Come si riconosce un casinò online legale?

I casinò online operano legalmente in Italia da circa un decennio. Con il passare degli anni gli operatori di questo settore hanno fatto registrare cifre da record e l’intera industria del gioco sembra dare continuamente segnali di crescita

I grandi portali che offrono giochi di casinò online, poker, scommesse sportive e lotterie, possono contare ogni giorno su migliaia di nuovi iscritti, che progressivamente abbandonano i luoghi tradizionalmente legati al gioco come le sale slot, le ricevitorie e le sale da gioco in favore del gioco online.

Tra i motivi che hanno reso così popolari i portali di gioco digitali, oltre alla diffusione sempre più capillare di connessioni a internet veloci e dispositivi mobili come smartphone e tablet, va necessariamente menzionato il fattore legato alla sicurezza. Tutti i casinò online legali operanti in Italia, infatti, sono posti sotto il rigido controllo dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM, fino a poco tempo fa conosciuta come AAMS). Questo ente regolatore si occupa di garantire la trasparenza e la più totale legalità in merito a tutte le operazioni svolte su questi portali.

Gli utenti dei casinò online possono dormire sonni tranquilli per quanto riguarda qualsiasi transazione monetaria (protette dallo stesso tipo di crittografia utilizzato per i portali di home banking), la sicurezza dei propri dati sensibili (bancari e personali) e l’assenza di alcun tipo d’inganno nei software di gioco. Inoltre, va sottolineata l’esistenza di servizi di assistenza al cliente via chat o telefonici, alcuni dei quali disponibili h24.

In virtù di ciò, per un appassionato di gioco online, è molto importante sapere come riconoscere il sito di un casinò online legale, per distinguerlo dalle migliaia di portali esteri non sottoposti ad alcuna regolamentazione (e che di conseguenza non offrono alcuna garanzia nei confronti degli utenti). Per essere certi di giocare su una piattaforma senza brutte sorprese basta prestare attenzione ad alcuni dettagli. Ciò che non deve mai mancare in un casino online legale è la presenza del logo dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, accompagnata dal relativo numero di licenza a operare sul mercato italiano.

Tutti i link devono essere esposti come disposto dalla legge nella parte alta della pagina affinché possano essere ben visibili agli utenti. Inoltre, nei casino online legali vi sono obbligatoriamente intere sezioni dedicate alle informazioni sul gioco sicuro in cui si invita il giocatore a divertirsi in modo responsabile, fornendo informazioni e contatti di enti e servizi utili a riconoscere l’eventualità in cui il comportamento di gioco dovesse diventare compulsivo, dando origine al fenomeno tristemente conosciuto come ludopatia.

Nel caso un utente dovesse nutrire ancora dubbi circa la legalità di un portale di gioco online italiano, può liberamente consultare il sito dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, dove oltre a trovare informazioni più dettagliate relativamente alle percentuali di vincita dei singoli casino (con le caratteristiche specifiche relative a payout ed RTP di ogni singolo gioco) è presente anche una lista completa di tutti gli operatori provvisti di regolare licenza per operare in Italia.

Elencate le caratteristiche che contraddistinguono un casinò online legale, appare quasi superfluo rimarcare quanto sia importante giocare esclusivamente su questi siti poiché costituiscono un ambiente protetto in cui i giocatori possono divertirsi in maniera totalmente esente da alcun tipo di rischio.

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Moda, consigli per l’outfit maschile nella Primavera 2019

 

Con l’arrivo della Primavera impazza la moda, soprattutto per l’uomo, entrato per antonomasia nelle sue stagioni ideali. Le sfilate continuano a proporre tendenze per la prossima stagione, mentre i modelli affollano le strade con nuove manie per la primavera 2019, capace di offrire nuovi spunti sullo stile dell’uomo contemporaneo. Nessuna stratificazione di capi, gli outfit eccentrici, l’uso o abuso di loghi, stampe, immagini. La stagione primavera-estate si apre, e si chiuderà, nel segno della semplicità.

