Piazza Fontana, Milano e l’Italia ricordano la strage

Milano, 12 dicembre 2018 – La città di Milano e tutta l’Italia ricordano oggi la strage di piazza Fontana, avvenuta il 12 dicembre 1969. Sono passati 49 anni da quando una bomba scoppiò all’interno della Banca nazionale dell’agricoltura cusando 17 morti e 88 feriti. Fu l’evento che segnò l’inizio della stagione del terrorismo in Italia, certamente una delle pagine più drammatiche del secondo dopo guerra.

Piazza Fontana

Nel pomeriggio è prevista la manifestazione ufficiale di commemorazione organizzata dal Comitato permanente antifascista di Milano. Il programma prevede alle 15.45 in piazza della Scala il concentramento del corteo che avrà alla testa i gonfaloni della Regione Lombardia, dei Comuni e della Città Metropolitana, e che raggiungerà piazza Fontana. A seguire la posa delle corone e gli interventi delle autorità.

ntanto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è intervenuto ricordando i tragici fatti di piazza Fontana. “Il popolo italiano ha saputo sconfiggere gli eversorigrazie alla propria unita’ e ai valori radicati nella sua storia – dice il capo dello Stato – nella sua cultura, nella vita sociale, anche se il costo umano di questa battaglia di liberta’ e di civilta’ e’ stato assai elevato”. “L’aggressione alle istituzioni–  continua Mattarella – pianificata spargendo sangue di cittadini inermi- aggiunge-, è stata respinta grazie al prevalere della solidarietà e della cultura democratica. È una lezione della storia, che vale per il futuro: gli ordinamenti liberi e democratici prevalgono quando le loro fondamenta sono basate su valori condivisi, capaci di unire al di là delle legittime differenze di idee e interessi, quando promuovono liberta’ e giustizia, contro chi usa violenza per scopi di sopraffazione”.

“Una verita’ piena e conclusiva _ conclude il presidente – non ha ancora coronato le lunghe e travagliate vicende giudiziarie. Questo nonostante il lavoro encomiabile e coraggioso di magistrati e servitori dello Stato, che hanno svelato responsabilita’ e trame di matrice neofascista,  occultate da intollerabili deviazioni”.

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Milano, inaugurata la pista del ghiaccio a Palazzo Lombardia

Piazza Città di Lombardia a Milano ospiterà fino al 20 gennaio 2019, la pista di pattinaggio sul ghiaccio ’02ice’ inaugurata nel weekend. L’iniziativa è organizzata dalla Federazione Italiana Sport del Ghiaccio, in collaborazione con Regione Lombardia.
“La pista di pattinaggio in piazza Città di Lombardia – ha dichiarato l’assessore regionale allo Sport e Giovani Martina Cambiaghi nel suo intervento – è una delle attrazioni invernali più attese dai cittadini e mi auguro che partecipino numerosi, come gli altri anni.
Gli sport del ghiaccio sono infatti molto seguiti dai lombardi: chi ama pattinare avrà modo di farlo tutti i giorni, mentre chi non ha ancora provato questa emozione può iniziare ora, approfittando dell’aiuto dei maestri”.
“Mi auguro – ha proseguito l’assessore Cambiaghi – che la candidatura di Milano e Cortina per le Olimpiadi invernali del 2026 si concretizzi e diventi non solo un momento di rilancio di tutto il comparto turistico lombardo ma anche l’opportunità per valorizzare tutti gli sport su ghiaccio e, in generale, le discipline alpine e montane, che ci sono così care”.
La pista è aperta fino al 20 gennaio dalle 16 alle 21 nei giorni feriali e dalle 10 alle 21 il sabato e la domenica. Fanno eccezione il 24 e 31 dicembre (dalle 10 alle 18) e il giorno di Natale (dalle 16 alle 21).
I bambini dai tre ai cinque anni possono entrare solo se accompagnati da un adulto. Alla pista di piazza Città di Lombardia si può accedere al costo di 4 euro con i propri Pattini.
Nei giorni feriali chi ha i propri pattini accede gratuitamente dalle 18 alle 21. Chi non dispone di attrezzatura propria può
noleggiarla ai temporary shop che si trovano a bordo pista al costo di 8 euro all’ora.
Maestri e allenatori specializzati in questo periodo propongono lezioni mirate sia per chi non ha mai provato questo sport sia per chi lo pratica ma vorrebbe migliorare per sentirsi più sicuro.

