Sicurezza a Milano

Il capoluogo lombardo è in testa alla classifica del Sole 24 ore sull’Indice della criminalità nelle province italiane, come un anno fa. Nelle top ten tante grandi città

DI CHIARA PIZZIMENTI

La rapina a Carlos Sainz e la sicurezza a Milano: un problema di tutte le città italiane?

Il sindaco del capoluogo lombardo interviene dopo il tentativo, sventato, di rubare l’orologio al pilota Ferrari. «Ogni cosa che succede a Milano è enfatizzata all’ennesima potenza, ciò nonostante c’è da lavorare. La sicurezza è un problema, bisogna continuare a lavorare». Quali sono i dati?

Sotto accusa è la città, diventata sempre meno sicura. Lo dicono gli abitanti di Milano, ma anche i dati legati al numero delle denunce. Il capoluogo lombardo è in testa alla classifica del Sole 24 ore sull’Indice della criminalità nelle province italiane, come un anno fa. Sono stati 6.991 i reati denunciati ogni 100mila abitanti nel 2022, quasi un migliaio in più rispetto al 2021, e le denunce sono in crescita del 3,5% anche nel primo semestre 2023 rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

A crescere sono i reati definiti predatori. A Milano nel 2022 le rapine in pubblica via sono tornate ai livelli del 2007: più di 2.700 episodi denunciati in 12 mesi. Per rapine e furti la città è prima in Italia, quarta per violenze sessuali. A seguire Milano nella classifica sono Rimini e Roma, nella top ten anche Bologna, Firenze, Torino e Napoli. Bologna, Firenze e Torino sono quarta, quinta e sesta seguite da Imperia, Livorno, Prato e Napoli.

I dati generali, quelli che il ministero dell’Interno pubblica ogni Ferragosto, raccontano un aumento generale in Italia di questi reati. Le rapine sono state 14.979 fra il 1 gennaio 2022 e il 31 luglio 2022, 15.486 nello stesso periodo del 2023. Per quanto riguarda i furti negli stessi mesi si passa da 539.920 a 554.975.

Sul podio dell’Indice del Sole 24 Ore c’è anche Roma. La Capitale nel 2022 ha registrato 231.293 reati denunciati che sono 5.485 ogni 100mila abitanti. Questo numero è in crescita del 5% rispetto al 2019. Oltre 26mila i furti con destrezza registrati a Roma, un numero maggiore è stato segnalato solo tra il 2013 e il 2015. Tra gennaio e giugno 2023 le denunce sono salite ancora dell’8,3% rispetto agli stessi mesi del 2022. Roma è salita sul podio accanto a Rimini dove però nel 2023 le denunce sono in diminuzione dell’8%.

Comune a tutte le città è il maggiore investimento in sicurezza e la richiesta al Ministero di più personale in servizio. Firenze e Roma hanno lavorato sulla video sorveglianza, Milano ha aggiunto agenti della municipale. Misure che per molti sembrano per ora limitate.

FONTE

Come va a finire?

Quello che più mi preme, in questo periodo, è la necessità di riuscire a diffondere le informazioni necessarie affinché le persone che leggono le mie newsletter possano essere preparate al meglio per fare le scelte migliori, in modo consapevole. Per questo è importante aver letto il mio libro e condividere quanto scritto. Oggi, questa newsletter è gratuita per tutti. Vi invito a condividerla subito con le persone che volete salvare dell’imminente impatto del Reset valutario in corso. Le altre newsletter sono riservate agli abbonati o a chi ha acquistato il mio libro. Ci tengo a ricordare che tutto il ricavato di questo mio lavoro divulgativo (libro e newsletter) viene destinato alla beneficienza. Quello che più mi preme, in questo periodo, è la necessità di riuscire a diffondere le informazioni necessarie affinché le persone che leggono le mie newsletter possano essere preparate al meglio per fare le scelte migliori, in modo consapevole. Per questo è importante aver letto il mio libro e condividere quanto scrivo.

Una barzelletta della tradizione contadina toscana riassume in un attimo l’intero principio economico che sta alla base della fase terminale che stiamo attraversando.

La barzelletta andrebbe raccontata a voce, per accentuare la pronuncia caratteristica del dialetto, quindi vi invito a leggerla immaginando una voce tipica toscanaccia.

“ Da’ retta, Agosto, ma te quando t’avevi la mucca malata, ma icché tu gli facevi”?“

« ANCHE LA MIA L’È MORTA»

La morale di questa storia, della saggezza contadina, è quella di voler cercare un rimedio empirico ad una condizione di malattia e vedere a posteriori, se il rimedio adottato funziona. Praticamente la stessa strategia adottata dagli attuali direttori delle banche centrali con le loro manovre sui tassi di interesse.

