Affido, contro il decreto Pillon, in piazza a Milano

 

Affido: ddl Pillon, in piazza a Milano

(ANSA) – MILANO, 10 NOV – Associazioni, partiti, sindacati e privati cittadini si sono riuniti in piazza della Scala, a Milano, nell’ambito delle manifestazioni organizzate in varie città d’Italia contro il cosiddetto decreto Pillon sulle norme di separazione e affido famigliare. Il presidio, al quale partecipano oltre un migliaio di persone, si svolge proprio sotto Palazzo Marino, sede del Comune di Milano, che appoggia l’iniziativa. Dal palco, allestito su un tir parcheggiato a margine della piazza, in via Case Rotte, si sono alternati esperti legali, presidenti di associazioni impegnate sui temi della difesa dei diritti delle donne o dei minori e qualche esponente politico. “Nessuno dica che questa proposta di legge deve essere modificata – afferma l’assessore Pierfrancesco Majorino – deve, invece, essere cancellata completamente dato che non è in grado di affrontare il tema vero del sostegno ai genitori che si separano. Il timore è che si tratti di un primo passo teso a smontare decenni di diritti sociali”.

Milano, il QT8 specchio di una città, di una nazione

Quartieri periferici di Milano (ma anche non molto periferici) denunciano continuamente sui Social un degrado in costante aumento. Una situazione che si dibatte tra vie impraticabili divenute oramai parte di una casba e pericolo per la sicurezza individuale.

Uno di questi quartieri, fiore all’occhiello della Milano 1960, progettato e realizzato negli anni da illustri architetti e presentato come progetto alla Triennale Ottava della città da Piero Bottoni, è il QT8.

QT8 MILAO
quartiere QT8 – MILANO

Il quartiere sorge tra  Via Renato Serra, subito dopo il Parco Alfa Romeo ( accanto al centro commerciale Portello) e Piazza Stuparich e si estende fino al Monte Stella, è composto da condomini di dieci piani, da case a stella di otto piani, da villette bifamiliari, da servizi che erano il centro vitale del quartiere come il Mercato Comunale di Via Isernia (da anni ormai in disuso e sede esso stesso di occupazioni abusive), da tutti gli ordini di scuola dalla materna alle superiori.

Nel corso degli anni tutti i negozi hanno avuto una flessione e molti sono stati chiusi, appunto come scrivevo prima, a partire dal Mercato Comunale, il Monte Stella, dopo essere divenuto uno splendido parco urbano, è ora in degrado nonostante la presenza su uno dei suoi gradoni, del prestigioso Giardino dei Giusti.

Lo sport nel quartiere  è  l’unica attività ancora presente con alcune strutture: il Campo Sportivo 25 Aprile, svariati campi da tennis e una struttura con annesso ristorante per la pratica del BadMinton (una sorta di volano).

La Chiesa circolare, realizzata sempre su progetto di Bottoni, una volta centro vivo di una comuità in crescita, è oggi meno frequentata, l’edicola che sorgeva difronte è stata chiusa, esiste una fermata della MM Rossa che è indubbiamente una risorsa e che si affianca al Bus 68.

Il cambio generazionale ha portato nuove famiglie in quartiere, ma se la presenza del verde una volta era un incentivo alla libertà di gioco dei bambini, ora la frequentazione del quartiere da parte di vere e proprie bande di minorenni, prostitute e spacciatori, rende praticamente impraticabili le aree verdi accanto alle scuole, davanti alla chiesa e in generale, in tutto il quartiere.

Le domande che sorgono spontanee nel cuore di chi questo quartiere lo ha visto nascere e poi morire, sono queste:

  • per quale motivo, un gioiello arcitettonico citato sui manuali di architettura di tutto il mondo, è stato lasciato sprofondare nel degrado?
  • Per quale motivo si è permesso che vi fiorisse la prostituzione, la mala frequentazione del Monte Stella, la pratica degli scippi sulle persone anziane spesso malmenate e finite in ospedale?
  • E ancora, per quale motivo si è permessa la trasformazione graduale ma progressiva del quartiere in un dormitorio, adibito di giorno solo al parcheggio delle auto di chi usufruiva poi del metrò?
  • per quale motivo il Palatrussardi è stato adibito a dormitorio degli immigrati nonostante le proteste degli abitanti sia del QT8 che del Gallaratese?