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Per Natale l’Umbria è a Milano

Milano, 1 dicembre 2018 – L’Umbria è nuovamente presente a Milano. Nel chiostro di Palazzo Marino, è stato allestito un suggestivo presepio realizzato dagli aderenti all‘Associazione Amici del Presepio “Gualtiero Angelini” di Citta’ di Castello in collaborazione con l’Associazione Presepistica di Monte Porzio Catone. Un’iniziativa resa possibile grazie alla collaborazione tra il Comune di Milano e la Regione Umbria per l’incontro tra le culture dei due territori e per promuovere in particolare le localita’ umbre nel percorso di rinascita.

Quest’anno la scena proposta rappresenta fedelmente Assisi, una delle citta’ piu’ suggestive e visitate dai turisti di tutto il mondo, conosciuta anche per essere la citta’ di S. Francesco (patrono d’Italia) e di Santa Chiara. Non a caso per l’ambientazione e’ stata scelta questa citta’: fu proprio il poverello di Assisi a dare vita per la prima volta ad un presepio, a Greggio, in Umbria, il 25 dicembre 1223. Vari materiali sono stati impiegati per la realizzazione della scenografia di questo manufatto (largo 3,50 metri e lungo 4 metri): legno, polistirolo e sughero, accuratamente incisi e modellati, per ottenere l’effetto naturale delle pietre successivamente dipinte con varie mani di colore fino ad assumere un aspetto datato e consumato dal tempo

I personaggi sono stati modellati in terracotta e dipinti a mano. L’effetto della nevee’ ottenuto con l’utilizzo di bicarbonato mentre la lacca per capelli stabilizza il manto nevoso. Il quadro d’insieme e’ reso ancora piu’ suggestivo da una sapiente illuminazione che riproduce l’alternarsi del giorno e della notte. Il presepio realizzato con la tecnica del diorama, ovvero con un paesaggio prospettico delimitato dal boccascena, si compone di due parti: in quella di sinistra (rispetto a chi guarda) e’ ambientata la nativita’ e sullo sfondo e’ possibile ammirare la piazza con il porticato che conduce alla Basilica di San Francesco, mentre in quella di destra, che rappresenta un tipico scorcio assisano, si svolgono scene di vita quotidiana, come la donna che attinge l’acqua alla fontana, il pastore che porta le pecore al pascolo, la donna che vende i prodotti della sua terra.

Afferma Donatella Antinori, Presidente dell’Associazione Amici del Presepio di Citta’ di Castello curatrice dell’allestimento di questo presepio: “Dopo tanto lavoro e impegno e’ un onore essere presenti a Milano e speriamo che il presepio venga apprezzato come merita”. Insieme a lei hanno lavorato e partecipato concretamente al successo dell’iniziativa Fausto Celicchi, Sandro Epi e Assuntina Battistoni, valenti presepisti, e Sauro Falleri, esperto di illuminazione.

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Youtube perde la prima battaglia dello streaming

youtube sconfitta originals

Youtube fallisce l’operazione Netflix. Dal 2019, Originals, il servizio che propone su abbonamento serie tv e film originali, non sarà più a pagamento. Sarà gratuito e interrotto dalla pubblicità. Una sterzata che arriva dopo appena otto mesi.

Originals era stato battezzato a maggio, con un abbonamento che includeva anche Youtube Music (il servizio che incrocia streaming in stile Spotify con un archivio di video musicali e concerti). In Italia è arrivato a giugno, con un prezzo di 11,99 euro al mese per l’intero pacchetto.