Immaginiamo la stessa conversazione tra, che so, Jerome Powell e Christine Lagarde, sostituendo la mucca con la parola economia e la manovra sui tassi d’interesse al posto del trattamento con lo zolfo. Il risultato finale è lo stesso.

In una fase di disastro cronico che perdura da anni, causato dalle politiche monetarie di tassi a zero, le banche centrali hanno provato a “zolfare la mucca” alzando i tassi, e la mucca è morta!

Il problema è che la malattia economica è incurabile! Puoi “zolfare” il sistema monetario quanto vuoi, ma non puoi guarire più perché ormai è morto!

Proveranno ancora con lo zolfo, abbassando i tassi e quella sarà la miccia che incendia l’inflazione. Chi ha risparmiato sul conto, in euro, dollari, sterline, yen, ma anche franchi svizzeri e tutte le valute di banca, potrebbe vedere evaporare il potere d’acquisto in tempi brevissimi, perché le banche sono tutte collegate: sono un cartello. Il problema è dentro le banche e il loro sistema. Quello è il luogo dove abbiamo i nostri soldi.

Questo è il modo in cui funzionerà il GRANDE RESET. Si salveranno in pochissimi. Il ceto medio non esisterà più e ciò renderà tutto molto più facile per consentire alle oligarchie di ottenere il controllo totale delle masse umane inermi.

Considerando il 50% di “cedolare secca” del cambio da lira a euro e il 40% dal 2000 ad ora, abbiamo perso circa il 90% del potere di acquisto in poco più di 20 anni solo grazie allo strumento monetario.

https://andreacecchi.substack.com/p/100-anni-di-quintilioni

Osservando il grafico della perdita di valore dell’euro, come può una persona con un briciolo di buon senso, restare aggrappata ai propri euro, sperando che la curva discendente si possa miracolosamente invertire? Ebbene, quella linea blu continuerà a scendere fino allo zero. Per questo bisogna fare qualcosa prima per salvare quello che resta dei nostri risparmi.

Fatemi fare un altro esempio. Recentemente, sto imparando a fare surf sull’onda, che alle Bahamas dovette vestire, nell’Oceano Atlantico.

È un’esperienza incredibile, che mi sta aiutando a capire molte cose e il rapporto con le forze della natura; in questo caso, il rapporto con la forza dell’oceano. In acqua, sulla tavola, la sensazione è di contatto con le correnti. Si arriva a percepire una situazione di sintonia che non si può descrivere una parola, perché è qualcosa di magico. Poi arriva il momento dell’onda. La si vede formare, crescere, raggiungere il culmine ed infrangersi. L’abilità del surfista sta nel riuscire a cavalcarla. Altrimenti, esistono altre tecniche per evitare di essere travolti, tipo, immergersi sotto o galleggiare sopra

In ogni caso, l’onda farà il suo ciclo, con o senza di noi. Niente può fermare questa forza della natura. L’unica cosa che resta da fare è quella di capire questo comportamento e di anticipare la fase finale, in base alle proprie forze ed abilità, prima di essere travolti.

Il sistema economico, come tutto quello che avviene, è anche esso sottoposto a queste leggi naturali e alla forza invincibile dei cicli. Come la vita che nasce, si sviluppa, e muore. L’unica differenza è che il sistema economico di adesso, essendo basato sul debito, deve contenere gli interessi che crescono, non in modo lineare, ovvero secondo natura, ma in modo esponenziale. È per questo che nessuno si accorge di quello che sta per accadere finché è troppo tardi. L’osservazione che fa scattare l’azione viene colta di sorpresa da quella parte finale della progressione geometrica/esponenziale, che la mente umana non è in grado di capire.

Un meccanismo che i controlli del sistema monetario, ovvero le banche, conoscono benissimo da sempre. Le masse umane sono tranquillizzate fino all’ultimo dalla diffusione di notizie false. I banchieri cercheranno di mantenere il bestiame buono nel recinto dell’illusione della valuta di carta fino a che saranno pronti con la carneficina.Un meccanismo che i controllori del sistema monetario, ovvero le banche, conoscono benissimo da sempre. Le masse umane sono tranquillizzate fino all’ultimo dalla diffusione di notizie false. I banchieri cercheranno di mantenere il bestiame buono nel recinto dell’illusione della valuta di carta fino a che saranno pronti con la carneficina.

È per questo che tutte le banche centrali stanno accumulando oro fisico. Lo sanno che la mucca è morta .È per questo che tutte le banche centrali stanno accumulando oro fisico. Lo sanno che la mucca è morta.

Quando scoprirà il caos e la gente vedrà sparire il valore dei propri soldi, inizierà il panico generale. In quel momento, i banchieri faranno vedere i lingotti d’oro e annunceranno la soluzione, esattamente come avvenne a Bretton Woods nel 1944.Quando scoppierà il caos e la gente vedrà sparire il valore dei propri soldi, inizierà il panico generale. In quel momento, i banchieri faranno vedere i lingotti d’oro e annunceranno la soluzione, esattamente come avvenne a Bretton Woods nel 1944.