A cominciare dal ritorno dei “ruggenti” anni Sessanta, mai così in voga come nel 2019 in corso. Il look dandy è oggi quello che più fa tendenza, tornato com’è prepotentemente alla ribalta e al primo posto nell’armadio maschile (ma anche femminile). Il nuovo stile per la primavera 2019 è il blazer a doppiopetto con bottoni dorati, scarpe Oxford in pelle invecchiata (vedi qui), pantaloni sborsanti, pieni di colori neutri (ma occhio alla versatilità del bianco e del beige) ed all’intramontabile comodità del lino. Non necessariamente slim, anzi, per quest’anno fan tendenza le taglie maxi. Da abbinare, rigorosamente, con accessori classici e qualche fazzoletto che, nella mentalità del Dandy, non può mai mancare.

Dicevamo all’insegna della sportività e della semplicità: la combo di tendenza, per la stagione primaverile al maschile, è il trench con il jeans. Un look classico ma di tendenza. Jeans stretch, non per forza a tinta unita o a tela fissa, combinabili con sneakers (controlla qui) ma anche con stivali in giù e t-shirt e camicie in su. Un outfit casual ma ricercato e flessibile per tutti.

Non mancano, ovviamente, i completi, per questa stagione decisamente multicolori, senza uno standard preciso: dai colori caldi a quelli freddi. Il taglio necessariamente slim-fit. La camicia? Coreana, perlopiù. Tra gli accessori torna ad essere un must il foulard, simbolo di eleganza e raffinatezza maschile. Facile da indossare, sobrio, legato e non necessariamente abbinato a capi classici ma anche generalmente più casual e semplici, capaci comunque di fare tendenza negli ultimi tempi.

Un tocco di vintage, per questa stagione, non è completamente da buttar via. Ma tra le tendenze in voga della primavera quello più semplice e replicabile è lo stile cargo: l’abbigliamento, per capirci, da lavoro, diventato ispirazione per la stragrande maggioranza degli outfit maschili, per il weekend, il tempo libero ma non solo. Un mix di semplice, classico, causal ed elegante per un look al top e di tendenza. Uno stile raffinato, ricercato, da abbinare facilmente, ripetiamo, anche con sneakers e accessori, tanto casual quanto raffinati o anche semplici. Una stagione di tendenza, per l’uomo nel 2019.

Viaggi in “cantiere”: perché andare a Barcellona e a Milano nel 2019

La Casa Batlló è un’opera del celebre architetto Catalano Antonio Gaudi che sorge a Barcellona, in Spagna, al civico 43 del Passeig de Gràcia. Considerata una delle creazioni più originali del celebre architetto catalano, l’edificio è stato dichiarato, nel 2005, patrimonio dell’umanità dell’UNESCO. Ed è, ad oggi, uno dei maggiori monumenti di interesse a Barcellona, coi suoi 32 metri di altezza, polo d’attrazione per turisti e non. Al momento però l’opera di Gaudi è in fase di restauro e, finora, sono stati già rispettati i piani per i lavori previsti.

Oggi nella visita a Casa Batlló è possibile seguire, oltre che in streaming, anche dal vivo i lavori di restauro che, entro giugno 2019, completeranno il piano nobile, ed entro maggio, invece, la conservazione della facciata. Fino al cinque maggio è inoltre possibile godere di una vista spettacolare grazie a una passeggiata all’aperto sul tetto di Casa Batlló e vivere così la facciata da vicino. Che è poi piena di segreti e scoperte: il team di architettura che sta svolgendo i lavori di restauro di Casa Batlló ha scoperto una pavimentazione originale nascosta sotto diversi strati di vernice, in un piano preposto per l’affitto. Ed è stato allora facile dedurre, per gli architetti, che l’appartamento del Signor Batllò nascondesse altri ed alti tesori: è emerso così il Primo Nobile, un patrimonio di tutta l’umanità, attualmente in fase di restauro per consegnare a Barcellona e al mondo un’opera di genio e originalità. Un must per chi viaggia per scoprire e conoscere.

