per le pelli
grasse, mentre un detergente cremoso è più adatto alle pelli secche e sensibili.
La detersione deve essere effettuata due volte al giorno, al mattino e alla sera.
La mattina, per rimuovere i residui di prodotti applicati la sera precedente e
preparare la pelle ai trattamenti successivi. La sera, per eliminare tutte le impurità accumulate durante la giornata. È importante utilizzare acqua tiepida,
in quanto l’acqua troppo calda o troppo fredda può irritare la pelle.

Esfoliazione: rinnovare la pelle
L’esfoliazione è un passaggio fondamentale per rimuovere le cellule morte
della pelle e favorire il rinnovamento cellulare. Questo processo aiuta a
mantenere la pelle liscia e luminosa, prevenendo la formazione di punti neri e
migliorando l’assorbimento dei trattamenti successivi.
Esistono due tipi principali di esfolianti: fisici e chimici. Gli esfolianti fisici
contengono particelle abrasive che rimuovono meccanicamente le cellule
morte, mentre gli esfolianti chimici utilizzano acidi (come l’acido salicilico o
l’acido glicolico) per dissolvere le cellule morte senza sfregamenti.
L’esfoliazione deve essere effettuata con moderazione: per le pelli normali e
grasse è consigliata due volte alla settimana, mentre per le pelli sensibili è
meglio limitarsi a una volta alla settimana. È essenziale scegliere un esfoliante
adatto al proprio tipo di pelle per evitare irritazioni e danni.

Idratazione: nutrire e proteggere
Dopo la detersione e l’esfoliazione, la pelle ha bisogno di essere idratata per
mantenere il suo equilibrio idrolipidico. L’idratazione è fondamentale per
mantenere la pelle morbida, elastica e protetta dalle aggressioni esterne. La
scelta della crema idratante deve tenere conto delle specifiche esigenze della
propria pelle.
Per le pelli secche, sono ideali le creme ricche e nutrienti, mentre per le pelli
grasse o miste sono più indicate le formule leggere e oil-free. Le pelli sensibili
necessitano di prodotti ipoallergenici e privi di profumi per evitare irritazioni.
Un prodotto sempre più popolare per l’idratazione è siero illuminante per il
viso.

. Questo tipo di siero, arricchito con ingredienti attivi come la vitamina C,
aiuta a uniformare il tono della pelle, donandole un aspetto radioso e sano.

L’idratazione deve essere un passaggio quotidiano della routine di cura del
viso, sia al mattino che alla sera. È importante applicare la crema idratante o il
siero sulla pelle ancora leggermente umida, per favorire una migliore
penetrazione degli attivi.

Protezione solare: una difesa quotidiana
La protezione solare è uno degli aspetti più cruciali della cura del viso. I raggi
UV sono tra i principali responsabili dell’invecchiamento precoce della pelle e
possono causare danni significativi, tra cui le macchie solari e il melanoma.
Pertanto, l’uso quotidiano di una crema solare con un adeguato fattore di
protezione (SPF) è indispensabile per mantenere la pelle sana e giovane.
La crema solare deve essere applicata ogni mattina, anche nelle giornate
nuvolose o durante l’inverno, e deve essere riapplicata ogni due ore in caso di
esposizione diretta al sole. È importante scegliere una protezione solare che
offra una copertura ad ampio spettro, proteggendo sia dai raggi UVA che UVB.
Per chi desidera un prodotto multifunzionale, esistono creme idratanti e
fondotinta con SPF integrato, che combinano la protezione solare con
l’idratazione o la copertura delle imperfezioni.

Trattamenti specifici: affrontare le esigenze della pelle
Oltre alla routine di base, è possibile integrare trattamenti specifici per
affrontare esigenze particolari della pelle. Questi trattamenti includono
maschere, sieri, e peeling che offrono benefici mirati, come l’idratazione
intensa, la riduzione delle rughe, la lotta contro l’acne o l’iperpigmentazione.
Le maschere per il viso sono un ottimo modo per fornire un boost di nutrienti
alla pelle. Possono essere utilizzate una o due volte alla settimana, scegliendo
formulazioni che rispondano alle proprie necessità. Ad esempio, una maschera
all’argilla è ideale per purificare la pelle grassa, mentre una maschera idratante
a base di acido ialuronico è perfetta per le pelli secche.