Perché Youtube cambia

L’obiettivo – ha spiegato un portavoce di Youtube a Business Insider – è “soddisfare la crescente domanda di un platea globale”. Tradotto: l’abbonamento non ha trovato l’accoglienza sperata, nonostante la richiesta di contenuti originali via web resti solida. Offrire i prodotti gratis vuol dire scommettere su un equilibrio che ancora non c’è. Youtube cerca di attrarre un pubblico per ora limitato (che diventi appetibile per gli inserzionisti) e, allo stesso tempo, prova a conservare parte degli abbonati.

Il servizio a pagamento, infatti, non scomparirà del tutto ma sarà disponibile per chi sia disposto a pagare pur di guardare serie e film senza pubblicità. In pratica si passa da un modello “premium” (pagare è l’unico modo per accedere, come Dazn o Netflix) a uno “freemium” (l’accesso è gratuito e si spende per avere servizi aggiuntivi, come Spotify). I contenuti attualmente disponibili resteranno esclusiva degli abbonati. Ma quelli pubblicati dal 2019 saranno accessibili a tutti.

Cosa vuol dire per lo streaming

La decisione solleva dubbi sull’avvenire di Youtube Premium, l’abbonamento che combina Originals e Music. Senza film, serie e programmi tv, il pacchetto sarebbe in parte svuotato e avrebbe senso solo per chi volesse continuare a vedere i contenuti e ascoltare musica senza pubblicità. Gli altri potrebbero interrompere l’abbonamento o migrare verso il solo servizio di musica in streaming (che costa qualche euro in meno).

La mossa di Youtube conferma quanto sia difficile competere con Netflix e in un mercato sempre più affollato. Apple è in arrivo con la propria piattaforma, probabilmente già dal prossimo marzo. YouTube non divulga il numero di abbonati di Premium, ma è chiaro che una correzione così netta e rapida indichi un successo quantomeno modesto.

Una gara per incoronare il re dei Panettoni

Quando s’avvicina Natale, ogni anno ricomincia il solito dilemma: “panettone o pandoro?”. Le statistiche (e le vendite) dicono che è sempre il primo a vincere assolutamente la gara.

E proprio a Milano da alcuni anni in queste settimane si organizza una curiosa kermesse dedicata a questo curioso dolce, dal titolo Re Panettone. In pratica nel capoluogo lombardo arrivano tutti i famosi maestri pasticceri d’Italia (e spesso anche dall’estero) che hanno una ricetta di un loro panettone. Tutti si sfidano davanti ad una giuria per il “panettone più buono d’Italia” e vendono i loro prodotti a prezzo fisso ad un pubblico di visitatori, diverse migliaia di persone, che possono acquistare il loro panettone dopo centinaia di assaggi offerti da tutti gli espositori. Quest’anno ha vinto una pasticceria lombarda, la PanGiuso della provincia di Bergamo, premiata da Stanislao Porzio, ideatore e organizzatore della kermesse “Re Panettone”.

gara pasticceri a milano

Pochi però alla fine sembrano sapere qualcosa sulla storia di questo dolce tradizionale, italiano, lombardo ma soprattutto milanese. La nascita del panettone ha infatti molto del leggendario. In effetti non si sa con precisione quando sia stato inventato e da chi. Si sa solo che si inizia ad avere traccia dell’esistenza di questo pane dolce nella Milano dei tempi di Ludovico il Moro, verso la fine del XV secolo. Il pandoro, invece, il suo più grande rivale, fu inventato 150 anni dopo , precisamente nel 1884. Ma torniamo alle leggende del panettone, che ufficialmente sono ben tre. La prima leggenda  lo vuole invenzione di  Ugo, un falconiere di Ludovico il Moro, divenuto garzone nella bottega del pane di Toni, padre di Adalgisa, la fidanzata di Ugo. Una notte Ugo aggiunse una grande quantità di burro (acquistato vendendo dei falchi rubati a Ludovico il Moro) al pane che stava impastando.  Il pane di Toni divenne famosissimo in città e considerato il migliore di Milano. Nei giorni successivi, all’impasto di questo “pane speciale” venne aggiunto lo zucchero e, sotto le feste di Natale, Ugo arricchì la ricetta con uova, pezzetti di cedro candito e uva sultanina. Fu un successo: sulla tavola, a Natale, quasi non c’era milanese che non avesse il “pangrande” o il “pan del Toni” (da cui la parola panettone). Toni divenne ricco e i genitori di Adalgisa acconsentirono al matrimonio tra i due giovani.