La gente che nel frattempo ha perso tutto, sarà tranquillizzata nel vedere che c’è una soluzione. E il sistema di controllo potrà andare ancora avanti, per un nuovo ciclo monetario che, come tutti i precedenti cicli monetari, nascerà, si svilupperà e inevitabilmente morirà. Solo chi prende l’oro in tempo si salverà e potrà partecipare al nuovo ciclo con della ricchezza salvata.

E la gente? Praticamente nessuno ha oro. E la gente? Praticamente nessuno ha oro.

La gente si fida di quelli là.

Allora: come va a finire? Come nei film, finisce che i buoni riescono a salvarsi, ma ci sarà da lottare e da fare le scelte giuste ADESSO! Per essere pronti.

Le raccomandazioni rimangono quelle del buon senso. Le 10 regole per affrontare questa fase.

1) restare vivi

2) non perdere soldi2

3) non effettuare investimenti speculativi con soldi che non puoi permetterti di perdere. Investire invece sulle proprie competenze diventando super bravi nella propria specialità.

4) aumentare i guadagni perché lo stipendio del posto fisso non sarà sufficiente.

5) preparare un piano su come cavarsela nel peggiore degli scenari

6) condividere il piano con persone di cui ci si fida.

7) salvaguardare i risparmi prendendo oro da tenere sempre sotto il proprio possesso.

8) fare quotidianamente sempre qualcosa di bene.

9) mantenere una forma fisica impeccabile attraverso l’esercizio e l’alimentazione.

10) pregare.

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Ce la faremo! Ce la faremo!

ANDREA CECCHI

Tutti i segreti della longevità

Allenare la mente, fare movimento e mangiare sano le regole per star bene: «Se si agisce sul fronte dell’età biologica si può migliorare la qualità di vita»

PRISCA DINDO

Il mondo di chi ha superato da un bel pezzo gli «anta» è variegato. Da una parte c’è il settantenne che vive come un cinquantenne. Per lui gli anni che figurano sulla carta di identità non hanno valore e se lo definisci anziano ti incenerisce con un’occhiata. Dall’altra c’è chi fatica a vivere. Camminare, chiacchierare con un amico, ascoltare un programma scendere le scale: per lui tutto diventa difficile, problematico. Ciò che un tempo era normale fare, ora non lo è più.

Nel mezzo c’è chi si barcamena tra un acciacco della vecchiaia e l’altro, cercando di tenerlo a bada con medicamenti mirati.

Le statistiche dicono che il Ticino è il Cantone che presenta la percentuale più elevata di over sessantacinquenni (23,4%) e di over ottantenni (7,5%). Siamo pure il Cantone con la quota di centenari ogni centomila abitanti maggiore rispetto al resto della Svizzera. Se una volta non avevamo a disposizione molti anni da vivere dopo l’età della pensione ora la musica è cambiata, perché l’aspettativa di vita in Svizzera si è notevolmente alzata.

Vivere a lungo o vivere meglio

Ma è più importante vivere a lungo o vivere meglio? Tutto dipende dalle condizioni con le quali arriviamo alla vecchiaia. Quel che è certo è che a nessuno piacerebbe trascorrere l’ultima parte della propria esistenza privo di autonomia e di energia. «Siamo noi a fare la differenza se vogliamo migliorare la qualità di vita durante la terza età», spiega Florenc Kola, specialista in Geriatria e Medicina interna che sarà tra i relatori della conferenza dedicata al paziente geriatrico organizzata alla clinica Sant’Anna a Sorengo. Il concetto di longevità non ha un gran significato se viviamo tanto ma la nostra salute non è ottima. «Molto dipende dall’età biologica», spiega lo specialista.

L’età anagrafica non è l’età biologica

L’età anagrafica non corrisponde a quella biologica: la prima ci dice quanti anni sono passati da quando siamo usciti dal ventre delle nostre madri, mentre la seconda indica quale è lo stato di salute del nostro corpo e della nostra psiche. L’età biologica è frutto di tutti i fattori legati al nostro patrimonio genetico e al nostro stile di vita. È influenzata da abitudini, scelte nutrizionali, rapporti sociali, attività fisica.

Possiamo agire molto sul fronte dell’età biologica per migliorare la qualità di vita

«Ecco perché è importante intervenire qui se vogliamo migliorare rallentando i processi di invecchiamento», spiega il medico: «Sugli anni che figurano sulla nostra carta d’identità possiamo fare ben poco – puntualizza il geriatra – mentre possiamo agire molto sul fronte dell’età biologica per migliorare la qualità di vita durante la vecchiaia e se dico che bisogna iniziare dal movimento e da un’alimentazione sana mi sembra di sfondare porte aperte».