I sieri, come il siero illuminante per il viso, sono concentrati di attivi che
penetrano in profondità nella pelle per trattare specifici problemi. Possono
essere utilizzati quotidianamente, prima della crema idratante, per
potenziarne gli effetti.
I peeling chimici, se utilizzati correttamente, possono aiutare a rinnovare la
pelle, riducendo l’aspetto delle macchie scure e migliorando la texture
complessiva. Tuttavia, è importante seguire le indicazioni di un dermatologo
per evitare danni alla pelle.

Si avvicina lo scenario impensabile di 1 bambino su 2 con autismo negli Stati Uniti

Il tasso di 1 su 36 è l’ultimo dato ampiamente riportato dai media ormai da più di un anno.

Ma quel tasso è obsoleto di circa quattro anni: infatti il CDC deve ancora pubblicare i risultati del suo sondaggio ADDM Network del 2022 e, quando lo farà, probabilmente entro la fine dell’anno o all’inizio del prossimo, il tasso sarà ancora obsoleto di almeno due anni.

Di questo passo, è del tutto possibile che la previsione della Dott.ssa Stephanie Seneff secondo cui la metà dei bambini in negli Stati Uniti potrebbe essere diagnosticato l’ASD entro il 2032 potrebbe diventare realtà: poiché la previsione di Seneff sembra sempre meno fantascienza e gli Stati Uniti si avvicinano sempre più a una pietra miliare dell’autismo che verrebbe certamente definita catastrofica (accettando anche che 1 bambino autistico su 36 non sia abbastanza catastrofico …), saremo portati ad immaginare che i medici, gli scienziati e i funzionari della sanità pubblica, così come i leader politici, i media e la popolazione in generale, siano alla disperata ricerca di cosa si nasconde dietro questa epica epidemia.

Ma non è così, purtroppo!

La cosa migliore che si può sentir dire oggi sulla crescita dell’autismo è che le ragioni di ciò “non sono completamente comprese e sono probabilmente complesse”.

Ma la cosa più strana in assoluto è la generale mancanza di interesse o addirittura curiosità nei confronti di questa vera e propria “epidemia”: in questo caso non sembra esistere alcuna emergenza sanitaria che spinga qualcuno a cercare di capirne le cause.

L’unica cosa che accade è che si parla molto di “consapevolezza dell’autismo”. Quest’anno le Nazioni Unite hanno addirittura proclamato una Giornata mondiale della sensibilizzazione sull’autismo, il 2 aprile: In tal senso, sembra esserci più che altro un movimento sociale per NORMALIZZARE l’autismo e accettare il disturbo neuro-immune caratterizzato da infiammazione cronica semplicemente come una variazione genetica, introducendo definizioni innovative e devianti per definire questa condizione come “neurodivergente” o “neurodiverso”.

👉 Leggi di più su: https://www.comilva.org/informazione/editoriale-comilva/si-avvicina-lo-scenario-impensabile-di-1-bambino-su-2-con-autismo

Manuela Valletti

Giornalista e Scrittrice, ha pubblicato diversi libri ed e-book partendo dalle sue esperienze di vita e mettendo in risalto sentimenti e passioni senza risparmiarsi mai. Qui sotto troverete le sue verine libri ed ebook su AMAZON E LULU.

Amo scrivere, mi è congeniale respirare, eppure ogni volta che devo iniziare un libro ho la necessità di pensarne per giorni la traccia, di elaborare i pensieri fino a farli diventare concreti, palpabili e poi, con lo stesso amore, con la stessa gioia e umiltà con cui li ho messi in fila, uno dopo l’altro, sentendoli intensamente parte della mia vita, inizio il mio libro”

I MIEI LIBRI ed EBOOK

il suo ultimo libro : I RICAMI DEI MATTONI è in libreria dal 26 giugno 2024

La vetrina dei libri ed ebook su LULU la più grande indipendente del mondo

miniatura del prodotto

La Leggenda del Ponte Arcobaleno

DiManuela Valletti Ghezzi

miniatura del prodotto

Deportato I57633 Voglia di non morire

DiManuela Valletti Ghezzi

Pubblicatoil 19/11/2012

Paperback15,00 EUR

miniatura del prodotto

Papà mi portava in bicicletta

DiManuela Valletti Ghezzi

Pubblicatoil 26/04/2010

Paperback14,74 EUR

Manuela Valletti: ecco il mio nuovo romanzo

Il ricamo dei mattoni” è il mio nuovo romanzo. Per la prima volta ho dato la stura alla mia fantasia, anche se tra le righe di questo nuovo libro ho messo molto di me.