La seconda leggenda, invece, ha come ambientazione proprio la corte di Ludovico il Moro, durante un sontuoso banchetto di Natale. Un famoso cuoco (di cui però non sappiamo il nome) al servizio di Ludovico, aveva creato personalmente l’impasto di un dolce straordinario, la cui ricetta segreta si tramandava di padre in figlio, da secoli, all’interno della sua famiglia. Non tutto, però, andò per il verso giusto e il cuoco scordò di togliere per tempo il dolce dal forno, bruciandolo e rendendolo immangiabile. Era ormai troppo tardi per prepararlo nuovamente. Per fortuna, un servo di nome Toni aveva tenuto per sé un po’ dell’impasto del dolce ormai perduto  a cui aveva aggiunto un po’ di frutta candita, uova, zucchero e uvetta. Voleva cuocerlo al termine del proprio lavoro per avere qualcosa di buono da mangiare. Il cuoco, scoperto l’impasto avanzato, decise di dargli forma di pane e portarlo comunque alla tavola del principe. Anche questa volta fu un successo: non solo il pan del Toni  piacque a Ludovico e ai suoi commensali, ma il cuoco fu obbligato a servirlo a tutti i banchetti natalizi degli anni successivi, e presto l’usanza si diffuse fra tutta la popolazione.

La terza leggenda vede protagonista  persino una suora:  suora, cuoca di un convento milanese e che, per Natale, pensò di fare un dolce per le altre consorelle usando i pochi ingredienti disponibili nella dispensa del monastero . Al solito impasto del pane aggiunse uova e zucchero, canditi e uvette. Per benedire quel pane natalizio vi tracciò sopra, con il coltello, una croce. Le suore apprezzarono e  anche questa volta, a Milano, il passaparola fu incredibilmente veloce: i  milanesi cominciarono a fare offerte al convento per portare a casa un po’ di quel pane speciale.

Leggende a parte (ognuno si scelga la sua…) il panettone è ormai il Re della tavola natalizia, se ne fanno di semplici, con o senza uvetta, cedro, canditi, con il cioccolato amaro o dolce,  il gianduia, l’arancia o le pere, le ciliegie o il limoncello, il caramello, i fichi e persino con le olive.

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Banksy in mostra a Milano al Mudec

La street art di Banksy si trasferisce dalla strada in un museo pubblico. Succede al Mudec di Milano, che ospita i lavori dell’artista provenienti da collezioni private. “A visual protest. The art of Banksy” è il titolo dell’esposizione che apre al pubblico questo mercoledì 21 novembre, ed è visitabile fino al 14 aprile. Curata da Gianni Mercurio, raccoglie oltre 70 lavori tra dipinti, sculture e stampe dell’artista inglese, corredati di oggetti, fotografie e video

Gianni Mercurio, curatore della mostra: “Banksy è stato l’esplosione, non solo al livello di pubblico che ha modificato qualcosa nella percezione del cosiddetto establishment. dell’arte contemporanea. Questo ha sempre considerato gli street artist non dico come artisti di serie B, ma come artisti di un Dio minore”

La street art di Banksy si trasferisce dalla strada in un museo pubblico. Succede al Mudec di Milano, che ospita i lavori dell’artista provenienti da collezioni private. “A visual protest. The art of Banksy” è il titolo dell’esposizione che apre al pubblico questo mercoledì 21 novembre, ed è visitabile fino al 14 aprile. Curata da Gianni Mercurio, raccoglie oltre 70 lavori tra dipinti, sculture e stampe dell’artista inglese, corredati di oggetti, fotografie e video.