A Barcellona come a Milano, dove proseguono incessanti i lavori di restauro del Duomo di Milano per ridare splendore e lustro al marmo dello splendido Duomo lombardo. La campagna “Adotta una Guglia. Scolpisci il tuo nome nella storia” ha appena compiuto sei anni, a sostegno delle 135 guglie del Duomo. Il tutto per dare lustro ad un monumento-simbolo unico al mondo. Per questo la Veneranda Fabbrica proporrà una serie di iniziative speciali in vista del prossimo autunno, periodo ideale, probabilmente, per una visita nel capoluogo lombardo.

Il restauro del Gugliotto Vandoni è stato compiuto, poi è toccato al Gugliotto Amadeo, del XVI secolo, oggetto di un restauro imponente già tra il 1965 e il 1966. Fino a fine anno il cantiere proseguirà nel suo lavoro, così come per il fianco SUD, una delle parti del Duomo maggiormente esposte alle variazioni del meteo. Il ripristino e la pulitura delle pareti in prossimità della facciata principale proseguono, come non avveniva dal XIX secolo. Anche la Terrazza Centrale del Duomo è esposta agli agenti atmosferici e richiede un attento lavoro di ripristino, dal momento che ha necessità di essere impermeabilizzata. Il lavoro di impermeabilizzazione delle coperture si sta realizzando in modo ancor più certosino anche sulle falde inclinate del grande ottagono che sorregge la Guglia della Madonnina: il Basso Tiburio.

Nel Tiburio sono anche contenute le quattro arcate che Solari volle per il problema strutturale che negli anni aveva impegnato Bramante, Filarete e il grande Leonardo da Vinci. Si tratta del cantiere più importante e il cui completamento è necessario per l’intero cantiere-Duomo.
Ed oggi è proprio il cantiere del Tiburio oggi quello che impegna le maestranze del Duomo in modo pressoché totale, sia nella parte esterna che in quella interna.

La Guglia G38 Santo del Levante (g16 secondo la numerazione del Cantiere Duomo) fu smontata alcuni anni orsono: pronta per essere rimontata alla fine della scorsa estate, è ora in fase di ricostruzione ad opera delle Maestranze del Cantiere Duomo.

Un altro intervento programmato per l’autunno è anche l’avvio del restauro delle due Sacrestie del Duomo, ovverosia luoghi di usi quotidiani e ricchi di storia antica oggi necessitano di migliorie agli impianti e agli arredi per migliorare la loro vivibilità, ma soprattutto di restauri ai paramenti che ne decorano le volte, tra le più antiche del Duomo. Una visita tra Milano e Barcellona, nel 2019, può rivelare parecchie e non banali sorprese.

Un fine settimana in viaggio in Europa: come scegliere le mete migliori

 

Stiamo decidendo la meta per un fine settimana in Europa e non sappiamo dove andare. In realtà anche senza spostarsi troppo lontano per un viaggio in Europa le proposte sono moltissime. Si può decidere di scegliere tra le più belle città italiane, oppure allontanarsi fino alle isole britanniche o a nord del continente. Le città particolarmente famose sono molteplici e sono anche quelle che offrono più spunti per una vacanza divertente e ricca di piacevoli sorprese.

In viaggio in Europa senza uscire dall’Italia
Anche il nostro Paese fa parte dell’Europa e ci offre molteplici località in cui fermarsi, anche solo per un fine settimana. Restare in Italia consente ovviamente di tagliare i tempi da dedicare al viaggio in se stesso, inteso come trasferimento. Inoltre per molti sarà possibile raggiungere le più note città italiane anche semplicemente con l’automobile o in treno, in alcuni casi diminuendo i disagi o le necessità del viaggio. Tra le città più note in Italia troviamo in primis Roma, a detta di molti una delle più belle mete del mondo; come non ricordare poi Napoli, Palermo, Bari, o anche Firenze e, più a nord, Milano o Torino. Per chi vuole trascorrere una bella giornata, o un fine settimana, in una città storica anche Verona è l’ideale. Per non parlare poi di una delle mete più romantiche del mondo: Venezia. Per organizzare un viaggio in questa città si possono trovare maggiori informazioni qui.