Il degrado del QT8 deriva da tutte queste inadempienze perpetrate dalle amministrazioni di sinistra e di centro destra nel corso degli anni, incuranti gli uni e gli altri, dei bisogni della popolazione che aveva scelto di vivere in quel luogo e che aveva incessantemente segnalato degrado e pericoli per la propria sicurezza.

Chi risarcirà ora chi ha investito i suoi denari nell’acquisto di una casa nel quartiere e si trova ora un’appartamento che vale la metà del suo valore? Chi risarcirà gli anziani che sono stati scippati e malmenati dai delinquenti che girano indisturbati? Chi risarcirà quelle famiglie che scegliendo il QT8 come luogo per costruirsi un futuro, si trovano ora a vivere in una zona degradata?

Le risposte le conosciamo, le conoscete tutti: nessuno!

Se fossimo negli USA schiere di avvocati si sarebbero già fatti parte attiva contro il Comune di Milano e sappiamo benissimo che una giustizia più giusta di quella che abbiamo noi,  avrebbe condannato il Comune a risarcire un danno materiale e morale.

Intendiamoci, questo vale per ogni quartiere di Milano, per ogni citta italiana, per ogni paese di questa nostra Patria martoriata. La nazione messa in ginocchio da una politica dissennata sull’immigrazione, da ruberie e da ladrocinii ai danni dei cittadini, perpetrati da una classe politia senza scrupoli chiede ora un risarcimento morale, chiede giustizia e giustizia dovrà avere.

Che il nuovo governo si impegni su questo e restituisca agli italiani la loro dignità.

Manuela Valletti

Il NETWORK di MILANOMETROPOLI

Con questi siti abbiamo costruito il nostro network, il fine è quello di aiutare i nostri inserzionisti a sviluppare il loro rapporto con il web e la loro visibilità.

Ggli articoli che i nostri giornalisti scriveranno per voi verranno pubblicati su tutti questi siti tenendo conto dell’attinenza con l’argomento trattato.

Tutto questo rappresenta il nuovo metodo di pubblicizzazione che sta imperversando in rete, si discosta molto da ADSENSE proprio percè non pare essere una pubblicitò, ma un pezzo giornalistico credibile con dei link che portano al vostro sito.

Ecco alcuni siti del nostro network

 

network milanometropoli

 

Esposizione Ciclo e Motociclo al via a Milano

Il salone del ciclo e motociclo , giunto alla sua 76° edizione, sta per aprire i battenti. Numerose le novità. Ecco tutte le informazioni utili per visitare i padiglioni e le aree speciali.

FONTE

E’ davvero strano pensare il turismo a Milano….

La società italiana sta cambiando e di conseguenza cambiano anche le nostre città, se Roma, pur bellissima, è sempre sulle pagine dei giornali per le mille disavventure che vivono turisti e romani, Milano si appresta a contenderle il primato di città turistica italiana.

Naturalmente non possiamo immaginare di sfidare Roma sui suoi secolari monumenti, ma sappiamo benissimo che anche il turismo è cambiato: se una volta si rimaneva storditi dalla bellezza del Colosseo e non si desiderava altro, ora i turisti pagano e pretendono, voglio essere accolti e “coccolati” al meglio. Ed è su questo che di certo Milano batte Roma.

Dopo la deindustrializzazione e il parziale accantonamento del terziario, Milano viene  esibita come città turistica e i numeri dei visitatori ci raccontano proprio questo. Il motore del turismo menegino sono certamente le Esposizioni e i Convegni internazionali che si tengono in città e nel polo fieristico di Rho durante tutto l’anno.