Gianni Mercurio, curatore della mostra: “Banksy è stato l’esplosione, non solo al livello di pubblico che ha modificato qualcosa nella percezione del cosiddetto establishment. dell’arte contemporanea. Questo ha sempre considerato gli street artist non dico come artisti di serie B, ma come artisti di un Dio minore”.

arteit@ARTEit

Bansky arriva al MUDEC di Milano con ‘A Visual Protest’, dal 21 novembre. Mostra non autorizzata con dipinti, prints, copertine di cd e un bel documentario a cura di Butterfly Art News.

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Prevenzione: cura della vista per i bambini

Iniziativa della Commissione difesa vista nell’ambito del Salone internazionale del giocattolo

Prevenzione mirata per le famiglie: è questo l’approccio di Commissione Difesa Vista Onlus che rinnova la collaborazione con “G! Come Giocare”, Salone internazionale del giocattolo che si svolgerà dal 23 al 25 novembre a Milano.

Professionisti della visione saranno presenti a Fieramilanocity (padiglioni 3-4, gate 4, Viale Scarampo) per sensibilizzare sulla necessità di una maggiore attenzione alla salute degli occhi con test visivi gratuiti (si precisa che l’ingresso a Salone internazionale del giocattolo è a pagamento con biglietto ridotto per i bambini). Uno spazio dedicato agli screening accoglierà perciò sia i bambini, sia i loro genitori e accompagnatori adulti; ci sarà anche un’area dove animatori ed educatori intratterranno i piccoli con attività ludico-educative sul funzionamento dell’occhio e della vista, sulle buone pratiche di prevenzione e su come salvaguardare la salute oculare.

Nella tre giorni che anticipa il periodo natalizio, tradizionalmente dedicato agli acquisti, CDV intende regalare ai presenti un momento prezioso di prevenzione visiva: gli adulti potranno sottoporsi ad anamnesi refrattiva, esame della refrazione e test di Amsler effettuati dagli ottici; mentre i più piccoli saranno sottoposti a controllo della vista e a test ortottici eseguiti da medici oculisti e ortottisti di Vision + Onlus con l’ausilio di un Plusoptix, una lampada a fessura portatile e un oftalmoscopio per il test del riflesso rosso.

La collaborazione di Commissione Difesa Vista Onlus con l’evento milanese si inquadra nell’ambito dell’impegno contro la diffusione dei deficit visivi tra i più piccoli: secondo i dati della onlus, un bambino su 2 non è mai stato visto da un oculista. Un dato, quest’ultimo, molto allarmante se si pensa che una condizione abbastanza diffusa come l’ambliopia, di cui soffre tra il 3% e il 4% dei bambini sotto i 5 anni, può essere curata completamente solo se diagnosticata in tenera età. In generale, oltre l’80% dei deficit visivi può essere prevenuto o curato: circa il 40% dei cittadini non si reca regolarmente dall’oculista e quasi il 20% degli adulti indossa una correzione visiva non più adeguata alle proprie necessità.

“A questa situazione è fondamentale rispondere attraverso il contatto immediato e diretto con le famiglie – spiega Vittorio Tabacchi, presidente di Commissione Difesa Vista. Per questo siamo qui. Abbiamo la consapevolezza che ci sia bisogno di fare educazione e informazione sul tema vista; rivolgendosi ai bambini con modalità divertenti e coinvolgenti che amplificano l’efficacia del messaggio. Partire dai più giovani è per noi fondamentale, per avviare da piccoli buone pratiche di prevenzione visiva”.
Un sentito ringraziamento, da parte della Commissione difesa vista, va a Essilor e Zeiss per aver fornito la strumentazione di ultima generazione utilizzata per gli screening ottici.