L’Europa più vicina a noi
Moltissime delle principali città europee sono per altro a un passo dall’Italia. Si pensi ad esempio a Nizza, Montecarlo, Strasburgo, Salisburgo, Ginevra o Vienna. Chi vive nel nord Italia può raggiungere queste città in automobile, e in ogni caso in aereo si tratta di un percorso brevissimo. Il tutto senza rinunciare alle bellezze dei luoghi e alle mille cose da visitare. Non serve allontanarsi troppo da Roma o da Milano per vedere qualcosa di meraviglioso in un viaggio in Europa. Moltissimi italiani per altro amano gli stati del sud dell’Europa, come ad esempio la Grecia o la Spagna. Madrid, Barcellona, Corfù e Atene sono tra le mete più ambite; se ci si vuole allontanare ancora un poco si può andare anche a Lisbona, in Portogallo, oppure spostarsi verso est, in Slovenia o in Croazia, mete ideali anche per l’estate o per chi ama i viaggi naturalistici.

Le principali mete in Europa
Per continuare le migliori città da visitare durante un viaggio in Europa non possiamo dimenticare quelle mete che attirano il maggiori numero di turisti ogni anno. Stiamo parlando ad esempio di Parigi o di Londra, due capitali tra le più note, dove sono presenti innumerevoli località che meritano decisamente una visita. Lo stesso dicasi per Dublino e Edimburgo, o anche per le capitali delle nazioni del nord. Molto apprezzata dai turisti di tutto il mondo è anche Amsterdam, una città perfetta da visitare in un fine settimana, particolarmente adatta soprattutto ai giovani in cerca del brivido del divertimento. Scopri di più su Amsterdam grazie alle tante informazioni disponibili in rete.

Moda e tendenze: Tra colori e stili benvenuta primavera

moda primavera

Western, anni ’90, stampe, logolettering, ecosostenibile, abiti in maglia, pantaloni a vita alta. Queste sono le parole chiave per la primavera-estate 2019. E non basta soffermarsi su uno solo di questi trend per riuscire ad identificare la più cool delle tendenze. Ebbene sì, dopo aver guardato le passerelle e le nuove collezioni delle più grandi aziende di moda, l’idea che prende forma è quella che non esiste più la moda di un tempo, quella che dettava regole precise di stile che portava tutti a stereotiparsi. Sembra quasi che non esista più quella massa indistinta di persone disposte a tutto pur di essere cloni.

La moda del 2019 dice ‘tutto vale’, ma allora è lecito chiedersi come individuare ciò che è trendy. Esiste in realtà un solo requisito fondamentale per essere cool ed è quello di curare meticolosamente i dettagli. Il vero trend è non lasciare nulla al caso, soprattutto nel settore dell’abbigliamento. Ognuno è libero di scegliere se indossare un piumino leggero o un cappotto lungo piuttosto che uno stile rigoroso o sprizzante si colori, ma mai lasciare al caso i dettagli. Le passerelle di tutto il mondo lo confermano e promuovono una autonomia nella diversità che è ricchezza.