Sport e buona alimentazione

Il parere degli esperti è unanime: lo sport è un toccasana. Anche perché per ogni decade di vita perdiamo l’8% di massa muscolare. Ciò significa che a 80 anni abbiamo il 40% di muscoli in meno. Più ci si muove, meglio è.

Una ricerca californiana effettuata su 1.500 donne che avevano superato la menopausa e pubblicata nel 2019 sull’American Journal of Epidemiology, ha mostrato come le donne sedentarie risultavano da un punto di vista biologico otto anni più vecchie delle coetanee più attive. Lo sport fa bene, è innegabile ma anche ciò che l’anziano mette nel piatto è importante. È provato che mangiare correttamente grazie ad una dieta povera di carne e ricca di verdure, cereali, frutta e legumi rallenta l’invecchiamento.

Chi nella vita ha puntato tutto sul lavoro potrebbe isolarsi perché ormai si sente socialmente inutile dopo il pensionamento

Poi c’è la mente

Un altro toccasana è l’allenamento della mente «perché apprendere qualcosa di nuovo – annota il geriatra – è uno dei rimedi migliori per proteggersi dalle malattie degenerative del sistema nervoso come la malattia di Alzheimer». Imparare a suonare uno strumento, iniziare nuovi studi, dedicarsi ad un progetto: il cervello va allenato e tenuto in forma, esattamente come un muscolo.

Diversi studi hanno poi dimostrato come la solitudine, nelle persone con più di 60 anni, sia devastante. «Chi nella vita ha puntato tutto sul lavoro potrebbe isolarsi perché ormai si sente socialmente inutile dopo il pensionamento», osserva Kola. Oggi gli anziani sono sempre più soli ed immersi in contesti sociali sempre più fragili. Per loro coltivare relazioni con altre persone diventa sempre più difficile rispetto a quando avevano una vita professionalmente attiva e ciò aumenta il rischio di sviluppare un disturbo depressivo. Al contrario in contesti ricchi di scambi interpersonali gli anziani tendono ad invecchiare meglio, riducendo i tassi di depressione senile.

Paure da intercettare

«Occorre fare molta attenzione allo stato umorale di un anziano: ad esempio se per un quarantenne una caduta è una bagatella, per un settantenne potrebbe essere una tragedia: la paura che succeda di nuovo potrebbe spingerlo a non uscire più di casa, chiudendo per sempre fuori dalla porta il resto del mondo» spiega il geriatra.

Quando si vede un anziano solo e con lo sguardo vuoto occorre allarmarsi. «Non si può fare spallucce dicendo «tant le vecc» – ammonisce Florenc Kola – perché la depressione e la tristezza non sono normali, neppure per chi non è più giovane». Tante volte si tratta di problemi risolvibili se scoperti in tempo: problemi di udito o di vista che l’anziano ha vergogna di ammettere. Ma se le condizioni di salute peggiorano, occorre bussare alla porta di un geriatra.

Occorre fare molta attenzione allo stato umorale di un anziano

Il momento di rivolgersi a un geriatra?

Un ruolo fondamentale per capire se c’è bisogno di uno specialista lo gioca il medico di famiglia: di fronte a problematiche che iniziano a moltiplicarsi consiglierà ai famigliari di rivolgersi ad un geriatra. Problemi di memoria, tante piccole patologie accompagnate da una serie infinita di medicamenti.

Oggi la presa a carico sanitaria di un anziano è complessa e interdisciplinare, «anche perché deve tener conto dell’individualità del paziente stesso e delle sue peculiarità di vita personale, famigliare e sociale»

fonte

Concerto d’Autunno a Villa Abamelek a Roma

Il 13 novembre 2023 a Villa Abamelek, residenza ufficiale dell’Ambasciatore della Federazione Russa in Italia, si è tenuto il “Concerto d’Autunno”, evento dedicato al 150esimo anniversario dalla nascita di Sergej Rachmaninov, geniale pianista russo del XX secolo, nonché brillante direttore d’orchestra e compositore.

L’evento ha visto la partecipazione degli Ambasciatori di Armenia, Azerbaigian, Bolivia, Egitto, India, Iraq, Senegal e dei rappresentanti del corpo diplomatico accreditato a Roma, di esponenti della società civile italiana, ma anche di famosi giornalisti, imprenditori e personalità del mondo della cultura.

“Sono certo che in tutto il mondo hanno ascoltato, ascoltano e ascolteranno sempre la musica dei grandi compositori russi interpretata da musicisti della medesima nazionalità”, ha sottolineato l’Ambasciatore Alexey Paramonov nel suo discorso di benvenuto.

🎹 Il pubblico presente all’evento ha assistito all’esibizione della straordinaria pianista Valentina Lisitsa, che ha eseguito opere di Rachmaninov e di Čajkovskij.

