Ha vinto Donald Trump, lunga vita al presidente

Vince Donald J. Trump.

Perde il clan Clinton/Obama. Perde l’estremismo del politically correct e la follia woke. Perde il razzismo al contrario e la cancel culture. Perdono le guerre per procura in tutto il mondo. Perdono i radical chic. Perde l’immigrazionismo selvaggio. Perde la dittatura sanitaria. Perde la NATO. Perde la UE e Ursula von der Leyen. Perde Zelensky e gli ucronazisti. Perde il Pd nostrano e il Pd meloniano.

Direi che ce n’è per festeggiare!

Francesco Gerardi

L’impero Americano è in discesa, i Brics in ascesa

L’impero americano ha raggiunto l’apice “e stiamo scendendo… anche se cerchiamo di resistere”, afferma Richard Wolff, professore emerito di economia presso l’Università del Massachusetts Amherst, che nota che la coalizione di economie BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) sta rimontando sugli Stati Uniti. Wolff dice al conduttore Steve Clemons che è “un’esperienza molto difficile per gli americani” rendersi conto di aver perso le guerre in Vietnam, Afghanistan e Iraq. E nonostante il sostegno incondizionato degli Stati Uniti, Israele non sarà in grado di prevalere nel lungo periodo. “Israele è un Paese di pochi milioni di persone e non potrà controllare e gestire l’intero Medio Oriente… con o senza gli Stati Uniti”, sostiene Wolff.

Quindi alla domanda se i BRICS sono una sfida reale per gli Stati Uniti o solo una illusione, il noto economista dice che “no, non si tratta affatto di un’illusione, sono già una realtà”.

Grande manifestazione per la pace a Milano

Grazie alle migliaia di persone che oggi hanno partecipato al corteo organizzato dal Coordinamento per la Pace – Milano insieme alla comunità palestinese tutta per dire:

FUORI L’ITALIA DALLA GUERRA!

NON UN UOMO, NON UN SOLDO, NON UN’ARMA PER LA GUERRA!

STOP AL GENOCIDIO IN PALESTINA

CON LA RESISTENZA DEL POPOLO PALESTINESE

GIÙ LE MANI DAL LIBANO E DAL MEDIO ORIENTE

BASTA ARMI ALL’UCRAINA

SÌ ALLE TRATTATIVE DI PACE

SÌ A UNA CORRETTA INFORMAZIONE

Giuseppe Salamone

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Lo spartiacque di Kazan – Dietro il Sipario

Il vertice di Kazan segna un punto di svolta nella situazione geopolitica attuale: la Russia, lungi dall’essere isolata dalla cosiddetta ‘comunità internazionale’ , ha dimostrato al mondo di aver assunto il ruolo di guida, di un movimento globale di affrancamento dall’ imperialismo militar-finanziario anglosassone.

Per convincere i partner che i tempi erano maturi e che fosse finalmente possibile uscire dalla gabbia finanziaria che costituisce il vero braccio armato dell’Impero (essendo l’architrave dello strumento delle sanzioni), serviva una cavia. La Russia si è di fatto immolata per mostrare al mondo che le sanzioni sono un’arma spuntata, superata, che non uccide l’economia del paese bersaglio.

Da quel momento in poi è partito il ‘tana libera tutti’ e il mondo è cambiato.

Pur essendo ancora in essere alcune situazioni in bilico, vedi il caso della Moldavia e quello della Georgia, il ruolo di egemone degli USA è seriamente minacciato e il declino dell’ordine unipolare è probabilmente irreversibile.

Ne parliamo nel talk Dietro il Sipario, condotto da Giorgio Bianchi, con Marc Bernardini in collegamento da Mosca e con Francesco Dall’Aglio.

Palestina un anno dopo: la guerra si allarga, la resistenza continua

È trascorso ormai oltre un anno da quando Israele ha lanciato la propria risposta agli attacchi della resistenza palestinese del 7 ottobre, dando il via al genocidio della popolazione tutt’ora in corso. I massacri si susseguono senza sosta: l’ultimo è avvenuto poche ore fa, quando le forze dell’esercito israeliano hanno raso al suolo un intero isolato residenziale nel nord della Striscia di Gaza, uccidendo almeno 87 persone. Numeri ormai normalizzati nella narrazione mediatica quotidiana dell’aggressione, ma spaventosi nella loro portata.