La globalizzazione del mondo fashion intende interpretare tutti gli stili e le peculiarità presenti nelle miriadi di sfaccettature che il mondo contiene. È un’accezione del tutto nuova della moda che non vuole più essere tutta uguale per persone tutte uguali, ma che punta alla ricchezza delle differenze. Sembra quasi controcorrente in un mondo che insegue l’apparire a discapito dell’essere eppure è proprio dal mondo della moda e dalle passerelle di New York, Londra, Milano e Parigi che sembra arrivare uno dei messaggi più nuovi di questi anni. Che ognuno scelga liberamente il proprio stile che sia Western o Anni ’90, che ami i pantaloni a vita alta o le longuette sotto al ginocchio, gli abiti morbidi in maglia o i tulle dell’aute couture. L’importante è essere coerenti e curati scegliendo outfit in totale accordo nei vari elementi che li compongono. I dettagli sono importantissimi. È da questo concetto che parte tutta un’idea di lusso completamente diversa e che vede il raso loggato inserito nelle felpe piuttosto che le elevate prestazioni di un tessuto tecnico di derivazione sportiva inserite in un capospalla elegante.

Sicuramente un elemento fondamentale per la realizzazione del proprio look è la scelta dei colori da indossare e anche qui, quest’anno, ci si può divertire e scegliere quello che rispecchi di più il proprio stile e allora, se secondo Pantone il colore dell’anno è il corallo, nelle passerelle non c’è limite all’uso dei colori. Dai mille volti del beige al total red passando per le fantasie maculate ai pois.

Insomma, che ognuno si senta libero di esprimere se stesso come meglio crede, ma nessuno dimentichi che nella cura dei particolare è racchiusa l’essenza del cool come dimostrato dalle più grandi Influencer capaci di sfoggiare ogni giorno decine di stili senza mai risultare poco credibili. E nell’era dei Millennials la credibilità è tutto.

Il 3 maggio a Milano arriva MOARD

Il 3 maggio a Milano arriva MOARD: il primo salone mondiale di moto design

Al Palazzo del Ghiaccio di Milano, da venerdì 3 a domenica 5 maggio: produttori mondiali, designer e innovatori, in un racconto sensoriale di esperienze in sella alla motocicletta

Milano, 20 Marzo 2019 – A maggio nel capoluogo meneghino arriva MOARD: il primo salone al mondo, tracciato sul design della motocicletta.
Dal 3 al 5 maggio, nello storico Palazzo del Ghiaccio di Milano, l’attrazione e la passione che permeano le due ruote, si toccano con mano: designsviluppotecnologia e tante innovazioni che, già oggi, prevedono la mobilità di domani.  MOARD (www.moard.it) è l’acronimo di “Motorcycle Arts & Designers”ed è la prima esposizione,interattiva ed emozionale, che dettaglia il processo, creativo e tecnologico, necessario a forgiare i più romantici tra i mezzi di trasporto.

Da venerdì 3, a domenica 5 maggio, la superficie espositiva di 5330 mq dello storico Palazzo del Ghiaccio di Milano (via Piranesi 14, 20137 Milano), è pronta ad accogliere le proposte degli oltre 30 espositori che hanno scelto il nuovo formato con cui raccontare l’universo della moto. L’idea nasce da Emanuela Von Dutch Conti, motivata project manager delle due ruote, che ha concepito MOARD con il supporto produttivo del socio Giulio Costantini, fondatore dello spazio creativo Lanificio di Roma, e con la collaborazione di Ola Stenegard, chief designer di Indian Motorcycles.Insieme al marchio statunitense, tra i produttori mondiali presenti sul palco diMOARD, sono pronti a svelare il dietro le quinte dei propri modelli, anche: Ducati, Yamaha, Honda, Rizoma, SC-Project e Vemar. Un’altra anteprima arriva da Monster reparto corse, che espone a Milano la replica MEYM46 2019 di moto e casco del più amato tra i motociclisti: il neo quarantenne Valentino Rossi.

Ma chiamano a raccolta gli appassionati delle due ruote a MOARD, anche: i designer e i progettisti di esemplariunici, gli studenti italiani che competono con le eccellenze del mondo e gli innovatori che, fin da adesso,disegnano i veicoli elettrici che guideremo nel futuro e non solo… su strada.