La chiara posizione assunta da Valentina Lisitsa nell’ambito del suo impegno civile, considerata “provocatoria” dall’Occidente collettivo, è la ragione per la quale si sono verificati anche in Italia moltissimi tentativi di “bloccare” i suoi concerti. E tuttavia, il mondo culturale italiano si è opposto categoricamente a questa aperta discriminazione basata su motivazioni politiche, esprimendosi unanimemente a favore dello svolgimento dei concerti della pianista a Venezia e a Torino previsti per il 2023.

Il “Concerto d’Autunno”, il primo evento musicale tenutosi dopo molto tempo, ha segnato la riapertura della lunga tradizione legata alle stagioni culturali di Villa Abamelek, che da ormai più di 100 anni rappresenta un piccolo angolo di Russia nel cuore della Città Eterna; un piccolo angolo di apertura al dialogo e alla cooperazione con tutti, e nel quale vengono onorati gli ideali dell’umanesimo, della creatività e della cultura.

Inaugurazione della mostra Alketa LE TUFFATRICI N0.04 – 1 dicembre, Galleria Luar Bovisa Concept Space, Milano

(15-11-2023)

Alkèta LE TUFFATRICI N0.04

mostra personale di Alketa Delishaj a cura di Luigi Marastoni.   

INAUGURAZIONE 1 dicembre 2023 alle ore 18.30  


Galleria / Luar Bovisa Concept Space Via Filippo Baldinucci, 60, 20158 Milano MI. 


Date della mostra dal 1 a 23 dicembre 2023.

Apertura mostra ogni settimana dal giovedi alla domenica

Orari 11.00 / 19.30  



QUANDO L’ARTE CELEBRA LO SPORT

“Le Tuffatrici” di Alketa è una collezione che celebra le donne pioniere del tuffo, che per la prima volta
hanno preso parte alle Olimpiadi di Anversa nel 1920.
Un momento storico che ha cambiato la narrazione dello sport e dell’inclusione femminile.
E così le vecchie istantanee ingiallite diventano lo spunto creativo per quadri e installazioni oniriche.
Questa curiosità ha permesso all’artista di tornare indietro di più di 100 anni
sventolando bandiere i valori dell’inclusione e della parità di genere.

La mostra prende il nome dall’opera che rende il valore iconico del lavoro di Delishaj
Figure eteree popolano un’atmosfera rarefatta Il segno leggero che le armonizza all’ambiente
non nega la loro funzione ordinante: stasi, ortostasi, logos. La ricerca è condotta per “arte del levare”:
Ordinate, composte, come gli innocui soggetti delle illustrazioni americane degli anni Trenta del secolo scorso,
alla stessa maniera fiduciosi, ma in diversa maniera ingenui; le figure, nell’atto del tuffo,
dimostrano l’intento liberatorio ed eroico. Diafane, liquide (come la pittura morandiana)
introducono uno spazio che appare vacuo, leggero: pavimento-acqua-cielo sono presenze delicate ma già mutevoli.  
Nelle opere più grandi, su tela, la figura si riduce a segno sintetico, minuta presenza, punteggiatura,
mentre lo spazio, mutevole sempre più mutevole, si fa più materico, espressivo, con gesti che rompono l’equilibrio associato alla bidimensionalità.
Tensione dei corpi, eros.

Quanto costa vivere da fuorisede a Milano?

Milano è una città molto richiesta dagli studenti fuorisede. Qui, infatti, è possibile trovare diverse università d’eccellenza, sia pubbliche che private, nonché un ambiente culturalmente vivace. Ma quanto costa vivere nel capoluogo lombardo? Le stanze in affitto a Milano sono in genere più costose rispetto ad altre grandi città di Italia, inoltre bisogna considerare anche le spese relative alle utenze e alle necessità quotidiane.

L’alloggio

Ovviamente, tra i costi che incidono maggiormente sulla vita da fuorisede ci sono quelli relativi all’alloggio. Il prezzo dipende soprattutto dalla soluzione scelta: in genere le stanze in affitto Milano hanno un costo minore rispetto all’intera abitazione, e le singole costano di più di quelle doppie; inoltre, questo elemento può variare notevolmente anche a seconda della località scelta (se in centro oppure in periferia). In ogni caso, è bene precisare che gli affitti a Milano hanno un costo superiore alla media. In altre città d’Italia, infatti, gli studenti spendono in media dai 250 ai 500 euro al mese per la loro sistemazione, mentre le stanze in affitto a Milano si aggirano spesso sui 650 euro.

Il trasporto

Con gli aumenti del costo della benzina, potrebbe essere più conveniente spostarsi con i mezzi pubblici rispetto all’utilizzo dei mezzi propri. A Milano, la rete di trasporto pubblico è molto efficiente, grazie a metropolitana, autobus e treni urbani che collegano le diverse zone della città. L’abbonamento ATM costa 22 euro al mese per gli studentie i lavoratori fino a 27 anni compiuti (oppure 200 euro all’anno) e 39 euro per gli altri. Tuttavia, ci sono anche delle agevolazioni disponibili per chi non supera una determinata soglia di ISEE o ha situazioni socio-economiche particolari. In alternativa ai mezzi pubblici, si possono utilizzare altri servizi come il car o moto sharing.