Dopo un anno di assedio, a Gaza manca tutto: medicinali, acqua, cibo, vestiti. A complicare ulteriormente la vita delle persone intrappolate in questa striscia di terra e sottoposte a bombardamenti quotidiani sono anche i continui spostamenti imposti dall’esercito israeliano. «Ogni volta che gli israeliani vogliono conquistare terreno, lanciano i volantini dove ci dicono che abbiamo 4 ore per spostarci» ci ha raccontato Sami, residente a Gaza. E mentre gli occhi del mondo sono puntati sull’enclave palestinese, Israele ne ha approfittato per accelerare l’occupazione violenta della Cisgiordania.

A partire da settembre, la guerra si è allargata anche al fronte libanese e minaccia di estendersi anche verso l’Iran. Un’operazione di tale rilievo non potrebbe essere portata a termine impunemente e con un tale successo se Tel Aviv non godesse di alleati preziosi nella comunità internazionale. Uno su tutti: gli Stati Uniti, con i quali condivide obiettivi di ordine geopolitico in Medio Oriente. Gli interessi in gioco sono talmente forti da rendere la politica internazionale cieca di fronte alle prove dei crimini e degli abusi commessi dall’esercito della «più grande democrazia del Medio Oriente» contro i civili palestinesi, tanto sul campo quanto nelle carceri – veri e propri centri di tortura, come documentato dalla ONG israeliana B’Tselem.

Nel nuovo Monthly Report, il mensile di inchiesta e di approfondimento de L’Indipendente, ripercorriamo quanto accaduto durante un anno di aggressione militare, spiegando quali siano gli interessi politici ed economici in gioco e come le istituzioni sovranazionali (l’ONU su tutte) abbiano fallito nell’elaborare una strategia politica efficace per porre fine al massacro della popolazione civile.

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Diario sotto le bombe – Cinque anni di guerra di un adolescente

Il “Diario sotto le bombe” alla Cascina Linterno

Il libro ripercorre cinque anni di guerra di un adolescente tra il 1940 e il 1945

Milano, ottobre 2024“Diario sotto le bombe – Cinque anni di guerra di un adolescente” (Segni e Parole), il libro che ripercorre i tragici anni dal 1940 al 1945 raccontati da un punto di vista particolare (quello di un ragazzinoche all’epoca aveva solo 10-15 anni), sarà presentato domenica 27 ottobre, alle ore 16, alla Chiesetta di Cascina Linterno (via Fratelli Zoia, 194 – Parco delle Cave, Milano).

Il diario è stato scritto da Paolo Grassi, che durante la Seconda guerra mondiale annotò le sue vicende personali intrecciandole con i momenti che sconvolsero il mondo.

Diario sotto le bombe, pubblicato postumo,ripercorre i cinque anni più tragici della storia italiana – dallo scoppio della guerra alla caduta del fascismo, dalla sanguinosa occupazione nazista fino alla Liberazione – visti con gli occhi di un ragazzino costretto dagli eventi a crescere troppo in fretta. Pur tra violenze di ogni tipo, dalle pagine emerge il desiderio di vivere, il mantenimento dei valori, la ricerca – per quanto possibile – di una “normalità” adolescenziale, che fa però presto spazio alla consapevolezza, all’indignazione per gli orrori quotidiani. Diario sotto le bombe è un libro appassionato e appassionante dal quale emergono storie lontane, da non dimenticare mai.

Il libro è ambientato prima a Milano e successivamente a Lumellogno, alle porte di Novara, dove l’autore fu costretto a sfollare dai nonni dopo che la sua casa milanese venne distrutta dai bombardamenti.

“Sono molto felice di presentare il libro alla Cascina Linterno – dichiara il figlio dell’autore e curatore del libro Davide Grassi – Consiglio la lettura del Diario sotto le bombe soprattutto ai giovani. Aiuta infatti a comprendere la storia in modo semplice e immediato perché raccontata da chi all’epoca aveva più o meno la loro età. Coltivare la memoria e conoscere il passato è fondamentale per costruire il futuro senza ripetere gli stessi errori. Questo libro lo considero un testimone che ho ricevuto da mio padre e voglio trasmettere alle nuove generazioni”.