La trama mi riporta alla mente periodi della mia vita, vacanze comprese, in cui sono stata felice o infelice, ma che comunque ho voluto ricordare scrivendo, come se alla fine non volessi dimenticare nulla del mio vissuto, come sempre, intenso.

Mi farebbe molto piacere avere un vostro parere perchè la trama che ho tessuto potrebbe benissimo diventare il filo conduttore di un film e vi assicuro che sarebbe un gran bel film, un intreccio tra amore, dolore, rimpianto e riscoperta della vita, che alla fine coinvolgerà tutti.

La trama

https://www.amazon.it/dp/B0D7SQTHG9?ref_=pe_93986420_774957520

E’ il vissuto di due famiglie di due mondi diversi, ma incredibilmente vicine. Dopo una serie di incredibili coincidenze un “ricamo dei mattoni” cambierà per sempre le loro vite.

Buona lettura.

Manuela Valletti

Lombardia senza pace

Domenica e l’inizio della prossima settimana saranno ancora nel segno del maltempo. La “vera” estate? Per ora è solo un miraggio

PER APPROFONDIRE:

Milano – La temuta “bomba d’acqua” alla fine è arrivata, esattamente nella fascia oraria che era stata indicata come più critica per i forti temporali (con annessa allerta arancione). Poco prima delle 20 di ieri sulla Lombardia e anche sulla città di Milano si è abbattuto un vero e proprio nubifragio: il tutto è durato pochi minuti (un quarto d’ora circa) ma la forza di pioggia e vento è stata tale da causare danni e allagamenti, con numerosi interventi dei vigili del fuoco per alberi caduti al suolo. Ma cosa succederà nei prossimi giorni? La Lombardia potrà contare su una tregua duratura sul fronte meteo? Non illudiamoci. Se stamattina il sole splendeva su gran parte della regione già dalle prossime ore la situazione è destinata a cambiare, con nuovi rovesci, che potrebbero anche essere di grande intensità. Ma partiamo dalle previsioni meteo di Arpa LombardiaOggi, sabato 22 giugno, instabilità in graduale aumento a partire dai rilievi. Dalla serata e per la giornata di domani, domenica, temperature massime in marcato calo, con instabilità diffusa a gran parte della regione, in particolare su Pianura e Appennino. Nei giorni a seguire sono previste ancora ancora precipitazioni, intervallate da temporanee fasi più stabili. Insomma: ancora per qualche giorno sulla regione sarà “vera estate” solo sulla carta.

Lombardia: nuova allerta meteo per domani, domenica 23 giugno

Lombardia: nuova allerta meteo per domani, domenica 23 giugno

Allerta meteo gialla anche a Milano

Il Centro Monitoraggio Rischi Naturali della Regione Lombardia ha diramato un’allerta gialla ordinaria per temporali dalle ore 17 di oggi alle 6 di domani. Il Centro Operativo Comunale (COC) della Protezione civile sarà attivo per il monitoraggio dei livelli idrometrici dei fiumi Seveso e Lambro e per coordinare gli eventuali interventi in città. Lo comunica il Comune di Milano. Durante l’allerta meteo si invitano i cittadini e le cittadine a non sostare nei sottopassi, nelle aree a rischio esondazione di Seveso e Lambro, sotto e nelle vicinanze degli alberi e nei pressi di impalcature di cantieri, dehors e tende. È importante anche prestare attenzione ai fenomeni meteorologici in occasione di eventi all’aperto, al fine di prevenire situazioni di pericolo.