Supermercati e ristoranti

Nel capoluogo Lombardo è possibile trovare diverse catene di supermercati e discount, nonché botteghe locali, che hanno prezzi differenti. Il consiglio principale è quello di scegliere delle stanze in affitto a Milano in prossimità degli esercizi commerciali più economici, così da risparmiare per la spesa quotidiana. Per quanto riguarda, invece, i ristoranti, anche in questo caso l’offerta è diversificata. Sul territorio è possibile trovare un’ampia varietà di fast food, ristoranti di carne o pesce, locali che propongono cibi etnici, ecc. Gli esercizi commerciali situati nei pressi delle universitàspesso offrono dei menù a prezzi ridotti per gli studenti, specialmente a ora di pranzo.

Attività e tempo libero

Vivere a Milano è senza dubbio un’esperienza senza eguali per gli studenti, poiché offre diverse attività da fare. Allo stesso tempo, però, bisogna ricordare che il capoluogo della Lombardia è tra i più cari d’Italia e i locali hanno prezzi molto elevati. In media si spende circa 8-10 euro per un drink, e non sempre gli stuzzichini sono inclusi. Allontanandosi dal centro, invece, ci sono delle zone meno frequentate con locali per tutte le tasche. Milano è anche la città della moda, i negozi di abiti e accessori sono davvero tanti. Si passa dai piccoli negozi indipendenti alle grandi catene, pertanto ancora una volta non si può fare una stima precisa sulla spesa relativa allo shopping.

Ethics by Design, la prima Master Class dedicata al Design Etico (con un ospite d’eccezione) – 17 novembre, solo online

Tangible annuncia “Ethics by Design”, una Master Class innovativa focalizzata sull’integrazione di principi etici e sostenibilità nell’innovazione digitale, in collaborazione con Trine Falbe, autrice di “The Ethical Design Handbook”. Previsto inizialmente a Milano, l’evento si è trasformato in un’esperienza remota globale, in programma il 17 novembre. Il workshop si concentrerà su Digital Health e intelligenza artificiale, equipaggiando i partecipanti con strumenti per integrare l’etica nei loro progetti e definire linee guida per un futuro professionale responsabile.

(08-11-2023) Si chiama Ethics by Design ed è un’iniziativa di Tangible, pioniera nel settore, con l’importante collaborazione di Trine Falbe, designer di fama mondiale. Un workshop come risposta alle numerose nuove sfide della transizione digitale, che consegnano ai designer nuove responsabilità nell’orientare l’innovazione verso pratiche etiche e sostenibili. 

Strutturata in forma di Master Class, si focalizza sui principi fondamentali che stanno modellando il futuro della trasformazione digitale. Questo evento è il risultato della sinergia tra l’expertise di Trine Falbe, autrice di spicco di “The Ethical Design Handbook” e faro a livello internazionale nel campo del design etico, e l’esperienza consolidata di Tangible nell’Experience & Service Design per l’innovazione responsabile. 

L’organizzazione ha richiesto un impegno speciale caratterizzato dal contesto globale e dalle nuove incognite che stanno causando l’annullamento di numerosi eventi settoriali, come Interaction24. In questo scenario Tangible ha portato avanti questa iniziativa per trasformare difficoltà in opportunità, organizzando una giornata di formazione esclusiva dedicata all’integrazione di principi etici nell’innovazione. 

Inizialmente previsto per svolgersi in presenza a Milano, a causa di circostanze impreviste, è stato trasformato in un evento dal format completamente remoto, con nuove ed innovative metodologie di formazione attraverso l’interazione, in programma per venerdì 17 novembre. Questa scelta non solo amplia la portata dell’evento, rendendolo accessibile a un pubblico globale, ma riduce significativamente anche l’impatto ambientale. 

Nicolò Volpato, CEO & Founder afferma: “La nostra dedizione a elevare gli standard etici dell’innovazione digitale non è mai stata così forte. Di fronte all’attuale panorama, abbiamo sentito che era essenziale agire con determinazione e audacia. Siamo entusiasti di guidare il cammino, offrendo soluzioni innovative e praticabili.” 

L’essenza del workshop risiede nell’equipaggiare ogni partecipante con strumenti e competenze cruciali, permettendo loro di integrare profondamente i principi etici nei loro progetti.
È strutturato per promuovere una cultura dove l’equità, la sostenibilità e la trasparenza sono pilastri fondamentali, guidando i partecipanti a sviluppare progetti che siano non solo innovativi, ma anche eticamente solidi e socialmente responsabili. 