Ufficio Stampa: Paola Ferrarini, timeforpress@gmail.com, cell. 348.8900152

Giorgetti annuncia l’accordo tra UE e Italia: 7 anni di austerità per ridurre il debito

Ieri il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti è apparso in conferenza stampa con il viceministro Maurizio Leo per presentare i contenuti della nuova legge di bilancio e del documento programmatico di bilancio, giunto davanti alla Commissione Europea. Chiuso il siparietto derivato dalla rottura di un bicchiere, il ministro ha iniziato subito a elencare molto sommariamente i punti fondamentali della nuova manovra, annunciando trionfalmente di aver raggiunto un accordo con l’Unione Europea per un nuovo «piano di risanamento del deficit», della durata di sette anni. Questo piano è in linea con il bilancio strutturale, finanziato principalmente da un contributo di circa 3,5 miliardi di euro proveniente da banche e assicurazioni, oltre a tagli alla spesa pubblica. Uniche eccezioni ai tagli, i ministeri di sanità e difesa, quest’ultima richiesta dalla NATO, dall’UE e dal “Rapporto Draghi”.

In sede di conferenza stampa, il ministro Giorgetti è stato abbastanza parco nel fornire informazioni. «Il piano di risanamento per l’estensione a 7 anni» approvato dall’UE prevede interventi coerenti con la legge di bilancio vera e propria, che sarà discussa la prossima settimana, presumibilmente lunedì 21 ottobre. «I sacrifici li faranno le banche e le assicurazioni», ha rassicurato Giorgetti, per poi smentirsi subito dopo: a dovere “sacrificarsi”, infatti, saranno anche «le strutture dei ministeri, che sono chiamate a un importante contributo in termini di taglio», pari a «una riduzione media del 5% delle spese correnti delle amministrazioni dello Stato». Ai tagli ministeriali, inoltre, si affiancheranno anche quelli agli enti, ai soggetti, e alle fondazioni finanziate dal denaro pubblico, che «saranno chiamate a rispettare alcune regole elementari di buona finanza», razionalizzando il denaro.

Insomma, dietro ai giri di parole e all’elenco delle grandi imprese del governo, sembrerebbe nascondersi una imposta politica di austerità, ribattezzata con il termine “sacrificio”. L’annuncio di un accordo relativo al piano di risanamento del deficit era atteso da quest’estate, dopo che l’Unione Europea aveva avviato una procedura di infrazione contro l’Italia per disavanzo eccessivo basato sul deficit. Poco dopo l’annuncio, l’Ufficio Parlamentare di Bilancio ha pubblicato un rapporto in cui spiega dettagliatamente che, per adeguarsi agli “aggiustamenti” del nuovo patto di stabilità, l’Italia dovrà portare avanti un taglio alle spese pubbliche pari a circa 10,25-12,3 miliardi di euro all’anno per sette anni.

A essere escluso dai tagli, sotto richiesta degli alleati e su caldo consiglio di Mario Draghi, è il settore della difesa, su cui in effetti l’Italia non sembra volere essere parsimoniosa. Durante il suo mandato, il governo Meloni ha, infatti, aumentato la spesa per la difesa, nonché per l’acquisto di aerei e carri armati. In generale, negli ultimi anni il Paese ha aumentato l’esportazione di armamenti, così come la spesa militare, che nell’ultimo decennio risulta più che raddoppiata. Questo aumento di investimenti, produzione, esportazione, e acquisto nel settore bellico risulta pienamente in linea con le richieste della NATO, dell’UE, e di Draghi. L’Alleanza Atlantica ha infatti suggeritoagli Stati di arrivare a spendere più del 2% del PIL nel settore militare, l’Unione Europea si sta muovendo per la costruzione di un piano di difesa comune, mentre il “Rapporto Draghi” consiglia molto caldamente di riservare più fondi e meno burocrazia al settore delle armi.