Anche nel periodo estivo i turisti si accaparrano Milano come una delle mete più ambite, occorre dire che la nostra città ha sempre avuto i suoi estimatori, persone colte e preparate che cercavano le opere d’arte celate discretamente nei mille giardini e palazzi della metropoli.

Ora invece siamo in presenza di turisti alquanto impreparati, che girano la città sui pulman colorati  scoperti alla caccia di tutto ciò che si può vedere, spesso hanno un deplian in mano per controllare il percorso e via. Ho visto di persona un gruppo di turisti americani (eternamente impreparati) passare davanti alla Scala nell’indifferenza più totale e quando la guida ha detto loro che si trovavano davanti al più importante teatro lirico del mondo, depennare il nome del monumento, come a dire… ecco ” visto”.

Chi conosce Milano sa che il ruolo di città turistica le sta stretto, che è in contrasto con il suo carattere schivo, ma si sà, i tempi cambiano e bisogna adeguarsi.

Manuela Valletti

visita Milano e i suoi monumenti

Nuove aperture a Milano, il caffè è sempre in primo piano

 “Attimi” a Milano CityLife con Chef Express

Dopo una soft opening iniziata a luglio, è stato ufficialmente inaugurato “Attimi by Heinz Beck”, ristorante aperto a Milano dallo chef tre stelle Michelin Heinz Beck, all’interno di CityLife shopping district.

Il concept, lanciato lo scorso anno nell’aeroporto di Roma Fiumicino, è frutto della partnership tra Chef Express (Cremonini) e Beck&Maltese consulting, mentre gli ambienti sono firmati dallo Studio Fabio Novembre.

L’offerta – si legge su Il Sole 24 Ore – copre l’intero arco della giornata: dalla colazione con la pasticceria sfornata da due pastry chef al bistrò dove consumare un pasto veloce alla sera per il rito dell’aperitivo e la cena al ristorante.

Per quanto riguarda i futuri sviluppi della partnership, Cristian Biasoni, ad di Chef Express, spiega al Sole 24 ore: «il formato casual ma arricchito dal know-how di uno chef pluristellato, è certamente replicabile, sempre in contesti premium dove il cliente può scegliere secondo i ritmi e il tempo a disposizione».

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A Porta Romana apre il più grande mercato agricolo coperto della Lombardia

A Milano apre il più grande mercato agricolo coperto della Lombardia. Si trova in via Friuli 10, in zona Porta Romana e sarà inaugurato venerdì 9 novembre, alle 9.30. Il promotore è Campagna Amica, iniziativa della Coldiretti che mira a difendere il valore e la dignità dell’agricoltura italiana, che ogni settimana coinvolgerà decine di produttori provenienti da tutta la regione e da quelle vicine. Per il taglio del nastro saranno presenti rappresentanti delle istituzioni, consumatori, bambini delle scuole della città e agricoltori da tutte le province lombarde. Durante la mattinata ci saranno attività per i più piccoli, showcooking con i cuochi contadini e iniziative per i cittadini.

Il mercato agricolo coperto di Porta Romana sarà aperto tutte le settimane per quattro giorni consecutivi, da mercoledì a sabato, dalle 8 alle 14, ed è il primo che ospiterà oltre 40 produttori per una spesa dal contadino cento per cento Made in Italy, con eccellenze di ogni genere: dall’ortofrutta all’olio, dai formaggi al pesce, dalla carne ai salumi, dal vino al pane, fino a riso, latte, burro, miele, confetture, farine, prodotti da forno, piante e fiori. Non mancheranno poi particolarità come il caviale, lo yogurt fresco, la cosmetica naturale, il galletto allo spiedo, la birra artigianale e l’agrigelato per la stagione estiva.

Il farmers’ market di Campagna Amica di Porta Romana, fa sapere la Coldiretti in una nota, sarà animato anche da settimane a tema rivolte alle eccellenze enogastronomiche italiane e da eventi dedicati alla cultura e alle tradizioni contadine, alla salute e ai consumi.