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Problemi all’Università Cattolica

Milano, 20 novembre 2018

Immatricolazioni in crescita dell’1,5%, con 13.468 nuovi iscritti, borse di studio e agevolazioni che rendono l’Università Cattolicasempre più accessibile. Ma ci sono due “scogli” ancora da superare: le aule in Largo Gemelli e nelle sedi distaccate ormai non bastano più e ci sono ancora “freni” nella corsa verso l’eccellenza, «limitazioni e discriminazioni che traggono origine dalla sclerotica distinzione fra soggetti qualificati come “pubblici” e ”privati». Lo dice con forza il rettore Franco Anelli, in occasione dell’apertura dell’anno accademico. Una cerimonia dedicata all’Europa, tema sviluppato anche dal presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani, e dall’arcivescovo di Milano Mario Delpini, che ha invitato i docenti e gli studenti a «curarsi dell’anima dell’Europa, un’anima ferita».

L’ultimo  open day ha accolto 5mila aspiranti matricole alla scoperta dei 95 corsi di laurea (Newpress)

Si ripercorrono le sfide dell’ateneo nei discorsi inaugurali, si denuncia la «dicotomia inattuale» fra pubblico e privato con una discriminazione di fondo, non tanto nei fondi di partenza quanto nei premi al merito. «Le università statali e non statali sono diverse, hanno modi di operare diversi, non è questo il tempo per andare a chiedere ritocchi nel finanziamento ordinario, che è stato negli anni ridotto – sottolinea Anelli -, ma vorremmo avere la possibilità di essere ammessi nelle procedure di assegnazione competitiva di risorse, che vanno a premiare il lavoro fatto. Perché le regole sono le stesse, rilasciamo gli stessi titoli di studio, svolgiamo la stessa attività di ricerca e vorremmo partecipare a questo tipo di competizioni». Dall’accesso ai fondi per il finanziamento dei dipartimenti di eccellenza al fondo per il finanziamento per le attività base di ricerca, che premia le pubblicazioni di professori associati e ricercatori. Si invoca una nuova visione: «Le università non statali siano considerate per quello che sono, innanzitutto università, senza essere discriminate per la loro natura giuridica».

Che la fiera degli ‘Oh bej! Oh bej!’ torni a Sant’Ambrogio!

Mercatini degli 'Oh bej! Oh bej!' al Castello Sforzesco

Milano, 16 novembre 2018 – La fiera degli ‘Oh bej! Oh bej!’ che si tiene tradizionalmente a Milano il 7 dicembre, giorno del patrono di Sant’Ambrogio, deve tornare a svolgersi nella sua collocazione storica in piazza Sant’Ambrogio e non più, come avviene dal 2006, nell’area di piazza Castello.

La richiesta arriva dal Municipio 1 della città, guidato dal centrosinistra, ma a farsi portavoce nei confronti del Comune di questo parere, votato in Consiglio di zona all’unanimità, è la Lega che da anni porta avanti una battaglia per restituire «autenticità» alla fiera milanese. Nel documento, votato ieri, il Municipio 1 ha espresso parere negativo, non vincolante, alla richiesta di parere del Comune circa la collocazione delle prossima fiera nell’area di piazza Castello. La fiera deve tornare ad essere «una festa per i milanesi, un momento legato alla tradizione – ha spiegato il capogruppo della Lega a Palazzo Marino, Alessandro Morelli -. Invece negli ultimi anni ci sono cineserie, meno banchi legati alla tradizione e abbiamo assistito anche alla vendita di taser e coltelli. Mancano solo i venditori di sex toys». Se la fiera degli ‘Oh bej! Oh bej!’ tornerà in piazza Sant’Ambrogio, che aveva lasciato a causa dei lavori adesso conclusi per la realizzazione di un parcheggio interrato, a migliorare «sarà anche la qualità dei banchi – ha aggiunto Morelli – perché ci sarebbe una diminuzione degli spazi disponibili», mentre oggi sono 380 gli operatori assegnatari di un parcheggio.