Durante la Master Class infatti, il focus sarà centrato su un project work dedicato al Digital Health, con un’analisi approfondita delle sfide etiche legate all’intelligenza artificiale. Il percorso inizierà con una fase di assessment, durante la quale verranno esaminati i vari aspetti del progetto e analizzati i competitor. Verranno poi identificate e esplorate le questioni etiche emergenti.
Il workshop si concluderà con l’elaborazione di linee guida etiche, che aspirano a diventare un punto di riferimento costante e una guida affidabile per il futuro professionale dei partecipanti.

Con una storia ricca di eventi internazionali di successo ed una partecipazione globale, Tangible è entusiasta di guidare nuovamente professionisti ed appassionati attraverso un viaggio di apprendimento e innovazione con “Ethics by Design”. Questo workshop rappresenta un’opportunità unica per immergersi in un’esperienza che fonde teoria e pratica, navigando attraverso le sfide e le opportunità dell’innovazione responsabile. 

Per scoprire di più e unirsi a questo viaggio trasformativo, visitate ethicsby.design o contattate direttamente via email marketing@tangible.is

Claudio Guerra
claudio.guerra@tangible.is

Rho, dal 7 al 12 novembre 80esima edizione dell’Eicma: bici, moto e una pista di prova

L’Ebike ancora protagonista, ma anche tante novità: 1.750 metri quadrati di esposizione per tutte le età e gli stili

Rho – Conto alla rovescia per l’80esima edizione di Eicma, l’Esposizione internazionale delle due ruote, che si svolgerà nei padiglioni di Fiera Milano a Rho, dal 7 al 12 novembre. I numeri dell’edizione 2023 sono tornati ai livelli parametri pre-pandemici: 1700 i marchi presenti gli otto padiglioni, due padiglioni in più rispetto al 2022. Anche quest’anno la protagonista dell’edizione 2023 sarà l’eBike, in un’area di oltre 1500 metri quadri sarà allestita una pista prove di circa 250 metri aperta ai visitatori per provare in prima persona le ultime novità dell’universo delle bici a pedalata assistita.

Salite, salti, gradini e passaggi tecnici su gomme e tubi. Ma anche un semplice percorso pianeggiante adatto a tutti. Oltre alle novità che riguardano questo segmento del settore ciclo, i visitatori avranno la possibilità di scoprirne in prima persona le potenzialità e le prerogative di quello che negli ultimi anni si è appunto affermato come un vero e proprio fenomeno di mercato. In Italia, per esempio, il gradimento della pedalata assistita è andato crescendo nel corso delle ultime stagioni: il 2022 ha registrato quasi 340.000 pezzi venduti (+14% rispetto all’anno precedente), ma ad impressionare è la tendenza di crescita dal 2019 al 2022, +72%.

L’Area eBike sorgerà all’esterno del padiglione 18 come estensione dell’aera Yum (Your Urban Mobility), una delle novità espositive dell’Edizione 2023, all’interno della quale l’industria delle due ruote a pedale e quella a motore porterà in scena le novità: sarà possibile vedere gli stand di imprese, istituzioni, talk e incontri divulgativi e, soprattutto, le startup del settore, a cui Eicma offre una vetrina internazionale grazie al sostegno dell’Ice, l’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane.

L’accesso all’area di test sarà riservato ai soli maggiorenni. La pista sarà percorribile senza dover obbligatoriamente affrontare gli ostacoli, questa caratteristica rende la pista adatta a tutti e aperta all’utilizzo di qualsiasi tipologia di bicicletta elettrica. Tra i marchi che metteranno a disposizione dei visitatori le loro eBike spiccano Bergamont,  Thok, CBT Italia, Ducati, World Dimension, Yamaha,  MotorParts  e Cicli Lombardo.

Una delle grandi novità di quest’anno è l’Eicma Esports Arena, che ospiterà competizioni motociclistiche online e tante altre iniziative, come i titoli Europei Supercross, le gare ad inseguimento con le maxienduro bicilindriche, i contest di freestyle motocross e quelli di trial acrobatico, l’intrattenimento di Radio Deejay e la presenza di Vip e dei migliori piloti. Ci saranno anche le gare di Quad e quelle italiane e mondiali di E-Bike, l’esclusivo spettacolo Buggy Back Flip, le attività di avviamento alla moto per i più giovani della Federazione Motociclistica Italiana, gli eventi speciali dei top brand, la musica dal vivo e tanto altro.

Ci sarà un vero e proprio campionato online di motocross, l’Eicma Esports Mx, aperto ai giocatori di tutta Europa e Stati Uniti. Nei padiglioni dell’esposizione sabato 11 novembre si giocheranno. Sul sito ufficiale eicma.it sono disponibili tutte le informazioni sulla manifestazione e i biglietti d’ingresso.

La scuola del QT8 rischia di rimanere chiusa per 2 anni, ma tutto è molto incerto.