Per allietare il primo fine settimana di maggio, MOARD ha in programma anche un ricercato “Percorso di Design del Gusto”, curato in prima persona dallo chef Gabriele Ciocca: al 1° piano e sulla terrazzasette chef e numerose realtà della cucina e della ristorazione, propongono ai visitatori una nuova concezione di esperienzasensoriale di qualità, ispirata all’universo della moto. I tre giorni della manifestazione prevedono altrettanteaperture serali, con orari fino alle 22musica e dj-set di artisti italiani ed europei, oltre che ospiti e nomi noti, accomunati dalla passione per la motocicletta.

IED Milano è il Partner Universitario Istituzionale della manifestazione, mentre la media partnership è affidata aMoto.it e le esperienze multimediali sono progettate insieme a Bepart, Partner Tecnologico dell’evento, già creatore museo di realtà urbana aumentata di Milano.

Fervono i preparativi in previsione di venerdì 3 maggio, quando MOARD espone al mondo l’intero flusso creativo che, partendo da un’intuizione e passando per il design, trasforma: un’idea, in un motociclo.

Illegalità, il boom del settore occulto del gioco: alcune stime

20 miliardi di euro è il valore attuale del gioco clandestino in Italia

Negli ultimi anni lo Stato ha sempre più cercato di contrastare il gioco illegale, provando in qualche modo, non sempre riuscendoci, a regolamentare un settore spesso vittima di divieti e limiti. Le misure dello Stato hanno portato ad un aumento del Preu sugli apparecchi ludici, finiti poi nel mirino del governo gialloverde, intenzionato fortemente a porre limiti e portare ordini al settore del gioco. Il Decreto Dignità, approvato la scorsa estate, non è che la punta dell’iceberg.

Il Decreto Dignità, nelle intenzioni, nasce come contrasto alla spropositata offerta di gioco e, in particolare, come mezzo di distruzione, potremmo dire, dell’offerta illegale. Nulla di più vero perché, stando agli ultimi resoconti della Guardia di Finanza, le misure statali degli ultimi anni, compresa l’ultima, avrebbero spostato il baricentro dell’attenzione, portando i consumatori sempre più nel giro dell’offerta illegale da gioco la cui differenza con quella legale, a causa delle nuove disposizioni, diventa praticamente impercettibile.

Quanto vale attualmente il gioco d’azzardo illegale

Secondo i dati pubblicati nei giorni scorsi su Gaming Report, il settore del gioco illegale vale circa venti miliardi di euro. una cifra che va al di là di ogni immaginazione o previsione, per quanto drastica possa essere. Ma lo Stato, incurante, per la realizzazione del cosiddetto “decretone” (reddito di cittadinanza e “Quota 100”, n.d.r), ha deciso di sferrare un ulteriore colpo al settore dell’intrattenimento, innalzando il Preu sulle slot machine dello 0,65%, per rintracciare i 400 milioni necessari alle manovre di cui sopra. E parlando di cifre, il Preu, nel 2016, era pari al 17,5, poi diventato 19,25 a settembre 2018. Oggi arriverebbe a 20%. Una misura forse troppo dura da un settore piegato da Governo centrale e Regioni. E l’attenzione dei giocatori, però, non cala, anzi, se vogliamo, raddoppia. Verso l’illegale.

I settori interessati dal gioco clandestino

I comparti interessati dal gioco clandestino sono tre: quello fisico, tramite il collegamento con apparecchiature che offrono giochi promozionali vietati e che violano la riserva statale sui giochi (i cosiddetti totem), la manomissione di apparecchi da gioco comprendenti vincite in denaro, le scommesse tramite siti illegali. I totem, più di tutti, sono al centro della cronaca: nella Torino, per esempio, in alcune sale è scoppiato il caso, dal momento che vengono utilizzati al posto delle regolari slot machine. E coi totem si raggira anche la legge statale del Piemonte, che introduce il distanziometro e prevede il divieto di slot nei locali con una distanza inferiore ai 500 metri da luoghi considerati sensibili. E non è un caso isolato, dal momento che gli escamotage proliferano grossomodo in tutte le regioni del Nord e del Centro-Sud. E il distanziometro, va detto, non rappresenta una valida soluzione per combattere l’abusivismo da gioco. Lo Stato punta alla riduzione di offerta e apparecchi per consumarla, ma intanto, come un vero e proprio boomerang, esplode il settore occulto dell’illegale. Lo ripetiamo, 20 miliardi. Si fa fatica anche a pensarla, una cifra così…