[di Dario Lucisano]

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Teatro dei Navigli

Sabato 19 ottobre, h. 16.00
ABBIATEGRASSO

Ex Convento dell’Annunciata (Via Pontida)

GUARDIANI DELL’OCA

ROBIN HOOD NEL CASTELLO DI NOTTINGHAM

scritto e diretto da Zenone Benedetto con Tiziano Feola e Zenone Benedetto | pupazzi Ada Mirabassi | luci

e audio Carlo Mené | scenografia Zenone Benedetto | costumi Ettore Margiotta

Abbiategrasso – Secondo appuntamento per la assegna di teatro ragazzi organizzata da Teatro dei Navigli in
collaborazione con il Comune di Abbiategrasso. Il 19 ottobre, alle ore 16.00, presso la suggestiva cornice
dell’ex convento dell’Annunciata di Abbiategrasso, andrà in scena lo spettacolo dei Guardiani dell’Oca:
Robin Hood nel castello di Nottingham! Scritto e diretto da Zenone Benedetto, con Tiziano Feola e Zenone
Benedetto, l’opera ci porta nell’affascinante mondo dell’Inghilterra medioevale, dove Robin Hood e la sua
allegra compagnia, immersi nel verde fantastico e magico della Foresta di Sherwood, tentano di opporsi
eroicamente alle cattiverie del perfido Principe Giovanni, detto il senza terra”, e del suo fedelissimo e
cattivissimo Sceriffo di Nottingham. In un crescendo di emozioni i ragazzi potranno rivivere un’affascinante
storia dal sapore antico, ricca di sorprese e colpi di scena.
Little John, Frate Tuck, Lady Marianne, lo Sceriffo di Nottingham e il piccolo soldato Artur faranno a gara
per impedire o agevolare le imprese eroiche di Robin Hood.
Tra fantasmini, castelli e antiche leggende, per circa un’ora, tutti potranno partecipare attivamente
all’avventura fantastica di Robin.
Età consigliata: dai 3 anni

BIGLIETTERIA E INFO:
Biglietti per singoli spettacoli
biglietto intero 8 euro

biglietto ridotto allievi di Teatro dei Navigli 6 euro
⁠ridotto famiglia (min. 4 persone) € 6,50

Abbonamento x 7 spettacoli (lo spettacolo di Rosate sarà gratuito)

Intero € 40,00

Ridotto per allievi di Teatro dei Navigli € 35,00

I biglietti sono acquistabili presso la biglietteria di Teatro dei Navigli, c/o l’ex Convento dell’Annunciata ad
Abbiategrasso, dal lunedì al venerdì dalle ore 15 alle ore 19, sabato dalle 15 alle 18; in alternativa possono
essere acquistati online sul sito di Vivaticket o acquistati tramite Whatsapp business scrivendo al numero
3456711773, aggiungendo al carrello l’evento scelto. Se scegliete questa opzione d’acquisto vi verrà inviato
un link dal quale procedere al pagamento. I biglietti potranno poi essere ritirati prima dello spettacolo.

PRENOTAZIONI

Per prenotare occorre mandare un messaggio o un whatsapp al numero sopra indicato o scrivere una

mail a info@teatrodeinavigli.com, precisando nome e numero di biglietti.
I biglietti prenotati andranno ritirati almeno 24h prima dello spettacolo.

Sagra di Baggio 2024

Gli Amici della Cascina Linterno (Linterno AgriCultura) invitano tutta la Cittadinanza alla tradizionale Sagra di Baggio promossa dal Municipio 7 e dal Comune di Milano, in collaborazione con i Gruppi e le Associazioni di Volontariato operanti sul TerritorioDomenica 20 Ottobre 2024 – 396.a Edizione – Progetto AgriCultura – Cultura del Territorio Dall’alba al tramonto, nella “Piazzetta” di Via Forze Armate, 400 Tradizionale gazebo “Linterno per sempre”, presentazione del libro “Milano Metropoli Rurale – storia, attualità e la strategia Cascina Linterno”, delle attività e dei progetti degli Amici Cascina Linterno per una corretta e consapevole conoscenza della bellezza storica, agricola, culturale ed ambientale del nostro Territorio. Molto è stato fatto; ma moltissimo ancora resta da fare per offrire alla Cittadinanza occasioni di incontro e di confronto stimolanti, in un ambiente sereno e costruttivo. Abbiamo bisogno dell’aiuto e dell’esperienza di tutti per nuove idee, per nuovi stimoli, per meglio operare. Associatevi e partecipate quindi attivamente alle iniziative di Cascina Linterno Autobus 67 da M1 “Bande Nere” e Autobus 58, 63 e 76 da M1 “Bisceglie”Info: 334 7381384 – www.cascinalinterno.it – email: amicilinterno@libero.it – info@cascinalinterno.itFacebook: Cascina Linterno (Linterno AgriCultura) – Instagram: Cascina Linterno  