Fonte

Milano ricorda la strage di Gorla

La commemorazione della strage di Gorla

Milano, 20 ottobre 2018 – Milano ha ricordato questa mattina, in piazza Piccoli Martiri di Gorla, i 184 bambini uccisi nel bombardamento aereo che il 20 ottobre del 1944 colpì la scuola Francesco Crispi. Alla commemorazione e alla S.Messa hanno partecipato, oltre a numerosi cittadini, all’associazione delle vittime e ad una delegazione di alunni delle classi quinte della scuola, anche diversi rappresentanti delle istituzioni, tra cui il sindaco Giuseppe Sala e il sottosegretario regionale Alan Rizzi.

«Bisogna continuare ad avere la forza di prendere lezioni dal passato – ha detto a margine della cerimonia il sindaco Giuseppe Sala -. La pace è molto faticosa e bisogna perseguirla» e «l’Europa unita, con tutti i suoi limiti, è la maggior garanzia possibile di pace. Per questo anche in un momento difficile come questo dobbiamo mostrarci fortemente europeisti». «Vogliamo stringerci intorno a questa comunità – ha detto il sottosegretario regionale Rizzi – e alla città di Milano nel ricordo di quel giorno tragico. L’impegno delle istituzioni deve poter garantire alle nuove generazioni che giorni come il 20 ottobre del 1944 non accadano mai più». Davanti al monumento costruito sul sacrario, in cui sono contenute le spoglie delle piccole vittime, sono state deposte corone di fiori.

Milano ha smarrito la sua anima

Milano, una città in cui diventa sempre più difficile vivere

di Manuela Valletti

Come forse saprete dallo scorso marzo mi sono trasferita in Alta Valle Intelvi, ho lasciato Milano, dove sono nata e ho vissuto fino, appunto, al marzo scorso.

Ieri ho dovuto ritornarci per un problema personale da risolvere, e, se possibile, ho trovato la città molto peggio di come l’avevo lasciata. Ho scritto un post su FB e tra i commenti ne ho trovato uno a cui mi sono sentita in dovere di rispondere, anche perchè è di un caro amico: “Milano o si odia o si ama”.

Ho sempre amato Milano, l’ho amata al punto di sentirmi orgogliosa di esserci nata, di ricordare ancora oggi l’emozione che mi prendeva quando il treno che mi riportava in città dalle vacanze, entrava sotto la grande pensilina della Stazione Centrale, venivo presa dal una immensa commozione.

Milano mi ha dato tanto in ogni modo: ricordi belli e brutti, momenti di tenerezza legati al primo amore, all’autobus che ci ha fatto incontrare alla fermata di Piazza Duomo, al mio matrimonio, alla nascita dei miei figli e anche al mio impegno politico e sociale negli anni in cui per Milano si poteva fare tanto, semplicemente amandola.

Da qualche anno Milano mi ha fatto male, certo sono invecchiata e ho tanto sofferto per la perdita dei miei familiari, ma il fatto di sentirmi improvvisamente inadeguata ad una tipo di vita che non mi appartiene, in un contesto quasi sconosciuto, non mi faceva più sentire a casa. Dove sono il centro elegante di una volta, i miei cinematografi preferiti, i miei teatri, la via Dante piena di negozi e anche i mercaniti rionali e quelli ambulanti. Io ci andavo con mio figlio sul passeggino e venivo fermata da tanta brava gente che in milanese mi diceva “guarda li che bel fiulin”, ora i mercati rionali sono tutti chiusi e i mercati ambulanti sono solo patria di immigrati, la lingua dominante è l’arabo. E’ riamasta la Scala, speriamo che non trovino il modo di distruggere anche quella. Tenete che i musulmani non devono amare la musica.

La mia Milano non esiste più. Ieri ne ho avuto la prova. Non è una città a misura d’uomo, tanto meno di bambino e di anziano. Il “progresso” fa il suo corso e forse è giusto così, ma una città che cancella la sua anima e la sua storia non avrà un grande futuro. La storia insegna.

Manuela Valletti