Milano, la città dei divieti

MILANO, la città dei divieti

Area c (blu) e area B (rossa) i numeri sono i varchi di accesso

Abbiamo pubblicato ieri la notizia dell’avvio dell’area B  per i veicoli diesel e per Euro 0 benzina, non è certo un bel biglietto da visita per chi viene in città per lavoro o per diletto, trovare tutti questi ostacoli sul suo cammino, quanto meno, ammesso che possa entrare, troverà di sicuro traffico e inquinamento alla nuova barriera.

Che cosa si prefigge questa amministrazione comunale? Probabilmente la realizazione di una città di elite, una Milano dove si vive bene nel Municipio Uno, un po’ peggio nel circondario e malissimo oltre la circonvallazione.

Che cosa penseranno gli abitanti dei quartieri periferici, quelli di Gallaratese, Quarto Oggiaro, Bicocca, Chiesa rossa, Forlanini e via dicendo? Protestano di sicuro perchè hanno avuto la conferma che ciò che interessa a Sala è mantenere i suoi voti nel Municipio Uno, ovvero in zona centro, visto che ha creato una zona di decantazione tra la il centro storico Area C  e le altre zone periferiche, proprio instaurando l’area B.

smog su Milano

Questo sarebbe prendersi cura delle periferie? Questo sarebbe abbassare il livelllo di inquinamento? Si certo, ma solo per il centro, se poi gli altri affogano nello smog non faranno altro che fare un piacere al Sindaco, che di loro non si è mai occupato e non si occuperà mai.

C’è anche la questione della discriminazione. Che differenza passa tra un cittadino del centro e uno del Gallaratese? Sono entrambe cittadini, entrambi pagano le tasse, dovrebbero essere perfettamente uguali. Sbagliato, una differenza esiste ed è  il ceto sociale benestante, quello che piace tanto alla sinistra “al caviale”, quello che supporta gli immigrati (tanto a loro non cambierà proprio nulla, visto che abitano in centro), quello che prova piacere nel dimostrarsi caritatevole e lo fa quasi sempre a spese degli altri.

Mi auguro che i milanesi, tutti quelli che vivono fuori dal centro, comprendano che in questa Milano c’è ben poco di Europeo, e che non sono certo tre grattacieli, dritti o storti che siano, a decretare il gradimento di chi vive in una città.

Spiegatelo a Sala.

Manuela Valletti

MILAN, solido e determinato

Milano, 28 febbraio 2019 – Il Milan che soffre sembra sbandare ma alla fine regge l’urto. E non prende gol. Anche la sfida di Coppa Italia contro la Lazio ha sancito quello che ormai è divenuto un mantra: questo Milan poggia molto sulla fase difensiva, l’arma in più in questo momento storico. Perché dalla gara contro i biancocelesti di Inzaghi da salvare non c’era molto, ma sicuramente la prova della retroguardia è stata positiva: tiri pericolosi concessi alla Lazio pressoché nessuno, con Donnarumma spesso inoperoso. E il giovane classe 1999 ha concluso senza palloni raccolti alle proprie spalle per la quarta volta nelle ultime cinque gare.