ISRAELE ARRESTA JEREMY LOFFREDO

Quando non riesce a centrarli con una bomba, li arresta. È il modus operandi di Israele con i giornalisti che riportano la verità (almeno 128 giornalisti assassinati nell’ultimo anno). Il reporter di The Grayzone, Jeremy Loffredo, è stato incarcerato per aver divulgato informazioni sugli attacchi iraniani. Le accuse derivano dal rapporto di Jeremy per The Grayzone che mostra le conseguenze degli attacchi iraniani contro obiettivi militari e di intelligence all’interno di Israele, stessi luoghi apertamente menzionati in servizi trasmessi su ABC News e PBS, nessuna delle quali al momento affronta simili accuse. Il giudice che supervisionava il caso di Jeremy lo aveva scagionato ordinandone il rilascio, ma la polizia ha fatto ricorso contro la decisione. Ufficialmente la polizia lo sta trattenendo “per sospetto di gravi reati contro la sicurezza per aver postato pubblicamente le posizioni dei lanci di missili vicino o all’interno di strutture di sicurezza sensibili, con l’obiettivo di portarle a conoscenza del nemico e quindi assisterlo nei suoi attacchi futuri.” Le dichiarazioni di The Grayzone: “Respingiamo inequivocabilmente queste accuse scandalose della polizia israeliana. Sosteniamo il legittimo reportage di Jeremy. L’affermazione che Loffredo e The Grayzone rappresentino il nemico di Israele in tempo di guerra suggerisce semplicemente che il governo israeliano vede il popolo americano e la libera stampa come un obiettivo legittimo. Noi non rappresentiamo nessun altro. Combatteremo queste accuse e vi chiediamo di contattare il Dipartimento di Stato e di sollecitarlo ad agire in difesa del loro cittadino detenuto in Israele. Gli Stati Uniti hanno l’obbligo di difendere i loro giornalisti che stanno semplicemente rispettando il loro obbligo etico di informare il pubblico dei fatti pertinenti.” Intanto uno dei colleghi di Jeremy ha pubblicato un resoconto straziante dell’arresto e degli abusi subiti dalle autorità israeliane: “I soldati hanno chiesto illegalmente ai giornalisti di consegnare i loro telefoni e, quando si sono rifiutati, hanno puntato una pistola contro uno dei giornalisti, lo hanno colpito con le mani e con la canna di una pistola, poi lo hanno trascinato fuori dall’auto e lo hanno sbattuto sul cemento. Quando è stato steso a terra, gli hanno puntato 2 pistole alla testa. Il resto dei giornalisti è uscito dall’auto e i militari l’hanno perquisita, confiscando telefoni, macchine fotografiche e oggetti personali […] Gli altri quattro giornalisti sono stati ammucchiati uno sopra l’altro in una jeep militare e portati in una base militare. Lì sono stati tenuti bendati e ammanettati sul pavimento per due ore, mentre venivano insultati e interrogati dai soldati. I soldati hanno detto alla fotografa israeliana che meritava di essere violentata da Hamas. […] Alla stazione, i giornalisti sono stati costretti a farsi fotografare davanti a una bandiera israeliana con uno slogan nazionalista, mentre gli ufficiali li insultavano. Un giornalista è stato minacciato di violenza fisica per aver sorriso.” E gli Stati Uniti muti, in barba allo US Code Title 22, Chapter 23:

Ogni volta che viene reso noto al Presidente che un cittadino degli Stati Uniti è stato ingiustamente privato della sua libertà da o sotto l’autorità di un governo straniero, sarà dovere del Presidente chiedere immediatamente a quel governo le ragioni di tale reclusione; e se ciò sembra illegittimo e in violazione dei diritti della cittadinanza americana, il Presidente chiederà immediatamente il rilascio di tale cittadino, e se il rilascio così richiesto viene irragionevolmente ritardato o rifiutato, il Presidente utilizzerà tali mezzi, che non equivalgano a Atti di guerra e non altrimenti vietati dalla legge, che riterrà necessari e opportuni per ottenere o effettuare la liberazione; e tutti i fatti e i relativi procedimenti saranno comunicati dal Presidente al Congresso non appena possibile.

Dalla più grande democrazia del Medio Oriente è tutto.

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