Il QT8, che ricordo essere il quartiere pluripremiato dell’architetto Bottoni, rischia di rimanere senza la sua scuola elementare.

Fummo facili profeti quando, come genitori della elementare di Via Oderzo, dicemmo che conveniva al quartiere tenere come elementare quella scuola, perchè la Martin Luter King, pur essendo strutturalmente più bella, era anche molto più vecchia come struttura. Allora si disse che quella scuola era un esempio di fruibilità per i bambini, con le aule che si aprivano direttamente sul giardino, ed era vero, ma appariva altrettanto palese che una struttura strutturalmente trascurata avrebbe rischiato di avere seri problemi.

La scuola di Via Oderzo, nonostante le manifestazioni dei genitori e l’intervento della Commissione Consiliare Educazione del Comune, rimase attiva ancora quel qualche anno, poi fu data ad una scuola superiore, la carenza dei bimbi iscritti giocò contro il buonsenso dei genitori.

Purtroppo quello che si temeva è accaduto, colpevole il Comune che si è ben guardato di provvedere alla manutenzioni ordinarie necessarie dichiarando la scuola agibile prima del crollo del soffitto e l’allagamento.

Ma ora serve a poco polemizzare, il vero problema è il benessere degli alunni e dei genitori. Stiamo parlando di una scuola elementare e quindi i bimbi di prima e seconda classe sono ancora molto piccoli. Il trasferimento nella elementare di Via Dolci non è la miglior soluzione del problema perchè la lontananza della scuola, le condizioni igieniche ambientali sono molto carenti e la temporaneità del trasferimento non è per nulla certa.

Alcuni genitori, pur molto scontenti, hanno accettato il trasferimento in Dolci, fiduciosi della navetta promessa dagli organismi scolastici, altri cercano soluzioni alternative come ad esempio la scuola privata gestita dalle suore che è difronte alla Martin Luther King, ma certo non tutti possono permetterselo.

Ci sono altre scuole vicine? Certo più vicina della Dolci e sicuramente meglio tenuta è la Pietro Micca in via Gattamelata ma c’è stato il netto diniego della scuola, alcuni genitori hanno proposto la scuola di Via Cilea o la Alex Visconti al Gallaratese che non sono nello stesso circolo didattico della M.L.King, ma certamente più vicini della Dolci, con del verde e meglio tenute.

La situazione non è per nulla fluida, si dirà che la Dolci è comunque una scuola elementare frequentata da bambini, ma è sacrosanto che i genitori cerchino il meglio per i loro bimbi e che aver iscritto i figli alla M.L.King sia stata una scelta ben precisa che contemplava lo studio in un ambiente ottimale, con il verde nella scuola e fuori, comodità dell’accesso alle aule, ecc. E’ questo è un diritto sacrosanto di ogni famiglia.

Tutto ciò accade nell’assoluto silenzio dell’Amministrazione Comunale!

Manuela Valletti

Da oltre un mese la scuola elementare del QT8 è inagibile, le istituzioni tacciono.

IL VIDEO

La scuola Marten L. King, edifico storico del QT8 e della città di Milano perchè facente parte del progetto Bottoni, è inagibile da un mese per il crollo di parte del tetto e allagamento di alcune aule.

La scuola  è stata chiusa un lunedì mattina dopo che un pezzo di controsoffitto è crollato e si sono verificati degli allagamenti. Il giorno dopo un camion era pronto per trasferire i banchi in una sede provvisoria, in via Dolci, ma i genitori hanno deciso di bloccare l’accesso all’istituto. 

Naturalmente il disagio dei bambini e dei genitori è massino, gli alunni della scuola sono stati trasferiti alla elementare di via Dolci, facente parte dello stesso circolo didattico, ma assolutamente scomoda da raggiungere.

Le famiglie da tempo lamentavano una situazione critica nell’edificio vecchio e malandato, ciononostante alla scuola era stata data l’agibilità a Luglio ma a distanza di pochi mesi questa agibilità era svanita.

Ci si chiede chi risponda di queste verifiche e chi “risarcisca” i bambini spostati in un plesso distante, non raggiungibile facilmente con i mezzi, senza alcun parcheggio disponibile e i genitori, costretti a fare i salti mortali per accompagnarli e riprenderli.

Ora tutti sorvolano davanti a una soluzione sostenibile e alternativa, genitori e bimbi si trovano a dover fare scelte non previste ma quasi obbligate come una scuola privata, visto che le altre scuole pubbliche più vicine hanno fatto muro.

Se Sindaco, Vicesindaco e uffici di riferimento continueranno ad ignorare il problema i genitori faranno appello al Ministro della Pubblica Istruzione, ricordando che la pubblica istruzione deve essere garantita al meglio e che i bimbi non hanno colpa dell’incuria delle istituzioni.

Manuela Valletti