FONTE

Con la fotografia nel mondo di Segantini

“Ho riconosciuto la nostra casa però l’ho anche riscoperta attraverso lo sguardo della fotografa”

Diana Segantini, curatrice del libro Casa Segantini

Il libro fotografico “Casa Segantini” è stato presentato alla Galleria d’arte moderna di Milano (GAM), in collaborazione con il Consolato generale svizzero e l’editore Skira.

Il libro guida il lettore alla scoperta di Casa Segantini. Dimora che il pittore fece costruire a Maloja, il piccolo paese svizzero in Val Bregaglia sito a 1817 metri, “a 6000 piedi sopra il livello del mare, e ancora molto più in alto su tutte le cose umane”, come ebbe a scrivere qualche anno prima il filosofo tedesco Friedrich Nietzsche di Sils Maria, villaggio che dista meno di 10 chilometri da Maloja.

In questo incantevole angolo di paradiso, in cima al Passo del Maloja che collega l’Engadina alla vicina Chiavenna, passando dalla Bregaglia, sorge Casa Segantini. Costruita nel 1886 da Giovanni Segantini (1858 – 1899), la casa è tuttora di proprietà della famiglia. Un luogo “vissuto”, non una casa-museo, una vera casa d’artista in cui la vita e l’arte del pittore d’origine trentina sono ancora percepibili attraverso oggetti, quadri, libri, arredi, fotografie d’epoca e documenti originali.

“Per me – racconta la fotografa Gabriele Heidecker – la cosa più importante era cogliere l’atmosfera della casa, salvare questa memoria familiare dei Segantini che è come una stratificazione di roccia sedimentaria. Era importante esplorare, ricercare e documentare proprio questo aspetto”.

Il volume fotografico ci porta infatti alla scoperta intima di Casa Segantini: un luogo tuttora abitato dalla madre di Diana Segantini, la pronipote di Giovanni, che ha curato il volume per Skira.

“C’è stata questa simbiosi quasi totale con la fotografa – racconta Diana Segantini –. Si è trattato di un nostro grandissimo atto di fiducia. Ci siamo fidate di Gabriele e le abbiamo dato in mano la nostra casa, la nostra intimità. Sono molto grata sia della generosità di mamma e sia quella della mia famiglia per aver aperto la casa e aver lasciato carta bianca alla fotografa. Con il suo sguardo discreto ha colto il nostro amore per la bellezza”.

Una casa vissuta dove ancora dopo più di 120 anni la vita e l’arte di Giovanni Segantini sono presenti: “Mia madre vive in questa casa dagli anni ’60 e ne ha sempre avuto un grande rispetto. Ha sempre voluto mantenere la casa come un lascito di Segantini. Mia madre, norvegese, ha avuto questa delicatezza, il tatto e il rispetto per la famiglia. Non ha però mai rinunciato a mettere anche qualcosa di suo”.

L’occhio di Gabriele Heidecker, che, come detto, ha avuto totale libertà di movimento e azione, ha saputo cogliere aspetti, dettagli della casa di Segantini che gli stessi proprietari non avevano mai percepito. “Ho riconosciuto la casa – ammette Diana Segantini – però l’ho anche riscoperta attraverso lo sguardo della fotografa”.

Con il suo approccio soggettivo, l’artista tedesca ha fatto della Casa Segantini un po’ la sua casa e l’ha fotografata con i suoi occhi: “Ho cercato di catturare i miei sentimenti, le mie impressioni – ammette Heidecker – restando il più possibile concentrata sulle tante piccole cose. Penso che Diana abbia visto la sua casa per una volta con occhi diversi, i miei, e ha così colto cose che non aveva mai notato prima. O meglio, non aveva mai guardato le cose da questo particolare punto di vista, da questa diversa angolazione”.

Fotografata in tutte le stagioni per cogliere la diversità della luce, il libro offre panoramiche della casa e delle montagne circostanti, ma anche piccoli dettagli di oggetti quotidiani. Offre sguardi intimi, spesso attraverso le finestre, di una casa che ha avuto un passato importante ma che vive e pulsa di quotidianità ancora oggi.

Introdotto da un saggio della curatrice Diana Segantini, il volume fotografico è corredato dei contributi dello scrittore grigionese Iso Camartin, di Francesca Benini storica dell’arte specializzata in Segantini, e di Manuela Kahn-Rossi, storica dell’arte e curatrice svizzera.