In Municipio 1 «siamo tutti d’accordo, anche il Pd lo è , che la fiera debba tornare lì – ha concluso Simone Di Gennaro, capogruppo della Lega al Municipio 1 -. È il suo luogo naturale e tradizionale oltre che storico. Il numero di banchi si andrebbe a ridurre ma almeno possiamo tenere quelli di qualità».

FONTE

NdR: da Milanese appoggio totalmente questa idea e auspico che la mia città ritrovi le sue tradizioni migliori.

Manuela Valletti

VIDEOGIOCHI PER TUTTI

Scegliere un’auto usata: oggi più facile con internet

Trovare un’auto online. Gli autosaloni con le migliori offerte

Scegliere un’auto usata al posto di un modello nuovo è spesso una decisione vincente. Sono infatti disponibili in commercio numerose vetture usate solo per 2-e anni, cosa che porta ad una notevole diminuzione del valore commerciale, senza che i primi segni di usura comincino a farsi notare. Le auto usate a Milano sono per altro molto gettonate, del resto negli ultimi anni il mercato delle vetture di questo tipo ha mostrato un continuo aumento, grazie proprio alle ampie possibilità di scelta e all’ottima qualità delle automobili disponibili. Per trovare la vettura giusta oggi si possono usare anche appositi siti internet, che permettono di scegliere rapidamente all’interno di enormi parchi macchine.

Auto usate in rete

Se abbiamo detto che il mercato delle auto usate è molto ricco di proposte, è anche vero però che non tutti coloro che offrono questo tipo di prodotto dicono il vero. Il modo migliore per avere a disposizione un ampio catalogo di auto usate rimane ancora oggi quello di rivolgersi ad autosaloni specializzati in usato, che hanno a disposizione numerose vetture, ma non solo: insieme con la vettura otteniamo anche almeno un anno di garanzia da parte del venditore, che non è poca cosa.

Meglio quindi mantenersi lontani dagli annunci dei privati; anche perché spesso chi cerca di offrire la propria vettura tramite un annuncio di solito tende ad ottenere una cifra maggiore rispetto a quella che gli viene proposta in concessionaria, non ha senso che sia il cliente finale a saldare la differenza. Inoltre un privato cittadino non ci può garantire in alcun modo il mezzo che ci propone e in alcuni casi potrebbe essere difficile trovare eventuali problematiche o magagne nella vettura che si intende scegliere.

Il mercato delle auto usate in Italia

Il mercato delle auto in tutta Europa vive alterne vicende, con periodi di completa battuta d’arresto e picchi di vendite improvvisi. Ciò che contribuisce a questo andamento è sicuramente la minore disponibilità economica delle famiglie: per questo motivo quando viene attivato un particolare blocco del traffico, o i governi offrono incentivi per il cambio auto, si hanno improvvisi aumenti delle vendite. Il mercato dell’usato è invece in costante crescita, soprattutto negli ultimi anni. Le motivazioni sono molteplici, a partire dalla succitata diminuzione dei fondi disponibili a molte famiglie, già colpite da rincari e spese di vario genere. Per altro è anche vero che sempre più spesso il prodotto “auto usata” offre numerosi punti di forza non indifferenti, soprattutto per quanto riguarda i cosiddetti chilometro zero o le vetture con percorrenze brevi. Stiamo parlando di auto che hanno già avuto un precedente proprietario, ma che in realtà sono rimaste nel magazzino di una concessionaria, o all’interno del parcheggio di un’azienda. La percorrenza nulla, o quasi, consente di pagare molto meno un’auto che è praticamente nuova, disponibile per altro nella maggior parte dei modelli oggi presenti negli autosaloni.