Donnarumma

Un dato importante, soprattutto alla luce di quella che era stata la partenza del Diavolo in questa stagione, con 12 gare di seguito con gol subiti. Ora, invece, la netta inversione di rotta: da gennaio subiti appena tre gol, che diventano quattro se si calcolano le ultime dodici partite. Dietro questa solidità difensiva la crescita, tra gli altri, di Romagnoli e Donnarumma; e l’estremo difensore è tornato ai livelli di un paio di stagioni fa quando era quasi insuperabile: «Abbiamo lavorato tanto sulla fase difensiva – l’ammissione di Davide Calabria – siamo partiti male, subivamo tanti gol, ma abbiamo svoltato dal punto di vista mentale. Ora rimaniamo concentrati, ed è fondamentale se vogliamo arrivare in alto». Di certo è incredibile pensare che Donnarumma abbia solo 20 anni, perlomeno per la mole di fatti accaduti attorno alla sua figura. Un passato ricco di elogi, l’esordio in Serie A a soli 16 anni e 8 mesi in un Milan-Sassuolo sotto la guida di Mihajlovic. Poi una carriera brevissima e fulminea, con tanti alti e bassi, tra il peso di essere un predestinato e l’erede legittimo del mito vivente Buffon. Sul campo, di certo, la sua vera età non è mai stata palesata, visto che sopratutto nell’ultimo periodo è tornato ad essere un vero leader carismatico.

Lui che è stato il portiere più giovane a vestire la maglia della Nazionale, il più giovane titolare nella storia del derby di Milano, il più giovane esordiente nella storia dell’Under 21 e il più giovane giocatore di sempre a raggiungere 100 presenze in Serie A. Fuori dal campo, però, i dolori maggiori: il rinnovo di contratto nell’estate 2017 si trasforma in una telenovela dai risvolti grotteschi, con la guerra pubblica tra Raiola e la dirigenza con Donnarumma finito alla gogna mediatica e dei tifosi. E poi il discusso arrivo del fratello Antonio, uno stipendio da 6 milioni di euro a stagione e quell’errore nell’ultimo derby sul goal di Icardi che, paradossalmente, ha rappresentato la svolta. Da novembre, infatti, Gigione è divenuto il portiere con la percentuale di parate più alta nei cinque maggiori campionati europei (87.3%) e i tifosi sono tornati ad amarlo. Situazione Kessie Per il centrocampista, uscito martedì sera durante il primo tempo di Lazio-Milan, si tratterebbe di una botta al quadricipite della coscia destra. Ieri l’ivoriano, le cui condizioni non sembrano preoccupare molto lo staff medico milanista, ha svolto terapie e massaggi, ma già oggi dovrebbe lavorare in gruppo.

 

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Linea Milano-Lecco-Sondrio in pochi mesi cinque aggressioni

«I treni della linea che unisce Milano a Lecco e Sondrio sono particolarmente a rischio; di recente si è verificata infatti la quinta aggressione in pochi mesi, questa volta a sfondo sessuale. Per questo un ivoriano mercoledì è stato denunciato dalla polizia ferroviaria di Lecco per atti osceni in luogo pubblico e molestie, grazie alle immagini riprese dalle telecamere». E’ quanto dichiara  Riccardo De Corato, assessore alla Sicurezza di Regione Lombardia.

«Da mesi  inutilmente, chiedo di prevedere l’impiego dei soldati, non solo nelle stazioni ma sui convogli. Soprattutto nelle ore serali e nel fine settimana, quando molte di queste corse diventano terra di nessuno. Di recente con la Prefettura di Lecco, Regione Lombardia ha approvato un Patto che promuove le iniziative finalizzate all’incremento della cultura della prevenzione nelle abitazioni private, ma che potrà fare estendere i controlli anche nei pressi delle stazioni».

«Questo – conclude De Corato – in attesa di un ulteriore patto dedicato espressamente alla sicurezza negli scali ferroviari e a bordo dei treni, col quale si potrà avviare una sperimentazione a partire da quelle stazioni e tratte che evidenziano profili di maggiore criticità. L’ennesima aggressione dimostra che ci stiamo muovendo nella giusta direzione, ma serve fare più in fretta e i recenti episodi di cronaca ce lo impongono: 600 agenti della Polfer per presidiare 2500 km di linea sono troppo pochi. A partire dalla Milano Lecco Sondrio, dove siamo ormai all’emergenza».